Vacanze in bicicletta 2011
A zonzo sui più bei passi dolomitici del Giro d'Italia [ 2 ]
Dopo la sosta forzata del 2010, in fatto di vacanze in bicicletta, la voglia di partire è grande. Gli anni passano velocemente, sono ormai suonati per quattro volte gli anta, per cui non so per quanti anni ancora potrò approfittarmene.
Come dicevo sopra, la voglia è grande, ricordo spesso con nostalgia quel bellissimo tour sulle dolomiti del 2008, che per me sono le montagne più belle del mondo, e le tre cime di Lavaredo ne sono la loro massima espressione.
Da allora c'è rimasta in me la voglia di ritornare, eventualmente percorrendo il percorso inverso, ossia facendo il giro in senso orario, alfine di poter assaporare il paesaggio con una diversa prospettiva rispetto alla volta precedente, ed eventualmente apportare al percorso originale qualche piccola modifica e miglioria.
A marzo quest'idea è solo un progetto, dovrò mettere ben a fuoco la cosa. Per non trovarmi impreparato, do inizio agli allenamenti allo scopo di mettere nelle gambe almeno 500 Km., che è il minimo necessario per poter osare una simile fatica.
Verso aprile il progetto inizia a prender corpo, ne parlo ad Anna la quale è subito d'accordo di accompagnarmi ad Alleghe in auto, in quanto anche lei è particolarmente legata a questi splendidi luoghi.
Presa dunque la decisione, verso maggio, prendo contatti per organizzarmi i vari pernottamenti che dovremo effettuare, che in effetti sono la cosa più importante per il recupero delle forze per poter affrontare al meglio le fatiche di ogni giorno.
A giugno dunque il grande salto, la partenza è prevista per Domenica 19, il tempo ultimamente ha fatto i capricci, però la mia preparazione è proseguita ugualmente, anche se con qualche difficoltà. Ho preparato meticolosamente tutti i miei corredi, bicicletta, attrezzi, tutto a puntino aspettando tranquillamente il giorno della partenza. Mi sono rivisto più volte l'itinerario che con qualche piccolo ritocco dovrebbe essere di massima il seguente :
- trasferimento in auto da Varese ad Alleghe e da qui dare inizio alla mia nuova avventura.
Da Alleghe raggiungerò Cortina attraverso il leggendario Passo Giau, per poi proseguire verso l'incantevole conca di Misurina attraverso il Passo Tre Croci, non spettacolare ma pur sempre un passo di tutto rispetto, anch'esso oltre i 2000 m; da Misurina dopo aver pernottato, raggiungerò il Passo Falzarego, Passo di Valparola attraversando l'omonima Valle; superata La Villa, Corvara, il Passo di Costalunga approderemo ad Arabba per un meritato riposo. All'indomani mi aspetterà l'ultima fatica, affronterò in successione i seguenti passi :
Da Alleghe raggiungerò Cortina attraverso il leggendario Passo Giau, per poi proseguire verso l'incantevole conca di Misurina attraverso il Passo Tre Croci, non spettacolare ma pur sempre un passo di tutto rispetto, anch'esso oltre i 2000 m; da Misurina dopo aver pernottato, raggiungerò il Passo Falzarego, Passo di Valparola attraversando l'omonima Valle; superata La Villa, Corvara, il Passo di Costalunga approderemo ad Arabba per un meritato riposo. All'indomani mi aspetterà l'ultima fatica, affronterò in successione i seguenti passi :
Passo Pordoi, Passo Sella e Passo Gardena, uno più bello e spettacolare dell'altro, per poi raggiungere Colfosco, una bellissima località della Val Badia, meta negli anni passati di bellissime e piacevolissime vacanze in compagnia di cari amici.
A questo punto il mio piccolo tour potrà considerarsi esaurito, sperando come al solito che tutto possa andare secondo il programma stablito. Speriamo bene.
Domenica 19 Giugno
Dopo quindici giorni di fastidiosa pioggia, finalmente il sole, che sia di buon auspicio ?
La partenza prevista per le sette è rispettata. Entriamo immediatamente in autostrada, ed essendo domenica, non ci sono quei fastidiosissimi mezzi pesanti che rendono problematica a volte la circolazione.
In breve eccomi a Milano, il traffico è abbastanza contenuto, non ci sono code e la mia velocità di crociera come sempre non va oltre i cento. Non sono mai stato uno a cui piace schiacciare. Verso Desenzano un breve incolonnamento per via di un incidente, e poi più nulla. Dopo circa 200 Km. una breve sosta per uno spuntino e sopra tutto per sgranchire le gambe un poco intorpidite.
In breve eccomi a Milano, il traffico è abbastanza contenuto, non ci sono code e la mia velocità di crociera come sempre non va oltre i cento. Non sono mai stato uno a cui piace schiacciare. Verso Desenzano un breve incolonnamento per via di un incidente, e poi più nulla. Dopo circa 200 Km. una breve sosta per uno spuntino e sopra tutto per sgranchire le gambe un poco intorpidite.
Riprendiamo la corsa in direzione Vicenza, l'uscita è a Due Ville, verso la Valdastico, fino a raggiungere Bassano del Grappa, poi per un buon tratto in direzione Trento, attraverso la Val Sugana fino a raggiungere una lunga galleria di ben tre Km. al di là della quale raggiungiamo Feltre e subito dopo Santa Giustina Bellunese, per un veloce saluto a parenti.
Da Santa Giustina, con un ultimo strappo raggiungiamo Alleghe, che è poi il punto di partenza di queste mie Vacanze in bicicletta 2011.
Avvicinandoci ad Alleghe, posso dire di essermi reso conto che siamo veramente in mezzo alle montagne, cosa che fino a Bassano abbiamo notato solo belle colline, mentre le montagne si notavano solo all'orizzonte.
Raggiunto Alleghe, l'albergo è il solito del 2008,
molto accogliente e con un gusto del tutto particolare.
I signori proprietari, Paola e Silvano sono persone che un altro mestiere non potrebbero fare, infatti sono nati per fare gli albergatori.
La signora Paola si alterna tra questo albergo ed un secondo, in centro paese, molto più grande;
mentre Silvano si occupa solo di questo e da provetto ciclista qual'è, si occupa sopra tutto di pubbliche relazioni coi suoi ospiti, per la maggior parte ciclisti, organizzando manifestazioni ciclistiche di buon livello, in quanto in queste zone la pratica della bicicletta è particolarmente sentita a tutti i livelli, dalla fase amatoriale all'agonismo.
la nostra residenza ad Alleghe
molto accogliente e con un gusto del tutto particolare.
I signori proprietari, Paola e Silvano sono persone che un altro mestiere non potrebbero fare, infatti sono nati per fare gli albergatori.
La signora Paola si alterna tra questo albergo ed un secondo, in centro paese, molto più grande;
mentre Silvano si occupa solo di questo e da provetto ciclista qual'è, si occupa sopra tutto di pubbliche relazioni coi suoi ospiti, per la maggior parte ciclisti, organizzando manifestazioni ciclistiche di buon livello, in quanto in queste zone la pratica della bicicletta è particolarmente sentita a tutti i livelli, dalla fase amatoriale all'agonismo.
Come arriviamo, ci vieme assegnata immediatamente la nostra bella camera, una buona doccia, un riposino e quattro passi in paese per rivedere la bella cittadina.
Alla sera un ottimo ed abbondante pranzetto in questo ambiente molto ricercato [ sala da pranzo ] che ci riporta indietro negli anni, alla ricerca delle vecchie tradizioni del luogo.
sala da pranzo
buon gusto
La giornata, che è servita da trasferimento ci ha un poco provato, per cui dopo cena, due passi e via a riposare.
sala da pranzo
buon gusto
La giornata, che è servita da trasferimento ci ha un poco provato, per cui dopo cena, due passi e via a riposare.
Lunedi' 20 Giugno
Questa giornata, come d'accordo con Anna è completamente dedicata ad Alleghe e dintorni e ci serve sopra tutto per acclimatarci ai luoghi, ed anche per riprenderci dal viaggio di ieri, circa cinquecento Km, io non sono più abituato a queste lunghe distanze. Dopo una notte tranquilla, un'ottima prima colazione a base di ogni ben di Dio, ci organizziamo per una piacevole escursione in auto; ho promesso ad Anna di accompagnarla ad ammirare il Monte Pelmo dalla parte opposta , ossia dalla parte di Zoppè di Cadore, infatti da quella prospettiva, il Pelmo viene chiamato il " caregon del Padre Eterno " per la sua particolare somiglianza ad un' enorme poltrona.
Si parte dunque alle 10, con un'andatura veramente turistica alfine di gustarci in pieno gli stupendi panorami che si affacciano strada facendo alla nostra vista. Durante questo tratto in salita, incontriamo una prima serie di bellissimi tornanti e proprio su una spaziosa piazzuola adiacente la strada, notiamo una graziosa " libellula " che stava trasportando
del materiale molto ingombrante, per la costruzione di una voluminosa antenna.
un taxi da 20 Euro al minuto
del materiale molto ingombrante, per la costruzione di una voluminosa antenna.
Proseguendo, la prima cittadina che raggiungiamo è Caprile, e poi successivamente Selva di Cadore, ambedue importanti località di villeggiatura, circondate completamente dalle vette del monte Pelmo, del Civetta e della Marmolada.
Ci soffermiamo pochi minuti in quel di Selva per un veloce spuntino e ci imbattiamo in questo Bar
dall'ingresso e dal nome abbastanza bizzarri.
Transitando da Forcella Staulanza ammiriamo alla sua sinistra, l'imponente massiccio del Pelmo,
Ci soffermiamo pochi minuti in quel di Selva per un veloce spuntino e ci imbattiamo in questo Bar
dall'ingresso e dal nome abbastanza bizzarri.
la vita è bella !
il Pelmo
scendendo ci avviciniamo a Zoldo Alto, verso la Val Zoldana, Forno di Zoldo, dove ancora ragazzo feci una lunga vacanza con Silvano Gamba, presso suoi parenti; ricordo ancora una bellissima gita ai piedi del Pelmo presso il rifugio Venezia.
Forno di Zoldo, dicono sia il paese dei gelatai, infatti tantissimi sono i nuclei familiari impegnati nella fabbricazione artigianale del gelato, che una volta imparato il mestiere, si recano all'estero con tutta la famiglia per effettuare le stagioni, oppure definitivamente, aprendo negozi di gelaterie in tutta Europa, per non dire in tutto il mondo.
Non potendo quindi rinunciare ad un buon gelato, ci accomodiamo presso la gelateria più vicina, riprendendo poco dopo la nostra gita verso Zoppè di Cadore, che per raggiungerlo dobbiamo inerpicarci con l'auto attraverso una strada molto stretta e pericolosa per i numerosi tornanti.
Strada facendo il tempo si è completamente guastato ed arrivati nella piazzetta del paese, del Pelmo nemmeno l'ombra in quanto completamente coperto da nubi minacciose.
Ritorniamo sui nostri passi rifacendo il percorso a ritroso, ed una volta nei pressi di Forcella Staulanza, come per incanto ecco di nuovo il sole col suo tepore estivo. Raggiunto il passo, ci stravacchiamo su un prato per addentarci un ottimo panino a base di speck e per finire in gloria, una mega fetta di strudel, veramente ottimo.
Ritornando verso Alleghe ci fermiamo presso un'area pic nic ad ammirare ancora una volta il Pelmo da questo versante, che risplende di una sua luce tutta particolare.
ammirando il Pelmo
Rientriamo quindi ad Alleghe ed essendo solo le 15, ed il sole ancora molto caldo, decidiamo per una bella passeggiata di cinque km percorrendo a piedi il giro del lago che è sempre piacevole e rilassante.
panorama di Alleghe
Il lago è un poco increspato e torbido per via di un leggero vento fresco del pomeriggio.
panorama di Alleghe
Il lago è un poco increspato e torbido per via di un leggero vento fresco del pomeriggio.
In circa 90 minuti ad un'andatura da passeggiata, il giro termina nei pressi di un piccolo supermercato dove ci prendiamo qualche piccola leccornia, per rientrare subito in albergo per una veloce doccia e per la cena.
In attesa della stessa, utilizzo questo breve momento per mettere a punto la bicicletta per la mia prima uscita, il mio primo passo dolomitico : il passo Giau; questa mattina in auto ho fatto un piccolo assaggio ed ho avuto l'impressione che per me sia troppo impegnativo, il responso a domani.
Ecco la cena, anche questa sera non si scherza, cibo ottimo, porzioni super; si finisce la serata con una scala a 40, e poi il riposo, buonanottttte !
Martedi' 21 Giugno
sveglia di buon mattino, la giornata è splendida, non c'è una nuvola. Mentre Anna sistema le sue cose personali, inizio a caricare in auto tutti i bagagli; la bici è gia pronta da ieri, occorre solo una messa a punto alla pressione delle gomme per evitare fastidiose forature.
Un'abbondante colazione, i rituali saluti ai proprietari e via.
Sono le dieci, inforco la bici con destinazione Cortina attraverso il Giau, Anna è gia pronta in auto ed a un mio cenno, partiamo insieme.
Avrei preferito che Anna partisse un'ora dopo, ossia verso le undici in modo da poterci incontrare a metà strada verso il passo Giau, però ha preferito partire con me, solo per precauzione, qualsiasi cosa ci possa succedere ad ognuno di noi, l'altro sarà in grado di porvi rimedio.
Mi fermo alla prima fontanella per riempire le due borracce che oggi serviranno entrambi, sia per il caldo che per la sudata che mi si prospetta.
Dopo pochi km le prime rampette, passo le due galleria molto luminose fino a raggiungere Caprile e da qui deviando a sinistra vado incontro ad uno dei miei passi preferiti, per la spettacolarità del paesaggio circostante. Dopo alcuni tratti di impegnativa salita fatta di lunghi rettilinei, ecco apparire il primo tornante,
il primo tornante
e da questo punto ho davanti a me esattamente altri 28 tornanti prima di poter cantare vittoria sul piazzale del passo, di fianco al Rifugio Passo Giau sempre frequentato da numerosi ciclisti e motociclisti.
Questi spettacolari tornanti molto regolari che manca veramente un inezia perché raggiungano i 360 °, e che permettono un'ascesa graduale fino al sospirato passo.
il primo tornante
e da questo punto ho davanti a me esattamente altri 28 tornanti prima di poter cantare vittoria sul piazzale del passo, di fianco al Rifugio Passo Giau sempre frequentato da numerosi ciclisti e motociclisti.
Questi spettacolari tornanti molto regolari che manca veramente un inezia perché raggiungano i 360 °, e che permettono un'ascesa graduale fino al sospirato passo.
Inizio dunque timidamente, la paura di fallire esiste, oggi sto festeggiando a modo mio i miei settant'anni, e spero positivamente. Il paesaggio che mi circonda è superlativo, sulla mia sinistra, svetta la Marmolada, alla sua destra il gruppo Sella, che sarà la mia meta per i prossimi giorni ed infine, al culmine della salita, svetta la cima velata del monte Averau che sembra un grosso cuneo rovesciato.
lassù il passo Giau
paradiso per ciclisti
Durante la salita, ho modo di fermarmi sovente, non si può transitare davanti a questi stupendi panorami senza far finta di nulla, significherebbe non apprezzare minimamente le bellezze che la natura ci offre gratuitamente.
Le foto non si contano; ogni 3/4 Km Anna mi attende presso una piazzuola per un boccone, un sorso d'acqua fresca, qualche foto e via di nuovo.
l'attesa
Questa salita è parecchio tosta ed allo stesso momento bellissima, potrei paragonarla alla salita dello Stelvio, dalla parte di Trafoi, solo che in quest'ultimo, i tornanti sono ben 48 !
Tornante su tornante eccomi vicino alla meta,
che fatica ! ma chi te lo fa fare ?
la fatica è tanta, ma la voglia di arrivare in cima è più forte, gli ultimi tornanti sono i più duri, anche perchè la fatica si fa sentire, e dopo aver sudato le classiche sette camicie, eccomi a destinazione, eureka !
che fatica ! ma chi te lo fa fare ?
la fatica è tanta, ma la voglia di arrivare in cima è più forte, gli ultimi tornanti sono i più duri, anche perchè la fatica si fa sentire, e dopo aver sudato le classiche sette camicie, eccomi a destinazione, eureka !
segnavento
Una breve sosta presso il rifugio, un cappuccino con la solita megafetta di strudel, quattro passi sulle alture
per le foto ricordo, e giù a capofitto per circa venti km. fino a Cortina, pennellando di volta in volta i regolarissimi tornanti.
laggiù Cortina
Il tempo di raggiungere la periferia, che grossi nuvoloni nero pece si stanno stazionando proprio sopra di noi, ma per fortuna si dirigono velocemente verso sud; nel frattempo Anna mi supera scendendo con la massima prudenza, ed io seguo a distanza di sicurezza, ed eccoci a Cortina che evitiamo volutamente per non far tardi in quanto la signora Fiorenza dello Sport Hotel ci attende a Misurina nel primo pomeriggio.
Dopo aver scalato questa mattina il passo Giau, mi posso ritenere più che soddisfatto, per cui carico la bici in macchina e via in direzione dei passo Tre Croci, anch'esso rispettabile coi suoi 1900 m circa di altitudine, ed in breve eccoci a Misurina.
il nostro recapito a Misurina
Calorosa accoglienza da parte dei proprietari, gia conosciuti in occasione della vacanza del 2008, che gentilmente ci assegnano la stessa camera con una straordinaria vista, sia sul lago che sul massiccio del Sorapis.
La giornata di oggi posso dire che è stata veramente intensa per cui è logico che ambedue ci sentiamo abbastanza stanchi per cui una buona doccia, un riposino e la giornata ha termine con una buona cenetta e poi a nanna; per domani, tempo permettendo ci aspetta una passeggiata straordinaria, logicamente a piedi, il periplo delle tre cime di Lavaredo, il massimo che un escursionista possa desiderare.
per le foto ricordo, e giù a capofitto per circa venti km. fino a Cortina, pennellando di volta in volta i regolarissimi tornanti.
laggiù Cortina
Il tempo di raggiungere la periferia, che grossi nuvoloni nero pece si stanno stazionando proprio sopra di noi, ma per fortuna si dirigono velocemente verso sud; nel frattempo Anna mi supera scendendo con la massima prudenza, ed io seguo a distanza di sicurezza, ed eccoci a Cortina che evitiamo volutamente per non far tardi in quanto la signora Fiorenza dello Sport Hotel ci attende a Misurina nel primo pomeriggio.
Dopo aver scalato questa mattina il passo Giau, mi posso ritenere più che soddisfatto, per cui carico la bici in macchina e via in direzione dei passo Tre Croci, anch'esso rispettabile coi suoi 1900 m circa di altitudine, ed in breve eccoci a Misurina.
il nostro recapito a Misurina
Calorosa accoglienza da parte dei proprietari, gia conosciuti in occasione della vacanza del 2008, che gentilmente ci assegnano la stessa camera con una straordinaria vista, sia sul lago che sul massiccio del Sorapis.
Lago di Misurina
La giornata di oggi posso dire che è stata veramente intensa per cui è logico che ambedue ci sentiamo abbastanza stanchi per cui una buona doccia, un riposino e la giornata ha termine con una buona cenetta e poi a nanna; per domani, tempo permettendo ci aspetta una passeggiata straordinaria, logicamente a piedi, il periplo delle tre cime di Lavaredo, il massimo che un escursionista possa desiderare.
Mercoledi' 22 Giugno
Anche questa mattina, aprendo la finestra, il cielo è d' un azzurro intenso e senza una nuvola, per cui dopo una veloce colazione, sul piazzale ci aspetta il bus che ci porterà fino al rifugio Auronzo. Era nostra intenzione salire fin lassù in auto, ma quando mi hanno informato che ogni trenta minuti c'è una corsa , ho preferito lasciare l'auto in posteggio, almeno per oggi.
Alle 10,30 siamo gia al rifugio Auronzo, e da qui inizia la nostra escursione che è veramente una cosa fuori dal comune; per me queste montagne sono le più belle del mondo, ed il poterle ammirare da vicino, non è una cosa che mi capita tutti i giorni.
Partendo dal rifugio, camminando tranquillamente, si può raggiungere il rifugio Locatelli in cira 90 minuti,
rifugio Locatelli in lontananza
che è poi il luogo ideale per poter ammirare in pieno, la bellezza ed il fascino delle tre cime.
le tre cime imbronciate
Questa volta, anzichè raggiungere il Locatelli, tra l'altro ancora chiuso, abbiamo preferito deviare sulla sinstra per inserirci sul sentiero che praticamente gira tutt'attorno al maestoso massiccio.
il sentiero ai piedi delle tre cime
Con questa deviazione, per raggiungere nuovamente il rifugio Auronzo, col nostro passo, ci vogliono circa tre ore; è inutile dire che il paesaggio è da favola, parleranno meglio le foto che accompagneranno questo mio breve testo.
Il tempo si è leggermente guastato, però per il momento senza pioggia. Il sentiero è abbastanza faticoso e molto impegnativo, sopratutto per Anna, però con calma e con qualche fermata in più, siamo riusciti a portare a termine, pur avendo incontrato dei passaggi veramente difficili e pericolosi, sopra tutto nella parte finale.
nei pressi del rifugio Auronzo
Praticamente, nell'arco di circa tre ore, abbiamo assistito ad un carosello di nubi che a tratti coprivano completamente le cime ed immediatamente laciavano il posto a degli squarci di azzurro, con un bel sole caldo che faceva l'occhiolino. Con questi continui e repentini cambiamenti, riusciamo finalmente a raggiungere di nuovo il rifugio, per una buona bevanda calda ed un'ottima fetta di strudel.
Ci soffermiamo in attesa del bus che ci riporterà al nostro albergo, e mentre raggungiamo il piazzale, un violento scroscio di pioggia ci investe , ma ormai la nostra gita è conclusa e molto felicemente e senza intoppi.
Rientriamo in albergo, solito iter, domani si riparte per nuove avventure, mi aspetta la salita al Falzarego con una breve sosta al passo, la successiva discesa verso Armentarola, la Valparola fino a raggiungere La villa, e la bella cittadina di Corvara, per proseguire poi per il passo di Campolongo abbastanza tranquillo e pedalabilissimo, fino a raggiungere dal versante opposto la bella cittadina di Arabba, dove pernotteremo presso un B & B, di cui ho preso accordi telefonicamente da casa.
Giovedi' 23 Giugno
Questa notte verso le quattro, siamo stati svegliati da un tremendo temporale; spostando la tendina della finestra che da sul lago di Misurina, mi sono impressionato, il lago era increspato con onde alte circa mezzo metro, tale era la forza del vento.
Dato che sono un eterno ottimista, ho ripreso subito a dormire, sperando per l'indomani, in un
repentino miglioramnto delle condizione meteorologiche.
Infatti alle sette il cielo è completamente sereno, però non c'è molto da fidarsi, e dopo aver consumato la prima colazione, saldato il conto e salutato i proprietari con la promessa da parte nostra che ci saremmo senz'altro rivisti a breve, e mentre ci accingiamo a partire, ecco un nuovo scroscio di pioggia che ci accompagnerà fin quasi a Cortina.
Quattro passi in centro, interdetto alle auto, un po di shopping e via di nuovo, io in bici ed Anna in auto; ci soffermiamo brevemente a Pocol per una visita al sacrario costruito nel 1935.
Lo stesso è costituito da una massiccia torre quadrata, in essa sono custoditi i resti di ben 9707 caduti italiani. Alcuni pezzi di artiglieria sono posti ai lati del monumento e nell' antistante parco.
Lo stesso è costituito da una massiccia torre quadrata, in essa sono custoditi i resti di ben 9707 caduti italiani. Alcuni pezzi di artiglieria sono posti ai lati del monumento e nell' antistante parco.
Salutiamo e ringraziamo il custode che gentilmente ci ha fatto da cicerone, per riprendere la nostra corsa verso la salita del Falzarego. Certo che questo passo non è minimamente paragonabile al passo Giau, in quanto mi accorgo che sto salendo in scioltezza, senza andare minimamente in affanno; l'unico piccolo problema è che i primi km li sto facendo completamente sotta la pioggia, però resisto ed alla metà della salita, un improvviso squarcio mi permette di vedere la parete del Lagazuoi e delle due cabine della funivia che partono regolarmente raggiungendo la sommità in pochi minuti.
verso il passo Falzarego sotto la pioggia
Come raggiungo felicemente il passo, si scatena il diluvo, il cielo è nero pece e la nebbia è scesa quasi a livello del terreno. A questo punto non ci rimane che ritirarci presso il bar del passo per qualcosa di caldo, dato che la temperatura è letteralmente precipitata.
Il tempo non accenna minimamente a migliorare, decidiamo di salire in auto, bici compresa per digerci verso la Valparola, San Cassiano, La Villa ed infine Corvara, poi su per il Campolongo per scendere infine ad Arabba dove la signora Laura dell'omonimo Garni, ci stava aspettando.
la nostra residenza ad Arabba
Ci mostra la nostra camera che piace molto ad Anna, molto bella e spaziosa e sopra tutto linda.
Ci sistemiamo alla meglio in quanto ci fermiano solo per questa notte per riprendere domattina il nostro percorso. Dopo esserci prima riposati e rinfrescati, sul tardi un'ottima cena presso l'attiguo ristorante e poi a nanna; per domani è prevista l'ultima fatica, la salita al Passo Pordoi, Passo Sella e Passo Gardena per ritrovarci di nuovo presso quella bellissima cittadina che è Colfosco, a cui siamo particolarmente affezionati e dove ci fermiamo almeno per due notti.
Venerdi' 24 Giugno
Durante la notte, nessun temporale ha interrotto il nostro riposo ed al nostro risveglio il cielo non è per nulla rassicurante, comunque non piove e questo è gia di per sè, cosa positiva.
Dopo aver consumato un'abbondante prima colazione e saldato il conto, un doveroso saluto alla gentile padrona di casa, e via in direzione passo Pordoi, il primo della serie di oggi, ed a seguire il Sella ed il Gardena.
Per raggiungere passo Pordoi, dal nostro albergo ad Arabba, ci sono solo nove Km, l'ascesa è come sempre spettacolare con numerosi tornanti, e la pendenza non è mai proibitiva;
l'unico neo è che anche oggi il cielo si presenta completamente coperto però per il momento non piove. Una cosa di cui non ho ancora parlato è la gran quantità di motociclisti che con moto di grossa cilindrata ed a gruppi di venti, trenta alla volta, spadroneggiano su questi stupendi passi di montagna, facendo un rumore assordante e sopra tutto, sfrecciano di fianco a te ad una velocità di gran lunga superiore ai limiti consentiti. Da notare che in otto giorni passati in questi luoghi meravigliosi, non abbiamo incontrato alcuna gazzella della Polizia oppure patttuglie di Carabinieri, nemmeno l'ombra.
ciclista solitario
l'unico neo è che anche oggi il cielo si presenta completamente coperto però per il momento non piove. Una cosa di cui non ho ancora parlato è la gran quantità di motociclisti che con moto di grossa cilindrata ed a gruppi di venti, trenta alla volta, spadroneggiano su questi stupendi passi di montagna, facendo un rumore assordante e sopra tutto, sfrecciano di fianco a te ad una velocità di gran lunga superiore ai limiti consentiti. Da notare che in otto giorni passati in questi luoghi meravigliosi, non abbiamo incontrato alcuna gazzella della Polizia oppure patttuglie di Carabinieri, nemmeno l'ombra.
veicolo extraterrestre !?!?!?
La gente del posto mi ha riferito che ogni anno durante la vacanza/ponte del Corpus Domini, migliaia di scalmanati invadono regolarmente le nostre stupende strade, infischiandosi delle autorità locali delle privincie interessate, le quali stanno cercando delle soluzioni per vedere di limitare al massimo la venuta di queste orde di vandali che con i loro comportamenti disturbano la quiete della gente del posto e dei normali turisti.
Il panorama è veramente eccezionale, peccato che non ci sia sole, col sole sarebbe tutta un'altra cosa, il sole è vita, è colore, è calore. il sole è tutto ! Dato le condizioni del tempo, non sono in grado di scattare delle foto; ora sono quasi vicino al nono km ed ecco un leggero squarcio che lascia intravedere il tronco di funivia che sale al sass Pordoi,
ed ancora poche pedalate ed eccomi al passo, un piccolo spuntino per riprendere la discesa verso il bivio Sella; la temperatura è fresca, siamo sui dieci gradi, per cui mi copro ben bene per affrontare i tornanti, questa volta in discesa, anch'essa molto spettacolare.
passo Pordoi nella nebbia
ed ancora poche pedalate ed eccomi al passo, un piccolo spuntino per riprendere la discesa verso il bivio Sella; la temperatura è fresca, siamo sui dieci gradi, per cui mi copro ben bene per affrontare i tornanti, questa volta in discesa, anch'essa molto spettacolare.
Raggiunto il bivio, la strda si inerpica di nuovo con pendenze superiori alla norma, l'impressione che l'ascesa sia un poco più impegnativa rispetto al Pordoi.
verso il passo Sella
Man mano che prendo quota, il cielo sembra si voglia aprire, infatti parecchi squarci lasciano intravedere alcune cime e man mano che mi avvicino al passo Sella, sulla mia sinistra posso ammirare il massiccio della Marmolada colmo di neve, con un cappuccio di nubi alla sua estremità.
Ormai il passo è a portata di mano ed il tempo sta veramente migliorando lasciando posto ad un pallido sole.
Stesso iter, discesa fino al bivio Gardena e da questo punto la strada riprende di nuovo a salire sfiorando la base di granitiche pareti rocciose che salgono per svariate centinaia di metri. Il paesaggio che mi circonda è da favola, queste montagne hanno qualcosa di meraviglioso.
verso il passo Sella
Man mano che prendo quota, il cielo sembra si voglia aprire, infatti parecchi squarci lasciano intravedere alcune cime e man mano che mi avvicino al passo Sella, sulla mia sinistra posso ammirare il massiccio della Marmolada colmo di neve, con un cappuccio di nubi alla sua estremità.
la Marmolada vista dal passo Sella
Ormai il passo è a portata di mano ed il tempo sta veramente migliorando lasciando posto ad un pallido sole.
alpeggi al Sella
Stesso iter, discesa fino al bivio Gardena e da questo punto la strada riprende di nuovo a salire sfiorando la base di granitiche pareti rocciose che salgono per svariate centinaia di metri. Il paesaggio che mi circonda è da favola, queste montagne hanno qualcosa di meraviglioso.
Raggiunto il passo Gardena, ormai siamo vicini alla fine di questo mio fantastico viaggio.
i soliti fracassoni in sosta al passo Gardena
souvenirs nel pressi del passo Gardena
Una volta scollinato, ho davanti a me una discesa bellissima con numerosi tornanti molto regolari,
ed in circa sette km, eccoci a Colfosco dove siamo accasati presso la pensione Erika, che gia abbiamo conosciuto nel 2008 e ci siamo trovati molto bene.
la nostra residenza a Colfosco
Subito ci dirigiamo da loro che ci stavano aspettando. Sul tardi quattro passi per Colfosco per finire in bellezza presso il solito ristorante " tabladen ".
giù a capofitto verso Colfosco
ed in circa sette km, eccoci a Colfosco dove siamo accasati presso la pensione Erika, che gia abbiamo conosciuto nel 2008 e ci siamo trovati molto bene.
la nostra residenza a Colfosco
Subito ci dirigiamo da loro che ci stavano aspettando. Sul tardi quattro passi per Colfosco per finire in bellezza presso il solito ristorante " tabladen ".
Sabato 25 Giugno
Questa mattina al mio risveglio, il cielo è completamente terso, senza una nuvola, per cui programmiamo una gita in Valparola, per ammirare la straordinaria bellezza della valle, che ieri a causa del brutto tempo non ci è stato possibile ammirare.
La Valparola è una valle molto ampia coi prati di un verde smeraldo. Arrivati sul posto ci siamo sistemati presso una zona pic-nic per un veloce spuntino ed anche per goderci in pieno questo meraviglioso angolo di dolomiti.
paesaggio dolomitico
Al ritorno transitiamo da San Cassiano, La Villa ed infine Corvara che è una bella cittadina, molto pulita e signorile. Rientrando verso Colfosco, decidiamo di intraprendere la solita camminata per le cascate del Pisciadù, da cui si può ammirare una bella vista su Colfosco.
laggiù Colfosco
Rientriamo in tempo per la cena, però prima di pranzare mi preme effettuare un'operazione che mi porta via solo pochi minuti, lo smontaggio completo della bici, ossia togliere il manubrio, la sella, le pedivelle e riporre il tutto in un apposito borsone e sistemarlo ben bene nel vano bagagli, per il viaggio di ritorno.
Questa sera si cena presso la pensione Erika, dove la proprietaria ci ha preparato dei piatti gustisissimi. Quatto chiacchere con alcuni ospiti della pensione, e poi a nanna, per donami è prevista una tappa di avvicinamento verso casa.
Domenica 26 Giugno
Dopo una notte tranquilla, la sveglia suona abbastanza presto alfine di raggruppare i nostri pochi bagagli e dopo una buona prima colazione, un caloroso saluto ai proprietari che sono stati molto cortesi.
Ci dirigiamo verso passo Gardena, ci soffermiamo per pochi minuti per le ultime foto ricordo e via verso il bivio Gardena / Sella e dopo aver superato la bella cittadina di Selva di Val Gardena il nostro primo obiettivo è raggiungere Ponte Gardena dove ci inseriremo direttamente in quella bolgia che è l'autostrada in questi giorni.
La strada è un bigliardo, il traffico per il momento è quasi inesistente è stiamo salendo brevemente di quota ed eccoci apparire l'indicazione per Lajon e subito mi si accende una lampadina, dovrebbe essere il luogo dove gli amici di Bologna, Giulia e Mauro, passano solitamente le loro vacanze; in pochi minuti raggiungiamo Lajon e dopo averli chiamati sul cellulare, mi riferiscono che sono partiti da poco a piedi per effettuare una piccola gita, e dopo la mia telefonata, in pochi minuti ci raggiungono.
Mettiamo subito in chiaro che non possiamo fermarci molto, solamente per dei saluti, ma Giulia da buona bolognese insiste per trattenerci a pranzo, solamente per un buon piatto di tagliatelle, a questo punto quando ti prendono per la gola, l'unica cosa è arrendersi !
a casa degli amici Giulia e Mauro
Che non ci si vedeva, era dal Marzo 2009 in occasione del nostro viaggio in Terra Santa e da allora ci siamo solo sentiti telefonicamente in occasione delle varie festività. La compagnia è molto bella, però non vorremmo far tardi perchè abbiamo ancora parecchi Km davanti a noi ed il caldo è soffocante. Ci salutiamo con la promessa che ci saremmo senz'altro rivisti di nuovo, magari a Bologna con gli altri compagni di viaggio di Pavia. Baci ed abbracci e via, ed in breve ci ritroviamo in autostrada, però essendo domenica, senza mezzi pesanti si viaggia benissimo; sarà più dura domani per il nostro definitivo rientro, infatti sarebbe nostra intenzione soffermarci per una notte vicino a Sirmione ed all'indomani, una veloce visita alla bellissima cittadina per poi rientrare prima della serata di lunedi' 27 giugno.
In questo momento ho davati a me circa 200 km, per cui prevedo una breve sosta a circa la metà del viaggio e poi subito via per raggiungere la periferia di Sirmione, un B & B ci attende, un alberghetto graziso con balcone che si affaccia sul lago.
la penisola di Sirmione
Sul tardi convinco Anna a fare quattro passi e forse un pò di più, per raggiungere l'inizio della penisola di Sirmione per una buona pizza, ci sentiamo della bella musica ed un buon gelato, per rientrare subito dopo per il meritato riposo in quanto la giornata di oggi è stata abbastanza faticosa.
Lunedi' 27 Giugno
Solito iter, raggruppamento bagagli, e dopo aver saldato l'ennesimo conto, un saluto alla proprietaria con la solita promessa perchè il posto è molto carino per cui capiterà senz'altro ancora l'occasione di rivederci.
Entrando a Sirmione c'è il solito probelma del parcheggio, per cui la soluzione sarebbe di posteggaire l'auto ad una adeguata distaza dal castello
Sirmione, il castello
e raggiungere il centro a piedi, ed in cinque minuti di cammino eccoci nel gran caos di Sirmione, una fiumana di gente entra ed esce da questa graziosa cittadina,
Sirmione, la piazza adiacente il castello
quando poi non ci si imbatte in qualche auto che facendo da tappo alla circolazione pedonale ferma completamente il flusso nei due sensi.
una fantastica bouganville
L'atmosfera di Sirmione è sempre gioiosa, infatti nella grande piazza principale oggi c'erano due bande musicali provenienti addirittura dalla Norvegia, ambedue composte da giovani ragazzi e ragazze ma bravissimi che si alternavano nell'esecuzione dei brani.
giovani musicisti
batterista in erba
Una breve visita alle terme sempre frequentatissime ed una passeggiata fino a raggiungere le famose grotte di Catullo, ma purtroppo essendo lunedi' abbiamo trovato i cancelli chiusi per il riposo settimanale del personale addetto alle grotte.
Praticamente all'ingresso c'erano circa una cinquantina di persone che chiedevano garbatamente di poter entrare, ma il custode è stato irremovibile.
veduta aerea della penisola di Sirmione
Anna si è preso come al solito dei piccoli souvenirs, un buon gelato per poi riprendere la nostra corsa verso casa.
Rientrati in autostrada mi aspettano ancora circa 200 km che nel giro di un paio d'ore, eccoci di nuovo a casa; dopo aver visto tanti bei posti, non ci rimangono che le foto da rivedere per poter rivivere questa nostre ma intense " Vacanze in bicicletta 2011 ".
Anche se quest'anno, queste vacanze in bicicletta sono state purtroppo un pò bagnate, vorrà dire che andrà meglio per il prossimo anno.
Si, perchè anche per il 2012, a Dio piacendo, vorrei ritornare in questo paradiso per ciclisti, sperando che le gambe girino a dovere, ma sopra tutto, il cuore e la............testa !
Anche se quest'anno, queste vacanze in bicicletta sono state purtroppo un pò bagnate, vorrà dire che andrà meglio per il prossimo anno.
Si, perchè anche per il 2012, a Dio piacendo, vorrei ritornare in questo paradiso per ciclisti, sperando che le gambe girino a dovere, ma sopra tutto, il cuore e la............testa !
primizie del Garda
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