Dopo
le bellissime parentesi del 2008 e 2011, dove le mie vacanze in
bicicletta le ho trascorse sugli esaltanti tornanti dei Passi
Dolomitici, per questo 2012, vorrei ripropormi un itinerario abbastanza
curioso in fatto di strade, diciamo che vorrei evitare per quanto
possibile, le strade asfaltate per divertirmi su strade secondarie,
sentieri, strade bianche e tratturi, immersi completamente nel verde, ed
al di fuori da qualsiasi caos, pedalando nel silenzio della natura.
A
questo punto devo decidere cosa scegliere, quale direzione prendere.
Verso Marzo, Aprile sono ancora molto indeciso, però alla fine ha vinto
il cuore, come sempre.
Nel
Giugno del 2006 intrapresi la Via Francigena, partendo da Varese ed
inserendomi sul percorso a Pavia, per raggiungere dopo alcuni giorni
Roma, la città eterna.
L'intenzione
per questo 2012 sarebbe di completare detto percorso, praticamente
partendo dal Monginevro, toccando via via Cesana Torinese, Oulx, Susa,
la Sacra di San Michele nei pressi di Sant'Ambrogio Torinese, Torino,
Vercelli, Garlasco ed infine Pavia, per poi puntare su Varese per il
rientro a casa.
Cesana Torinese, sullo sfondo il Monginevro
In seguito a
qualche problema di salute, il mese di maggio è arrivato senza che me
n'accorgessi, per cui mi sono ritrovato abbastanza impreparato ed in
ritardo nella programmazione del viaggio, che però ho rimediato subito
come accennato sopra, con un tour che vorrei effettuare entro giugno,
tenendo presente le condizioni climatiche. Finalmente verso la metà
di giugno, sembra che il tempo si stia rimettendo al bello per via di
un anticiclone proveniente dall'Africa, per cui approfitto
immediatamente e decido di partire per martedi 19 giugno.
Martedi 19 Giugno
Castronno - Cesana Torinese
Gia di prima mattina la giornata promette bene.
C'è da dire che partendo da Varese per raggiungere la cittadina di Cesana Torinese, situata nei pressi del colle del Monginevro,
la
cosa non è molto semplice, è un continuo cambiamento di mezzi pubblici e
non, per cui almeno fino a Torino sfrutto l'offerta fattami da un
vicino di casa che gentilmente si presta di accompagnarmi con un suo
mezzo fino a Torino, presso il nuovo stadio della Juventus e nel giro
di una mezz'oretta raggiungo la stazione di Porta Nuova. Il tempo per
un panino ed una birra, ed alle 13,20 parto alla volta di Oulx e da qui
con un pullman di linea, dopo circa dieci km raggiungo Cesana
Torinese.
Il
percorso per raggiungere questa località è molto bello, la strada in
leggera salita è molto ampia e scorrevole ed il pullman procede ad una
velocità oserei dire da passeggiata; non ho avuto il coraggio di
chiedere all'autista il motivo di quell' andatura al rallentatore, ma
penso che il vero motivo sia il fatto di non voler danneggiare la mia
preziosa bicicletta, riposta all'interno del vano bagagli ,
completamente vuoto per cui libera di sballottare in caso di guida
sconsiderata.
A
questa conclusione ci sono arrivato in ritardo, diversamente, l'avrei
ringraziato molto volentieri per la cortesia avuta nei miei riguardi e
sopra tutto nei riguardi della mia bicicletta.
Raggiunta
Cesana Torinese, stazione di villeggiatura e di sport invernali
nell'alta Valle della Dora Riparia, sulla strada che porta al
Monginevro, mi dirigo verso l'indirizzo suggeritomi dalla guida, è un
posto senza molte pretese, però molto ben pulito; in questo casi le
uniche cose che a me servono essenzialmente sono, un buon letto ed una
buona doccia, il resto è un di più !
Un
breve riposo, una rinfrescata ed eccomi subito pronto per un giretto
di ricognizione, logicamente in bicicletta e mentre passeggio cerco di
trovarmi un buon ristorantino per questa sera, ma come mi dicono,
ultimamente ha fatto brutto tempo e tutti i locali sono ancora
completamente chiusi, per cui al primo negozio di alimentari che
incontrerò, prenderò qualcosina tanto per non morire di fame. Vorrà
dire che domani sera mi rifarò a Susa.
Dal
momento che il sole è ancora alto, decido di salire verso il colle, da
dove praticamente dovrebbe iniziare il mio viaggio, sono circa una
decina di km, ma giunto più o meno a metà strada, inizia il solito
scroscio di pioggia che ti rovina la giornata, questa volta si tratta
di un bel temporale che mi blocca quando ormai sto per intravederne la
meta, non mi resta che indossare la mantellina anti pioggia e
ritornare un po deluso sui miei passi.
Mentre
mi ritiro nei miei appartamenti, per chiudere la mia prima giornata di
vacanza, sono un poco amareggiato, e nel frattempo la pioggia aumenta
di intensità, speriamo bene per donami.
Mercoledi 20 Giugno
Cesana Torinese - Susa Km. 40
Se devo
essere sincero, la giornata di ieri mi ha fatto un po pensare, pensare
se non fosse il caso di smettere con questi miei avventurosi viaggi,
infatti non ci si può più fidare sia del tempo che delle previsioni.
Anni
fa era raro che durante il mese di giugno facesse dei lunghi periodi
con delle condizioni pessime, infatti tutti i miei viaggi negli anni
sono stati sempre effettuati dopo il dieci di giugno e non ricordo di
aver mai rovinato una vacanza per il brutto tempo; si, qualche
acquazzone, che nel giro di qualche ora tutto finisce per poi
risplendere di nuovo il sole più caldo che mai.
Quando
capita di imbattermi in queste giornate, il morale è a terra, però
come d'incanto, com'è successo anche oggi, ritorna il sole, e tutto
cambia e col sole ritorna anche il sorriso ed il buonumore.
Questa
mattina dopo aver passato una notte molto tranquilla e riposato bene,
verso le sei suona la sveglia ed alle sette sono in sella, il cielo è
completamente coperto, anche questa notte ho sentito diversi violenti
scrosci di pioggia, però al presente non piove.
Prendo
l'occasione per partire immediatamente facendo la discesa di circa 10
km che da Cesana porta ad Oulx, il manto stradale è perfetto e la bici
sembra che abbia messo le ali.
A
metà strada, ritorna di nuovo la pioggia , per fortuna una
pioggerellina di primavera che mi accompagna fino ad Oulx dove mi
dirigo momentaneamente alla vicina Stazione Ferroviaria, dove avrò
tutto il tempo di pensare e di decidere quale decisione prendere.
Ammazzo
il tempo con un'abbondante prima colazione, dopo due ore circa
ininterrotte di pioggia battente, decido di salire sul primo treno in
direzione Susa, cercando tempo permettendo, di scendere almeno un paio
di fermate prima di Susa, tanto per iniziare un po a pedalare.
Il treno dopo alcune fermate, raggiunge Chiomonte, scendo considerando che per raggiungere Susa devo effettuare circa 20 Km.
Susa, in provincia di Torino, è una cittadina sulle rive della Dora Riparia, ai piedi del valico del Moncenisio.
la Dora Riparia
La strada
per arrivarci è tutta pianeggiante e la Valle di Susa è molto ampia e
lussureggiante, circondata da alte vette ancora parzialmente innevate.
Una
volta raggiuntola, chiedo informazioni circa il mio nuovo rifugio per
la notte, l'ex convento dei Capuccini, ora trasformato in Casa per
Ferie, praticamente in pieni centro, e qui succede il miracolo che ti
cambia completamente la giornata; la struttura è moderna, tutto nuovo
di pacca, sembra un albergo a 5 stelle ed il personale molto affabile e
disponibile al massimo accoglie tutte le mie piccole richieste ; non
potevo aspettarmi di meglio e nel frattempo il sole ha fatto capolino.
Superate le
solite formalità e preso possesso della mia camera , mi do da fare per
un po di bucato, una doccia veloce e mi accorgo che sono gia le 13 ed
è ora di pranzo. Raggiungo in breve il centro storico, molto bello ed
accogliente, i ristoranti sono assai numerosi, non c'è che l'imbarazzo
della scelta ed i prezzi sono veramente contenuti, infatti con 15 Euro
ho pranzato ottimamente.
un ottimo pranzo a Susa
Ho visitato
la parte vecchia della città e scattate numerose foto ed ora sento il
desiderio di una breve siesta per riprendere un po le forze dopo la
trasferta di questa mattina. Sul tardi prima di recarmi a cena, una
nuova visita ai monumenti più importanti.
Susa, la piazza con la Chiesa dedicata alla Madonna del Ponte
Susa, arco di Augusto
Susa, anfiteatro romano
Susa, porta Romana e sul retro il campanile di San Giusto
Rientrato
al mio domicilio odierno, mi sono soffermato a fare quattro chiacchere
con Maria, la responsabile della reception, per poi ritirarmi
definitivamente in camera, la solita telefonata a casa, un piccolo
riordino degli indumenti sparsi per tutta la camera e a cose fatte, a
nanna, domani sarà una giornata micidiale, spero sopra tutto per il
caldo, la meta per domani sarà la Sacra di San Michele dove mi
aspettano nel tardi pomeriggio e da loro passerò la notte, sarà una
cosa fantastica !
Notte
Giovedi 21 giugno
Susa / Sacra di San Michele a
Sant'Antonio Torinese Km. 57
progressivi Km. 97
Sveglia prestissimo, il cielo strano a dirsi è completamente terso,
le previsioni davano pioggia anche per la giornata di oggi, meglio cosi'
! Alle sei sono in sella, prendo la giusta direzione, la temperatura,
sebbene sia molto presto è gia ad un buon livello. Passo via via le
diverse località che si affacciano sulla statale, oggi purtroppo non
posso farne a meno, è una tappa di puro trasferimento, in lontananza
si comincia ad intravedere la silouette della Sacra di San Michele, che
è il mio obiettivo per oggi, solo che per arrivarci devo praticamente
raggirare tutta la montagna in quanto la strada che fa da collegamento
rimane sul lato opposto;
lassù, la Sacra !
come si
può vedere dalla foto, dal lato della statale c'è solo un gran salto
nel vuoto, solo pareti a strapiombo che i numerosi appassionati di
arrampicata utilizzano come palestra.
Ho
chiesto informazioni ad alcune persone del luogo circa la strada da
utilizzare, ma purtroppo le risposte non sono concordi e di
conseguenza ho dovuto perdere un po di tempo.
Alla
fine, stanco di girare a vuoto, ho fermato un signore che stava
guidando un trattore, il quale finalmente mi ha indicato la giusta
direzione da prendere. Dopo aver pedalato per un buon tratto, sto
avendo la netta sensazione che anzichè avvicinarmi alla meta, mi stia
allontanando e come sempre mi succede quando mi ritrovo in analoghe
situazioni, e sempre un' attimo prima di gettare la spugna, ecco che
sopraggiunge un aiuto, un ciclista della mia stessa età, che in questi
casi io chiamo " il mio angelo custode di turno " il quale mi assicura
che la strada è quella giusta; il vero problema è che la Sacra è a
circa 1000 metri di altitudine, per cui la strada parte da lontano, ciò
al fine di evitare pendenze proibitive.
L'amico
ciclista, dopo avermi rassicurato mi indica anche le deviazioni da
effettuare al momento opportuno, ci si saluta come vecchi amici e dopo
averlo ringraziato proseguo di buona lena anche perché i km che devo
ancora percorrere sono nove, ma la salita è abbastanza dolce, un
susseguirsi di tornanti regolari, tranne alcuni strappetti dove
preferisco scendere dalla bici, facendoli a piedi, considerando anche
il peso delle tre borse che penso si aggiri attorno ai 25 Kg, il che
non è poco !
Comunque
il fatto di fare qualche breve tratto a piedi, non c'è da doversi
vergognare, non si perde la dignità per cosi poco. Il caldo comincia
ora a infastidirmi, sto finendo di completare i fatidici nove km ed
eccomi al cospetto della Sacra, completamente zuppo.
quasi ci siamo !
Quasi ci
siamo, man mano che mi avvicino, lo spettacolo della Sacra è veramente
affascinante, un'opera magnifica, possente, sembra quasi impossibile che
una mente umana abbia concepito un'opera di cosi alta levatura, che
nelle giornate festive richiama a se circa un migliaio di persone alla
volta. Una cosa incredibile.
Sacra di San Michele, Comune di Chiusa di San Michele, famosa
Abbazia appollaiata sul cocuzzolo del Monte Pirchiriano, allo sbocco
della Val di Susa, in un'eccezionale posizione panoramica. L'abbazia
già dei benedettini, attualmente è tenuta dai Rosminiani, occupa con le
sue maestose costruzioni, la vetta del Monte.
Sorse nel X secolo su un luogo Sacro al culto di San Michele.
missione compiuta
Una
volta raggiunto il piazzale antistante, una breve rampa ben
lastricata, e dulcis in fundo mi ritrovo una bella dose di gradoni che
mi permettono di accedere all'enorme portone d'ingresso.
A
questo punto mi organizzo, trasporto per prima cosa le borse e
successivamente la bici ormai denudata dalle pesanti sacche; sbrigo
immediatamente le rituali formalità e prendo possesso dei miei
appartamenti per la notte.
Infatti
mi tratterrò fino a domattina, al fine di godermi per una serata
questo posto quasi irreale, che tocca quasi il cielo con la sua possente
struttura.
Ora non mi resta che iniziare il percorso obbligato che la visita alla Sacra predispone.
ingresso alla chiesa
Stanco
come sono, mi appresto a percorrere qualche centinaio di gradini di una
misura leggermente superiore alla norma. Questa scalinata porta alla
parte superiore della struttura dove trovasi una bella chiesa tutta
adornata di ottimi dipinti.
La
chiesa all'interno è molto luminosa. di forme gotiche ed è a tre
navate; sparsi fra le navate si possono osservare alcuni sarcofaghi
appartenenti ai Principi di casa Savoia.
l'interno
Sul
fianco sinistro della chiesa, si esce su un'ampia balconata che
permette al visitatore di dare un bel colpo d'occhio all'incantevole
panorama della sottostante Val di Susa.
una balconata sulla
Val Susa
Durante
il pomeriggio ho avuto modo di visitare ogni anfratto ed ogni minimo
particolare e di scattare numerose fotografie. I locali che ho
ricevuto in consegna per la notte contengono l'essenziale, un'ampia
camerata, una cucina, un letto e degli ottimi servizi, che è tutto
quanto di cui ho bisogno. Volendo visitare ogni particolare, si è
fatto tardi, per la biglietteria è ora di chiudere i battenti ed alle
18,30, tutti i visitatori se ne devono andare.
Questa
mattina mentre mi stavo avvicinando alla meta, ho acquistato dei
viveri di conforto , sia per il pranzo che per la cena, oggi va cosi,
vorrà dire che domani andrà meglio.
Verso
le venti consumo la mia misera cena sentendo un po di musica e per
arrivare ad un'ora decente per mettermi a dormire, stendo il consueto
diario della giornata.
Sentivo
oggi pomeriggio nei locali della biglietteria che questa sera, verso le
21, in notturna ci sarà una visita guidata per una cinquantina di
ragazze/i, immagino studenti, penso che comunque verrà rimandata ad
altra data perché verso le 19,30 si è scatenato un finimondo, il cielo
si è fatto nero e la nebbia scendeva dall'alto verso la valle ad una
velocità incredibile,
ed
a questo punto solo una forte grandinata poteva completare l'opera, e
cosi è stato ed è durata un buon quarto d'ora, con chicchi di una
grandezza superiore alla media, che battevano sui vetri della finestra
e sulle tegole facendo un baccano infernale.
E
come dice il proverbio, dopo il brutto viene il bello, e fu cosi che
alla fine è ritornato il sole, e con il sole ed il vento è sparita la
foschia che aveva spadroneggiato per tutto il giorno, per lasciare il
posto ad un cielo limpido che da questa postazione si può ammirare tutta
la Val di Susa e la città di Torino; e come ciliegina finale, fa
capolino anche un bellissimo arcobaleno.
la Val di Susa dopo il temporale
Speriamo bene per domani che dovrò raggiungere Torino ed i km da effettuare saranno circa una cinquantina.
Per oggi è tutto, a domani.
Notte.
Venerdì 22 giugno
Sacra di San Michele / Torino Km. 53
Progressivi Km. 150
Ieri
sera, immediatamente dopo il temporale, ho sentito degli strani rumori
che provenivano dalle grosse travi del sottotetto, l'ampio locale dove
ho dormito aveva praticamente il sottotetto rivestito in legno, il
tutto sostenuto da grosse travi e siccome il rumore non cessava, ho
chiamato il guardiano e messolo al corrente del problema, mi ha
spiegato che certamente si trattava di ghiri che nel tempo si sono
fatti il nido all'interno delle vecchie travi ed inoltre mi ha spiegato
che nei secoli, i ghiri hanno praticamente colonizzato l'intera
montagna e logicamente anche la Sacra.
Sta di fatto che mi hanno fatto compagnia per tutta la notte, anche questa per me è stata una esperienza nuova.
questo è un ghiro, assomiglia molto al suo parente, lo scoiattolo
Ieri
ho preannunciato alla Direzione che sarei ripartito all'indomani
verso le 6,30 e cosi mi sono accorto che alle 6 il portone era già
stato spalancato,
Questa
mattina la sveglia è alla cinque, apro la porta della mia residenza e
per incanto il cielo è senza una nuvola, evidentemente il temporale di
ieri sera ha spazzato via tutto.
Sono salo le cinque e di conseguenza, inizia ad albeggiare, la visibilità è ottima ed il cielo è di una limpidezza incredibile.
Come
si alza il sole, la gigantesca struttura della Sacra si illumina
assumendo un colore quasi dorato, che è un vero peccato il ripartire.
Mi
vesto con tutta calma in quanto voglio evitare di partire prima della
6,30 e quando sono pronto, faccio uscire il mio strano veicolo dalla
mia stanza e lo metto in posizione di partenza con già appese tutte le
borse.
l'ora della partenza
Ultime foto e poi faccio un centinaio di gradini che ieri feci nella direzione opposta, però questa volta senza far fatica.
Non
mi resta quindi che salutare la Sacra, saluto anche un anziano
Cappuccino che ieri pomeriggio mi raccontava che stava trascorrendo
qualche giorno di vacanza, e che a quest'ora sta già passeggiando lungo
il viale che conduce all'Abazzia. Ora nulla mi trattiene, è l'ora
dell'addio, scendo lentamente ed ad ogni tornante rivolgo lo sguardo
all'insù cercando di fissarmi in mente l'immagine che penso mi rimarrà
per sempre nella mente.
Dopo
qualche km finiscono i tornanti e di conseguenza anche la vista della
Sacra, per cui mi soffermo per l'ultima volta a rimirare tanta
bellezza.
Un
ultimo sguardo e via, la temperatura a quest'ora è fresca ma durerà
poco, in breve raggiungo i laghetti di Avigliana, mi fermo per una più
che abbondante colazione.
Lasciata
Avigliana, mi do da fare per rintracciare la SSP 24 e debbo dire che
è stato abbastanza faticoso perché le informazioni datemi erano
inesatte.
Finalmente
trovo la persona giusta, che mi indica la strada, è un lungo serpentone
d'asfalto di circa 25 Km poco trafficato che mi accompagnerà fino alla
periferia di Torino, dove imbocco subito dopo, Viale Regina
Margherita che sembra che non debba mai finire. Finalmente mi ritrovo
nei pressi della mia pensione, ritiro le chiavi, prendo possesso della
mia camera, anche questa volta molto ampia e luminosa e sopra tutto
molto ben pulita; solito iter, doccia, bucato e sonnellino, poi si vedrà
!
Santa Maria Ausiliatrice
l'interno
Sul
tardi visito la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, molto bella
all'interno, per poi regolarizzare la mia posizione con la gentile
Signora Marisa che mi ha fatto omaggio di una piantina di Torino molto
ben dettagliata che mi potrà ben servire in questi due giorni di
permanenza, si perchè in una bella città come Torino, non ci si può
soffermare solo una notte con le mille cose che ci sono da vedere.
La
signora Marisa con un pennarello mi ha segnato tutte le cose
interessanti da vedere in un raggio di 8/10 Km, per cui finito con lei
ho ripreso la mia bici per raggiungere Corso Garibaldi, zona pedonale,
che è una delle arterie più frequentate della città e che si estende
per quasi due Km, dove si possono contare una cinquantina di bar e
strano a dirsi, pochissimi ristoranti.
Esaurito
il Corso Garibaldi mi ritrovo a Palazzo Madama per proseguire fino a
via Po dove all'altezza di via Montebello, ecco la celeberrima mole
Antonelliana coi suoi 167 metri, che svetta sulla città che sembra
quasi perforare la volta celeste.
Mole Antonelliana
E'
per eccellenza il monumento simbolo di Torino, situata all'interno del
centro storico, prende il nome dall'architetto che la costrui,
Alessandro Antonelli; ha un'altezza di 167 metri ed è tutt'ora
l'edificio più elevato di Torino. Al suo interno ha sede il Museo
Nazionale del Cinema.
A
metà della struttura, ovvero a circa 85 metri, trovasi il cosidetto"
tempietto " , raggiungibile mediante ascensore, che offre ai visitatori
una impareggiabile vista a 360 ° sulla sottostante città.
Qualche
bella ripresa fotografica per poi riprendere via Po fino a raggiungere
il fiume che ho trovato particolarmente sporco; mi sono addentrato nel
verde attraverso una pista ciclabile per circa 5 Km per soffermarmi
all'interno di un parco pubblico in riva al fiume, dove appostata sotto
un grande albero al fresco, una bella ragazza stava facendo lezioni di
viola, mi sono avvicinato educatamente senza disturbare, per sentire
quel suono melodioso e Lei, con un piccolo gesto mi ha permesso di
scattarle alcunee istantanee.
lezioni di Viola, sulle rive del Po
Accortomi
che il tempo stava volando inesorabilmente, ho subito ripreso il mio
cammino facendo la strada a ritroso, con una piccola variante, al fine
di poter visitare il Museo Egizio che mi dicono essere molto, molto
interessante.
Arrivato
sul posto, ho avuto un piccolo diverbio con un addetto all'ingresso del
Museo, in quanto avendo richiesto gentilmente il permesso di poter
posteggiare la mia inseparabile bicicletta presso un angolo dell'immenso
salone antistante la biglietteria, mi sono sentito rispondere in malo
modo, che la cosa non era possibile per cui senza polemizzare, ho
preferito rinunciare, perché se mi dovessero rubare la bicicletta, mi
ritroverei veramente in seri guai, il Museo Egizio può attendere, ci
sarà un'altra occasione.
Sfumata la visita al Museo, è il momento di pensare alla cena, si, ma dove ?
Dopo
aver chiesto ad un ciclista di passaggio se mi poteva indicare un posto
tranquillo per cenare, per tutta risposta, si presta gentilmente di
accompagnarmi, è una viuzza laterale al Corso Garibaldi, dove ho preso
accordi col proprietario per ritornarci più tardi, verso le 19.
La
cena è stata ottima, senza spendere molto, ed essendomi trovato cosi
bene, senz'altro ritornerò anche domani sera, fuori all'aperto, allo
stesso tavolo.
Prima
di rientrare mi sono sentito con Anna e Claudio, tutto bene e nella
norma, a casa senza di me tutto funziona a meraviglia.
La
giornata è stata lunga ed assai faticosa, non mi resta che ritirarmi
per la notte, per domani dovrebbe essere un giorno di riposo, per modo
di dire, non ci saranno avanzamenti sul percorso, però l'intenzione
sarebbe di raggiungere di buon ora il colle di Superga prima che
sopraggiunga il caldo, che oggi mi ha fatto veramente soffrire
E poi nel pomeriggio vedrò di inventarmi qualcosa.
Sabato 23 Giugno
Giornata interamente dedicata a Torino
con giretti vari....................................Km. 45
progressivi Km 195
Anche
se questa mattina dovrebbe essere una giornata di riposo, il mio fisico
ormai è abituato a svegliarsi alle cinque. In pochi minuti mi preparo
ed alle sei esco con destinazione il Santuario di Superga, che per
arrivarci devo raggiungere la fine del Corso Regina Margherita che sono circa 8 Km e poi ci sono altri otto Km di salita.
Alle sei l'aria è respirabile ed ad un'ora decente mi fermo per la colazione, le broches sono una bontà.
Inizio
timidamente la salita che all'inizio è molto dolce e poi piano piano si
fa più dura ma non impossibile; prendo gradatamente quota e posso
vedere dall'alto la città di Torino, che praticamente si sta svegliando.
Poche
pedalate ancora ed accomi sul piazzale del Santuario, ricordo di
esserci già stato da ragazzino, in occasione di una gita scolastica.
Torino, la Basilica di Superga
Una
visita all'interno della Basilica per un attimo di raccoglimento, per
dirigermi subito dopo presso il luogo dove il 4 maggio del 1949, avvenne
la tragedia di Superga.
Fu
un incidente aereo con a bordo l'intera squadra di calcio del Torino,
dirigenti e giornalisti; l'aereo si scagliò contro il muraglione del
terrapieno posteriore della Basilica, e le vittime furono
complessivamente trentuno; mi è stato impossibile visitare il luogo
preciso della sciagura in quanto stavano ristrutturando tutta la zona ed
era praticamente interdetto l'accesso a chiunque.
Basilica di Superga
Fu
fatta costruire dal Re Vittorio Amedeo II, come ringraziamento alla
Vergine Maria, dopo aver sconfitto i Francesi che assediavano Torino
nel 1706.
Alla basilica si può giungere oltre che con la strada normale, anche servendosi della funicolare Sassi - Superga.
Dopo
aver visto tutto con calma, prendo la via del ritorno cercando di non
esagerare con la velocità, una volta giù raggiungo una vicina pista
ciclabile che mi permette di costeggiare il grande fiume per una decina
di Km, il tutto immerso in una fitta vegetazione, fino ad arrivare al
ponte dedicato a Vittorio Emanuele I, da dove domattina inizierà la mia
prossima tappa, la Torino / Vercelli.
Torino, lungo il fiume Po
Mentre
sto rientrando mi soffermo presso una paninoteca per un breve spuntino,
riprendendo subito dopo la corsa verso la mia residenza, per un breve
riposo, che in questo caso vuol dire dormire saporitamente.
Con
Torino avevo ancora qualcosa in sospeso, per cui al risveglio, dopo una
bella rinfrescata esco di nuovo, e questa volta a piedi, dirigendomi
verso il Museo Egizio che ci tengo veramente tanto a visitarlo, e dato
che sono a Torino non ho nessuna intenzione di lasciarmelo sfuggire.
Per
gustarlo con calma ci vogliono almeno un paio d'ore, a dire che è
interessante è riduttivo, basta pensare che il Museo Egizio di Torino è
considerato per il valore dei reperti, il più importante al mondo,
logicamente dopo quello del Cairo;
al
suo interno possiamo osservare : statue monumentali, sarcofagi,
mummie, papiri, amuleti, ma sopra tutto numerosissimi oggetti del
vivere quotidiano.
Nel
Museo sono presenti attualmente circa 30.000 pezzi, e con questo dato
penso di dare esattamente l'idea di che cosa sto parlando.
Uscito
dal Museo, estasiato da tanta bellezza, devo confessare che sono
veramente soddisfatto di quanto visto, ed essendo sabato, ho modo di
vedere che nei paraggi, ci sono diverse manifestazioni culturali, fra
le quali un concorso per gruppi di majorettes, tutte quante molto belle e
sorridenti, coi loro costumi variopinti.
Torino, un sabato pomeriggio con le majorettes
Volendo
vedere un po tutto, il tempo trascorre abbastanza velocemente, verso
le 19 mi dirigo per la cena al posticino di ieri sera.
Al
rientro una super doccia, un saluto ad Anna e Claudio, ora posso
mettermi a riposare e mentre scrivo queste poche righe, sento a distanza
ravvicinata dei tremendi tuoni, potrebbe essere una cosa positiva il
fatto che si stia scaricando e per domattina potrebbe ritornare di nuovo
il bel tempo.
Domenica 24 giugno
Torino / Vercelli Km. 70
progressivi Km. 265
E
cosi fu. La sveglia è alle cinque, il cielo è completamente sereno,
in un attimo sono pronto, lascio la chiave della camera, come d'accordo
nell'apposita cassetta, e mi dirigo verso il punto indicatomi dalla
guida, ossia nei pressi del ponte sul Po dedicato a Vittorio Emanuele
I, vicino alla Chiesa Gran Madre di Dio.
Mentre
sto transitando sul ponte, il mio orologio segna le 5,51 e non posso
non fermarmi per effettuare questa bella foto, il sole sta nascendo
mentre la città di Torino fra non molto si metterà in movimento.
Il
primo tratto del percorso, di circa dieci Km, costeggia la riva destra
del fiume, come sempre completamente nel verde, per poi allontanarsi
su sentieri e strade bianche in aperta campagna, accompagnandosi ad
estesi appezzamenti coltivati a grano e mais e poi in
seguito, avvicinandomi a Vercelli, coltivati esclusivamente a riso.
i sentieri della via Francigena
E'
una tappa particolarmente dura sopra tutto per il gran caldo, ed anche
per il kilometraggio eccessivo; almeno una ventina di Km in più sono
stati da me effettuati a causa di errate informazioni circa il percorso
da seguire, comunque al di la di queste considerazioni, sono arrivato
ugualmente a destinazione.
Alla
fine, quello che mi ha stancato di più del caldo asfissiante e degli
interminabili sterrati, sono stati quegli ultimi maledetti 22 Km di
asfalto rovente, e per giunta col vento contro.
Il posto per la notte non è dei migliori ed in questi casi bisogna prendere quello che passa il....... convento.
Forse
sono stato abituato troppo bene nei giorni scorsi con le camere
assegnatemi, sia a Susa che a Torino, il cui costo era logicamente
diverso.
Per oggi è tutto, a domani.
Lunedì 25 giugno
Vercelli / Vigevano Km. 70
progressivi Km. 335
Malgrado
il posto un poco malmesso, essendo molto stanco ho dormito
saporitamente per tutta la notte, ossia fino alle 4,30, l'ora della
sveglia, ho voluto anticipare al fine di evitare il più possibile il
caldo della giornata.
E'
da ieri che mi frulla in testa un'idea di questo tipo, perchè invece
di raggiungere Grignasco [Pavia ] che ormai praticamente la
zona la conosco già, perché non dirigermi verso Vigevano? cosi facendo
per prima cosa guadagno una decina di Km sulla tappa di domani e
secondo, avrò modo di visitare la cittadina mai visitata prima d'ora,
che per sentito dire, possiede interessanti momumenti da visitare.
La
partenza questa mattina è alle 5 e 30, scendo le scale senza fare il
minimo rumore per non disturbare la gente che ancora dorme, io ci tengo
molto a queste cose. Però non ho potuto evitare il gran botto, quando
il cancellone automatico si è rinchiuso, che ci devo fare, funziona cosi
!
La
mattina è fresca, seguo alla lettera le indicazioni della guida, passo
il ponte sul Sesia e dopo i primi km su stradine asfaltate ma poco
battute, le frecce della Francigena mi indicano che devo entrare in
aperta campagna per circa una decina di Km, per raggiungere infine
l'estrema periferia di Vigevano.
Mi accomodo presso un bar per una consumazione, ma sopra tutto per trovarmi un buon giaciglio per la notte.
Trovatala, prima
di raggiungere la mia nuova residenza, cerco di visitare con calma
il centro di questa bellissima cittadina, non che la nominatissima
Piazza Ducale, che è una vera opera d'arte.
Piazza Ducale
E' una delle più belle ed armoniose Piazze del Rinascimento, la sua costruzione iniziò nel 1492 per volere di Lodovico il Moro.
Lunga
138 metri e larga 46, è edificata su tre lati, con edifici omogenei
con facciate e portici uniformi, mentre sul quarto lato troviamo il
Duomo dedicato a Sant'Ambrogio.
Un lato della piazza è dominata dalla caratteristica torre del Castello adiacente.
Attualmente
la piazza è meta di incontro e ritrovo, certamente la preferita dai
Vigevanesi, ed il principale punto di riferimento per i numerosissimi
turisti; al suo interno, la Piazza accoglie parecchi negozi di vario
tipo, inoltre numerosi bar e ristoranti.
Mi
siedo all'aperto presso un bar per un veloce spuntino, ed anche per
godermi lo spettacolo che la Piazza offre al turista che la vede per la
prima volta.
Più
che soddisfatto, cerco di raggiungere la mia nuova residenza, seguendo
le indicazioni ricevute telefonicamente, però sono perplesso in quanto
sto macinando Km, ma del B & B, nemmeno l'ombra; alla fine la mia
pazienza è stata premiata, il posto è un po fuori mano, però il luogo è
incantevole, una bella casa con un immenso giardino, ma sopra tutto una
bella ed accogliente camera con dei servizi impeccabili, proprio quello
che desideravo.
Una doccia, bucato, pisolino e per questa sera la solita cenetta in qualche bel posticino.
Per oggi non c'è altro.
Notte.
Martedi 26 Giugno
Vigevano / Castronno Km. 85
progressivi Km. 420
La
tappa di oggi è praticamente senza storia, è la tappa del rientro, del
ritorno a casa, anche se sono solo otto giorni che manco da casa, il
desiderio di rientrare c'è sempre, sopra tutto quando il tuo itinerario
si è esaurito.
A
parte Vigevano, i piccoli centri che oggi dovrò via via superare, sono
luoghi più o meno conosciuti, per cui al momento sto viaggiando a
spron battuto, sfruttando il fresco della mattinata.
Lasciata Vigevano, in successione, raggiungerò Abbiategrasso, Robecco sul Naviglio, Cuggiono, Castano Primo, Vanzaghello.
Raggiunta
quest'ultima località, mi dirigo verso Busto Arsizio distante
pochissimi Km, ed una volta raggiuntola, controllo la via dove sto
transitando, via Trentino e mi accorgo di essere a pochi passi
dall'abitazione dell' amico Romeo, compagno di alcune uscite in
bicicletta, mi fermo per un saluto veloce e via verso Samarate,
Gallarate, mia città natale ed ormai sono le 13 e sto pensando che Anna a
quest'ora ha un appuntamento per una visita medica, per cui non
dovrebbe essere a casa. Mi fermo quindi ad un bar per un boccone ed in
breve raggiungo Castronno, casa mia, ed aspetto il ritorno di Anna che
dopo pochi minuti eccola di ritorno, contenta di riabbracciarmi dopo
questa mia ultima avventura, sano e salvo.
Vigevano, la bicicletta del fornaio !
Il tempo è come l'uso che ne fai, portatore di gioie, oppure...........guai !
f i n e
1 commento:
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CIAO, TI RINGRAZIO GIUSEPPE !
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