venerdì 14 agosto 2009

Mini Vacanza in bicicletta 2009 - Castronno Intra Miazzina Stresa Alpino Mottarone Lago d'Orta Feriolo Mergozzo Intra Castronno
























Vacanze   in   bicicletta

Giugno   2009













Dopo la veramente eccezionale vacanza del 2008, sui più bei passi Dolomitici del giro d'Italia, con Anna al seguito che faceva da direttore sportivo e da allenatrice, come ho ben dettagliato sul mio diario stilato per l'occasione, per questo 2009 sono arrivato fino al mese di maggio senza aver scelto alcun itinerario. Ho si, esaminato per circa due mesi alcune proposte sia vicine a casa che lontane senza però riuscire a prendere una decisione definitiva. Forse per la prima volta, dopo anni e anni di turismo in bicicletta mi sta subentrando un periodo di stanca ? Forse, comunque sono certo che per ora, non è ancora arrivato il momento di dire ................... basta ! Se devo essere sincero devo dire che forse quest'anno è venuto a mancare un poco l'entusiasmo, forse sono gli anni che avanzano ? forse, anche quello ha il suo peso ! Sta di fatto che ai primi di giugno sfogliando una rivista di motociclismo, ho scovato un itinerario che forse fa al caso mio. Un bellissimo tour di pochi giorni, 4 / 6 giorni, che si snoda sulle alture del lago maggiore, che partendo in effetti da Intra, transitando poi da Miazzina, Feriolo, Stresa, Alpino, Mottarone, lago d'Orta, isola di San Giulio, Varallo per poi ritornare per Omegna, Feriolo, Lago di Mergozzo ed infine Intra per il rientro a casa. Dopo aver soppesato la cosa per qualche giorno, finalmente ho deciso, questo doveva essere il Mio giro; di pochi giorni, kilometraggio adeguato e vicino a casa, bei posti da vedere e poco conosciuti; alle volte non serve andare molto lontano per trovare posti interessanti. Per quanto riguarda il periodo ho scelto la fine di luglio in quanto volevo che Anna finisse tutti i suoi controlli. Infatti dopo aver constatato che tutto era ok, ho ritenuto opportuno contattare alcuni B & B per assicurarmi un posto letto nelle diverse località dove avrei deciso di fermarmi per la notte. Solo un paio di giorni prima della partenza, ho preso visione dei diversi corredi e dopo averne scelto uno per pochi giorni, ho iniziato a raggruppare in un grosso scatolone tutto quanto mi potesse servire, per poi riporre tutto quanto ben in ordine nelle capienti borse laterali. A cose fatte, ho quindi deciso di partire per mercoledi' 29 Luglio dopo aver sistemato alcuni piccoli problemi che in casa nostra non mancano mai !





Mercoledi' 29 Luglio
Castronno / Miazzina Km. 55

Infatti la sveglia suona alle sei, tutto è gia pronto ed alle sette sono in sella e mi dirigo verso Laveno che col traghetto raggiungerò Intra. Infatti come meta per la prima tappa avrei deciso per Miazzina, graziosa località di villeggiatura appena sopra Intra , distante circa dieci km ed a 700 metri s.m. Perchè ho scelto Miazzina ? il vero motivo è di natura affettiva, perchè proprio in questa località ho trascorso le mie prime ferie all'età di circa 15/16 anni nel lontano 1955/57; infatti furono le mie prime vacanze presso la Casa per Ferie di Don Giuseppe Albeni, allora parroco di Albizzate. Ricordo che in quegli anni, non si usava ancora andare in vacanza e buona parte dei ragazzi di Albizzate fecero proprio qui ad Alpe di Pala le loro prime esperienze in fatto di vacanze.















Ricordo che si dormiva in parecchi nelle spaziose camerate e ci si divertiva un mondo. Alla sera regolarmente si scendeva a Miazzina centro, dove funzionava una piccola balera; in quegli anni numerosi erano i milanesi che frequentavano questo piccolo centro di villeggiatura per cui noi ragazzi scendavano volentieri perchè eravamo sucuri di trovare ragazzine per qualche giro di danza, ed anche in fatto di ragazzine, erano le nostre prime esperienze ! Terminato il ballo, prima di mezzanotte attraverso dei sentieri, ritornavamo alle nostre camerate soddisfatti delle nostre conquiste.













 


Ritornando a noi, raggiunto Laveno in breve eccomi a Intra e senza perdere tempo cerco di dirigermi subito verso la meta, anche per evitare il caldo del mezzogiorno. Mi lascio Intra alle spalle ed immediatamente inizia una bella salita di sette Km di cui circa cinque pedalabili con una pendenza che si aggira sul 9%, una bella salita con dei tornanti regolari che non mi danno tregua. E' una salita abbastanza tosta paragonabile senz'altro a qualche passo dolomitico affrontato lo scorso anno. Raggiunta Miazzina, ormai irriconoscibile dopo tanti anni, per raggiungere Alpe di Pala la pendenza si fa al 12% ed è a questo punto che il sottoscritto scende e spinge la bici fino a Pala ossia per circa due Km. Come raggiungo il piazzale anch'esso irriconoscibile per le numerose e nuove costruzioni, il caldo si fa sentire veramente, riposo un poco su alcune panchine all'ombra di una grossa betulla in attesa di recarmi alla Casa per Ferie. Infatti alcuni giorni prima di partire mi sono messo in contatto con Massimiliano che ne è il custode e dopo aver ricevuto l'o.k. da Cuggiono mi ha riferito che avrebbe lasciato aperto la struttura per il mio arrivo. Verso le 15, dopo aver riposato dalla fatica sostenuta per salire fin qui, ho raggiunto la Casa che a suo tempo fece costruire don Giuseppe Albeni affinchè, dapprima i cuggionesi e successivamente anche gli albizzatesi potessero usufruirne. Ora dopo parecchi anni dalla sua morte penso che solo Cuggiono ed eventualmente qualche altro paese limitrofo ne possa usufruire. Raggiunto il luogo, alcuni ragazzi, dopo aver sistemato le proprie valigie se ne stanno andando mentre alcuni volontari stanno facendo le ultime pulizie prima di lasciare definitivamente la casa. Ho quindi preso possesso della camerata che strutturalmente è ancora come era allora, senza dubbio saranno state fatte delle migliorie, però la struttura è rimasta tale; a parte un'ampia tettoia davanti all'ingresso della casa per permettere ai ragazzi di giocare riparandosi dal sole. Mi sono impossessato di una branda appena dentro la camerata, una bella doccia, ho sistemato i miei effetti personali ed un buon riposo fino all'ora di cena. Sul tardi mi recherò presso il ristorante La Baita, che è l'unico posto dove si può pranzare. La cena è veramente squisita, tagliatelle con sugo di capriolo ed a dire il vero c'è più sugo che tagliatelle ed alla fine ho dovuto accompagnarle con tre fette di pane, talmente il piatto è appettitoso. A questo punto ho stoppato il secondo piatto che avevo gia ordinato, una varietà di bocconcini, in quanto il primo piatto, ha fatto da primo e da secondo. A questo punto ho chiesto due pezzettini di formaggio ed una bella fetta di crostata di albicocche. Il conto alla fine mi è sembrato un salato, ma non importa. Dopo una breve passegiata mi ritiro nelle mie stanze sperando di dormire perchè mi sento un affaticato. Domattina vorrei ripartire verso le sei, chissa se ci riuscirò.

 






Giovedi' 30 Luglio

 

Miazzina / Lago d'Orta con scalata del Mottarone versante Stresa Km. 50

La notte è stata alquanto agitata, non mi riusciva di prender sonno, forse a causa del caldo eccessivo anche se avevo aperto alcune finestre per arieggiare. Comunque tra un pisolino e l'altro eccoci alle cinque. Una buona rinfrescata , sistemazione di tutti i miei corredi nelle solite borse ed alle sei si parte. Questo pernottamente mi ha praticamente riportato indietro nel tempo di oltre cinquant'anni ed è stata una piacevole sensazione. Avrei voluto riempire la mia borraccia presso la fontanella situata nei pressi del ristorante, ma ho preferito rinunciarci perchè il simpatico guardiano dell'Albergo, un " terranova un cresciuto " si era accovacciato di fianco alla fontanella stessa, per cui ho preferito non disturbarlo. La discesa fino ad Intra la faccio tutta d'un fiato, senza però raggiungere alte velocità ed in breve raggiungo Fondotoce, fermandomi a Feriolo per una buona prima colazione. Passo davanti all'abitazione di Giuseppe, il podista, ma mi dicono che sia già uscito col sua cane per una passeggiata; l'avrei salutato volentieri. Lascio Feriolo puntando su Stresa e facendo il lungolago scatto numerose foto.













 








Il lago con le sue stupende isole è sempre bello da vedere, sopra tutte l'isola Pescatori, alla quale io ed Anna siamo particolarmente legati. A Stresa, sul piazzale dei traghetti ho incontrato il figlio del povero Nardino, non si può dire che non sia suo figlio, tale è la sua somiglianza; parliamo un poco delle rispettive famiglie e saluto dirigendomi nelle viuzze interne di Stresa per degli acquisti, qualche panino ed un di frutta, poi per questa sera vedrò di trovarmi un buon ristorantino. Come prima tratta questa mattina vorrei recarmi ad Alpino, sopra Stresa ad un'oretta di bici per poter ammirare ancora una volta il giardino botanico con la sua meravigliosa raccolta di oltre duemile specie di piante alpine, situato in una posizione panoramica di impareggiabile bellezza, proprio di rimpetto alle isole Borromee. La salita è un dura però l'aria è ancora fresca e mentre salgo ho modo di ammirare ad ogni tornante, magnifiche visioni del Verbano e dei suoi monti. Raggiunto l'orto botanico, lascio la bici all'ingresso e mi addentro fra una moltitudine di vialetti ed aiuole in fiore, dai più svariati colori. Mediamente raggiungo questo luogo ameno, almeno una volta all'anno, in quanto vi trovo una pace ed una tranquillità che solo qui' posso trovare e non mi stancherei mai di ammirare il magnifico panorama sottostante.



























 




A questo punto il caldo comincia a farsi sentire e per arrivare sulla cima del Mottarone ho ancora 12 Km com pendenze impegnative, riempio la borraccia di acqua fresca e riparto per il secondo tratto di salita, la più tosta. A parte il caldo è piacevole salire, per il silenzio assoluto che regna in questa zona, solo qualche auto, solo il cinguettio degli uccelli e lo scroscio dei vari ruscelli che scendono numerosi dalla montagna. Man mano che proseguo il caldo aumenta anche se la strada è praticamente quasi tutta all'ombra, e col caldo aumenta anche la fatica. Quando non ce la faccio più mi fermo un attimo a rinfrescarmi e per inghiottire un boccone e poi riprendo , stringo i denti, mi morsico la lingua ed alla fine eccomi sul piazzale del Mottarone a 1400 m.s.m Sopra c'è parecchia gente, probabilmente è salita dal versante opposto; lascio la bici al sicuro presso un bar e raggiungo la cima vera e propria a m.1491, segnata da una grande croce in ferro e da un faro votivo.












A questo punto si potrebbe ammirare un panorama eccezionale a 360°, ma purtroppo la giornata non è completamente nitida. Dalla cima, con giornate limpide si può ammirare un panorama fantastico, entusiasmante, l'immenso bacino del Verbano ed un più ad Est il piccolo e caratteristico lago d'Orta.












Sulla cima del Mottarone hanno sistemato una pista sintetica dalla lunghezza di un centinaio di metri. Ci si lancia dall'alto su delle enormi ciambelle di plastica gonfiate, e penso che sia molto divertente perchè parecchie persone, in prevalenza giovani trascinano questi ciambelloni fino in cima, per poi lanciarsi a tutta velocità sul tracciato predisposto.






 
















Per combattere il gran caldo mi reco al vicino bar per una buona birra alla spina, cosi' buona che ne avrei fatta volentieri un'altra, però alla fine ho rinunciato perchè non voglio correre il rischio di fare poi le curve......diritte ! Visto tutto quello che c'era da vedere, indosso la giacchina ed il casco, inizio cosi' la discesa che mi porterà dalla sommità del Mottarone praticamente fino alle sponde del lago d'Orta, che sono circa una ventina di Km, una discesa fantastica, fondo stradale perfetto, le curve molto ampie, una discesa molto piacevole. Quando dallo specchietto retrovisore vedo qualche auto che mi tallona, per prudenza rallento per farle passare per poi riprendere la mia corsa ad una velocità controllata. Il panorama è bellissimo, tutto immerso nel verde, prati e boschi a non finire ed al termine della discesa il superlativo paesaggio lacustre del lago d'Orta. Mi dirigo verso l'Albergo San Francesco, che è una bella ed ampia struttura sorta anni fa, come casa per ferie per famiglie. Dista un paio di Km dal centro di Orta, ed immediatamente vicino al Sacro Monte, dedicato alla vita di San Francesco. Per prima cosa una bella doccia ed un pò di bucato, perchè ieri non ne ho avuto il tempo. Ho messo il tutto ad asciugare sul davanzale della finestra e col sole di questi giorni in un attimo saranno asciutti. Smessi gli abiti del ciclista, eccomi vestito da persona normale, inforco la bici e via verso il lago, alfine di visitare sia il piccolo borgo di Orta, che l'isola di San Giulio. Raggiunto il lago sono un pò indeciso sul da farsi, perchè sull'isola non si può portare la bici, e lasciarla a terra non mi fido. Dopo aver girovagato pensando ad una possibile soluzione, la affido al personale di un bar adiacente la piazza. Nella piazza centrale di Orta, che si affaccia sul lago, spicca il grazioso palazzo del Comune, avente numerosi portici.






 




A questo punto posso salire con tutta tranquillità sul motoscafo, che in pochi minuti mi lascia sull'isola di San Giulio.






 







Sulla stessa, per poter visitare l'isola nel migliore dei modi senza tralasciare nulla, c'è un percorso obbligato con delle bellissime vedute sul lago sottostante. L'isola è un piccolo gioiello e su tutto, spicca la basilica di San Giulio che è il più importante monumento Romanico del Novarese, fondata da San Giulio, è a tre navate e nel suo interno reca ricche decorazioni.








 







 






Esaurito il percorso obbligato, che praticamente costeggia tutto il perimetro della stessa, mi attende il motoscafo che mi riporta di nuovo sulla terraferma, recupero la mia amata bici, ringrazio di cuore il personale del bar per la cortesia usatami e via di nuovo, questa volta verso la collina, in località Sacro Monte. Rispetto al livello del lago, la strada si inerpica fino a Villa Crespi,







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che è una stupenda struttura stile orientale, adibita ad albergo di lusso, che a vedersi dall'esterno, è una vera meraviglia, non oso nemmeno immaginare all'interno come potrebbe essere ! Nei pressi della stessa, la strada inizia a salire verso il Sacro Monte, fra i più pittoreschi del Piemonte per i suggestivi panorami sul lago,







 





e consta di ben venti cappelle, tutte dedicate a San Francesco.







 





Esaurita la visita, ritorno sui miei passi in direzione dell'Albergo San Francesco, per un breve riposo. Al mio risveglio cerco di aggiornare il mio diario giornaliero nell'attesa dell'ora di pranzo. Debbo dire che ho pranzato veramente bene, mi hanno trattato coi fiocchi senza spendere molto. Più tardi ho chiamato a casa per sentire da Anna le ultime notizie, se tutto procede bene. Per domani non so cosa potrò fare, perchè le previsioni non promettono nulla di buono. Vedremo !

Per dovere di cronaca, vorrei segnalare una splendida gita a pochi km da Orta,  sulla sponda occidentale del lago, il settecentesco santuario della Madonna  del Sasso,  costruito sopra uno sperone roccioso, ad un altezza di circa 650 m., a precipizio sulla strada sottostante,  con una vista superpanoramica  sul lago; il santuario richiama  annualmente  moltissimi pellegrini che vi si recano per ammirare  la graziosa chiesetta






















ed il suo panorama che dal sagrato della chiesa  offre al visitatore, una  veduta mozzafiato.



























 

Venerdi' 31 Luglio











Questa giornata non sembra aver storia, infatti durante la notte sono stato parecchio disturbato dalla ferrovia che transita nei pressi dell'albergo; inoltre durante la notte ha piovuto parecchio con molti tuoni e fulmini, per cui non c'è stato verso di riposare come avrei voluto, di conseguenza la sveglia non è stata molto mattiniera, ma ho preferito poltrire un pò più del solito. Ho raggruppato tutto il mio arsenale, caricato la bici e dopo aver salutato il personale dell'albergo, sono partito di gran carriera in quanto per il momento ha cessato di piovere. Appena fuori dal centro abitato di Orta, sulla destra una buona pasticceria, quindi fermata obbligatoria per la prima colazione. Proseguo cercando di raggiungere più in fretta possibile la cittadina di Omegna, molto graziosa e posizionata sulla parte nord del Lago. Scatto alcune foto, chiedo informazioni all'Ufficio Turistico circa le previsioni del tempo che non sono per nulla buone. Comunque per il momento il tempo tiene e ne approfitto per riprendere la corsa, cercando di raggiungere il lago di Mergozzo. La tratta è abbastanza breve e leggermente in discesa. Nei pressi di Gravellona Toce, inizia di nuovo a piovere, una pioggerellina fine che potrebbe essere anche piacevole. In breve raggiungo Feriolo, e prendo l'occasione per salutare il mio amico Giuseppe che sta tornando a casa in quel momento coi suoi due nipotini, figli di suo figlio Marco. Saluto passando anche dalla signora Polli, più che altro per conoscere quanto chiede per una camera singola eventualmente per questa notte , nel caso persista il brutto tempo. Infatti mi chiede 42 Euro, che per una località come Feriolo, non sono nemmeno poche, ma conoscendo la persona pensavo chiedesse molto di più. Proseguo con l'intento di raggiungere la cittadina di Mergozzo ,che si affaccia sull'ononimo lago e dista da Feriolo solo cinque Km. Il tempo per ora tiene, fino a quando non è dato sapere, comunque vada sono intenzionato a pernottare a Mergozzo. La strada è molto scorrevole ed a tratti si intravede la caratteristica cittadina che è disposta in modo che buona parte delle case si affaccaino sullo specchio del lago. Come la raggiungo mi dirigo presso l'Ufficio di Ricezione Turistica, per avere qualche nominativo di B & B per la notte. Con un paio di nominativi in mano, telefono immediatamente ad entrambi e sembra che sul prezzo si siano messi d'accordo; infatti ambedue chiedono sugli 80 Euro per dormire una sola notte,  e veramente mi sembra una follia. Mi sembra che stiano veramente esagerando. A questo punto dato che le previsioni del tempo sono pessime, sia per oggi che per domani, ed i prezzi delle camere cosi' eccessivi, decido sui due piedi di far ritorno a casa. Indosso la mia giacchina impermeabile e praticamente faccio a ritroso la strada fatta poco fa; nel frattenpo l'intensità della pioggia aumenta terribilmente ed io proseguo imperterrito, deciso a fermarmi non appena mi trovo un riparo adeguato. In breve raggiungo Pallanza , sono un pò fradicio, però non rallento la corsa perchè nel frattempo le nubi si stanno diradando e si intravede persino un pallido sole, però sufficiente per riscaldarmi ed asciugarmi in parte gli abiti, aiutati anche dall'aria che mi investe. Come raggiungo Intra, c'è gia un battello in partenza, lo prendo al volo ed in breve eccomi a Laveno. Mi sento leggermente affaticato per la corsa fatta alfine di evitare la pioggia, per cui mi dirigo verso la stazione ferroviaria per vedere di acchiappare un treno per la coda, sino a Varese. Carico la bici sull'ultimo vagone , un'operazione che non facevo da tempo, e la cosa ha sempre un suo fascino. La carrozza è praticamente vuota e velocemente eccomi a Varese. Mi accomodo presso un piccolo Bar, perchè nel frattempo mi è venuta la voglia di una fetta di pizza; accontentato lo stomaco, inforco  la bici per fare l'ultimo tratto che mi poterà definitivamente a casa. Quest'anno, un piccolo tour fatto in economia non tanto in fatto di spesa quanto in fatto di Km, infatti a cose fatte, ho percorso solo circa 150 km, ossia una media giornaliera di circa 50 Km. Come arrivo a casa, suono il campanello, mi apre Anna che mi accoglie con queste parole " ma sei già a casa ? "
Non tutte le ciambelle riescono col buco, e la vacanza in bicicletta del 2009 potrebbe considerarsi una ciambella mal riuscita. Comunque, al di là di tutto, in soli tre giorni ho visto quello che avrei voluto vedere, ho fatto il 90 % di quanto mi ero riproposto, per cui mi posso anche ritenere soddisfatto. Per il prossimo anno vedrò di anticipare la partenza, come facevo negli anni scorsi, ossia anticiparla verso il 10/15 giugno, sperando che sotto l'aspetto del tempo atmosferico, possa andare meglio.
Nel frattempo, per il prossimo anno, saranno " 6 9 ", sarò ancora in grado sostenere questi sforzi di più giorni ? Io penso proprio di Si' ! si vedrà !















 






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