mercoledì 10 agosto 1994

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DIARIO DELLE VACANZE IN 

B I C I C L E T T A 
ESTATE 1 9 9 4 
Praticamente era da sempre, che sognavo una vacanza del genere, ma per diversi motivi: lavoro, famiglia ecc. ecc., per tanti anni , questo sogno è rimasto chiuso nel cassetto. Il progetto vero e proprio ha iniziato a prendere consistenza, consultando la rivista " cicloturismo ". Una rivista molto azzeccata, che con i suoi servizi, fa sognare a occhi aperti. Comunque questo mio tour vuole essere una prova generale , per un successivo viaggio un po' più impegnativo, che penso di poter realizzare in un prossimo futuro che spero non molto lontano, con meta " Santiago de Compostela " in Spagna.
http://biciturista-giuseppe.blogspot.com/2008/11/primo-itinerario-culturale-europeo.html


Una decina di anni fa, mentre consultavo un quotidiano locale, mi ha molto incuriosito un articolo che descriveva il famoso Camino medioevale ed il tutto mi aveva talmente affascinato, che mi sono ripromesso che anch'io un giorno l'avrei realizzato!
Comunque, ritornando al presente, dopo aver scalato diversi passi dolomitici, durante l'estate 93 , volevo cimentarmi con un itinerario di circa 500 km. comprensivo di alcune salite abbastanza impegnative. Alcuni giorni prima della partenza, ho un gran da fare per preparare tutto il materiale necessario per la cavalcata che effettuerò per circa 7/8 giorni e finalmente, dopo aver seguito per sette otto giorni le previsioni del tempo, decido di partire mercoledi' 10 agosto; sono parecchio emozionato per questa mia prima esperienza. Purtroppo l'unico cruccio è che questo mio viaggio dovrò effettuarlo in solitaria, perchè dopo aver contattato parecchi amici e conoscenti, nessuno si è sentito di condividere con me una simile avventura. Comunque non mi sono perso d'animo e piuttosto che rinunciare, ho preferito partire.......................






Prima Tappa

Mercoledi' 10 Agosto 

Albizzate [Va] / Claro km. 97 

Dopo una notte abbastanza agitata, sveglia alle cinque, il cielo è sereno e tutto è pronto per la grande avventura, infatti è la mia prima esperienza come cicloturista. Alle sei sono in sella, la temperatura è ideale. Passo la Val Ganna, Brinzio, Luino. Verso mezzogiorno vedo in lontanaza nuvoloni in agguato, temporali in arrivo ? no, solo una pioggerellina fine ma fastidiosa. La pedalata è gia sciolta e nella tarda mattinata sono gia al confine e dal momento che piove faccio sosta presso un campeggio in località Vira, gia territorio svizzero col fermo proposito di ripartire subito, tempo permettendo. Infatti verso mezzogiorno riprendo la mia corsa ed in breve sono a Bellinzona, capoluogo del Canton Ticino ed importante centro commerciale; il centro storico è veramente interessante che vale la pena di visitare. Faccio anche un po di shopping presso i grandi magazzini Migros e poi riprendo la mia corsa cercando di portarmi il più avanti possibile. Strada facendo subisco la prima foratura, per fortuna una cosa minima che con qualche colpo di pompa mi permette di arrivare fino a Claro, una decina di km dopo Bellinzona. Il campeggio è bellissimo, immerso completamente nel verde e più che un campeggio sembra un orto botanico tanti sono gli alberi, gli arbusti e le numerose essenze raggruppate in uno spazio abbastanza limitato. Alle venti dopo aver riparato la mia prima foratura, decido di andare a riposare, anche perchè con tedeschi ed olandesi non c'è verso di comunicare. Il tempo nel frattempo è peggiorato e nella tenda inizia a formarsi un po di condensa, minigoccioline si staccano all'interno della tenda inzuppando l'interno della mia camera da letto; questo problema non era stato previsto. Speriamo bene per domani. 





Seconda Tappa 

Giovedi' 11 Agosto 

Claro / Airolo km. 54

Dopo una notte quasi completamente insonne ed umidiccia, alle sei apro la tenda per scrutare la volta celeste e come per incanto, il cielo è completamente terso. Carico tutto in un baleno e parto di gran carriera. Faccio una breve sosta lungo il percorso in località Giornico, sulla sinistra del fiume Ticino, per visitare la vecchia chiesa romanica di San Nicolao e poi preseguo verso Rodi -Fiesso. A questo punto la strada inizia a salire con una serie di tornanti abbastanza impegnativi fino ad incrociare la linea ferroviaria ed i giganteschi piloni della vicina autostrada, segno che quasi ci siamo. Pochissimi km in piano ed eccomi a Rodi-Fiesso, dove mi fermo a salutare dei parenti, zio Giuseppe e zia Ida, che abitano in una casetta adiacente la stazione ferroviaria. Baci e abbracci, un po di incredulità da parte loro, stendo tutto al sole, un buon pranzetto, un riposino.
Saluto, ringrazio gli zii per l'accoglienza e via verso Airolo, mia prossima tappa.
Nell'avvicinarmi a questa località si inizia ad intravedersi quella che sarà la tappa di domani, ossia la salita al Passo del Gottardo. Ultimo strappo e mi ritrovo al centro di Airolo, importante località sciistica del Ticino e qui giustamente mi trovo una comoda camera per la notte. 








Terza Tappa 

Venerdi' 12 Agosto


Airolo / Wassen Km. 48 con scalata al passo del Gottardo 

Sveglia alle 5,30, il cielo è nero pece, ma sono ottimista. Carico il tutto sulla bici e mi avvio verso la stazione, dove ho saputo che un negozio di generi alimentari apre alle 6,30. Faccio la spesa per il pranzo di mezzogiorno e via. Come per incanto, il cielo si apre ed ecco il sole. Chiedo consigli su quale strada utilizzare, superstrada oppure la vecchia strada del Gottardo. Alla fine dopo aver sentito diversi pareri e non sempre concordi, opto per la superstrada, molto più scorrevole mentre l'altra è completamente in pavè e sarebbe molto più faticosa . L'ascensione è molto bella e panoramica, questi svizzerotti in fatto di strade ci sanno veramente fare ! A un certo punto la salita si fa impegnativa ma salgo abbastanza bene senza andare in affanno; l'importante è l'alimentazione, bisogna mangiare spesso anche se non si ha appetito e sopra tutto bere molto in quanto sotto sforzo la sudorazione è abbondante. Strada facendo scatto numerose fotografie, il panorama è veramente stupendo. Sulla mia destra ho modo di osservare da vicino la vecchia strada del Gottardo, oggi utilizzata solo da ciclisti e da qualche motociclista. Mentre mi avvicino al passo, la pendenza diminuisce e noto diversi pianori verdeggianti e numerose mandrie al pascolo. Ancora qualche pedalata, ormai è fatta, il passo è a portata di mano. Nel frattempo il tempo si è nuovamente guastato, e tira un vento gelido. Che fare ? Dopo una breve sosta in un ambiente ben riscaldato, decido di proseguire verso Wassen non senza aver prima scattato alcune foto in ricordo della scalata al passo.













La discesa è molto lunga e suggestiva, mi copro bene e pongo ben attenzione a non prendere velocità perchè con la strada viscida per la pioggia , non c'è da scherzare.















Dopo pochi tornanti mi imbatto in una bellissima e curiosa carrozza trainata da ben cinque cavalli; mi informano che è la vecchia diligenza che una volta serviva da servizio postale ed ora è stata ripristinata ed utilizzata per il trasporto dei turisti romantici, dal passo fino ad Andermatt e viceversa. Dopo aver scattato alcune foto riprendo a scendere ed incrocio il bivio che conduce al passo Furka, però non sono in condizioni di affrontare un altro passo cosi' impegnativo per cui decido di proseguire come da programma, per Wassen. Scendendo, la valle che d'apprima è molto ampia, si restringe e la strada passa incredibilmente attraverso una strettissima gola dalle alte pareti rocciose.
E' una cosa impressionante quanto sto assistendo, infatti in questo preciso luogo , strada, autostrdada e linea ferroviaria, su diversi livelli, quasi si intersecano. Pochi km ed eccomi a Wassen, bella cittadina molto raccolta e pulita. Ho avuto qualche difficoltà con la lingua, in quanto trovandomi nella Svizzera tedesca , questi tugnitt più che il tedesco non parlano. Finalmente una gentile signora che conosce l'italiano, mi indica un'affittacamere; mi dirigo verso il luogo indicatomi un pò fuori Wassen. Suono e la signora che si affaccia è una tedesca che mastica un poco l'italiano e mi dice che ci sarebbe una camera presso suoi vicini. Ok accetto anche perchè non ho alternative, mi mostrano la camera, storto un po il naso, la pulizia lascia un pò a desiderare, comunque i padroni di casa sono due vecchietti pensionati per cui non posso pretendere di più. Una buona doccia per rimettermi in sesto e scelgo di effettuare un giretto per vedere la cittadina. Mi colpisce la chiesetta molto linda eretta sopra un colle ed anche qui' hanno l'abitudine di seppellire i loro cari in un minuscolo cimitero situato proprio nel terreno adiacente la chiesa. Sono rimasto colpito da come ognuno ha cura della tomba del proprio caro, non ci sono sfarzi, non ci sono marmi, ma solo degli autentici e stupendi giardini in miniatura, dove ognuno esprime la propria abilità e creatività , e devo dire che le composizioni di essenze in prevalenza perenni e qualche piccola conifera nana, sono molto carine. Ritorno quindi in famiglia, scambio qualche battuta coi miei due vecchietti ma è dura farsi capire. Sul tardi una buona cenetta e poi a nanna.





Quarta Tappa 

Sabato 13 Agosto 

Wassen / Innertkirchen Km. 49 con scalata al Susten Pass

Come al solito sveglia di buon mattino e via in sella alfine di sfruttare al meglio la giornata. Breve sosta nella piazzetta del paese per riempire la borraccia presso la tradizionale fontana ; non c'è paesino in Svizzera che non abbia al centro la sua bella e caratteristica fontana. Faccio un pò di provviste per affrontare la lunga ed impegnativa salita, completamente esposta al sole che mi condurrà al Susten pass.
La pendenza è abbastanza tosta, circa l'8% ed eccetto brevi tratti mi accompagnerà fino al passo. Con simili pendenze si prende subito quota. Guardandomi indietro, vedo sotto di me il paesino di Wassen che si allontana a vista d'occhio. Per contro si iniziano ad intravedere i primi ghiacciai, il paesaggio è bellissimo e mam mano che salgo, lo scenario si fa sempre più esaltante. Sento la fatica e dal momento che non ho il tempo contato, spesso e volentieri mi fermo ad ammirare il paesaggio che mi attornia, per dissetarmi ed anche per qualche buona leccornia. Ogni tornante che lascio, sento la meta che si avvicina, si intravede la bandiera che sovrasta il passo, significa che fra un pò ci siamo, mancano ormai solo due km. Trovo una galleria molto ben illuminata ed al di là della stessa mi ritrovo sul piazzale del passo. Nuovo scenario, un grazioso laghetto e cime innevate a non finire. Dopo un breve ristoro, il tempo di spedire alcune cartoline ed inizio una lunghissima ed inebriante discesa, quasi una trentina di km. non senza aver rimirato a lungo lo straordinario scenario del monte Steingletscher, che col suo immenso ghiacciaio che si tuffa nel sottostante laghetto color latte, offre al turista una magica visione, direi una vera gioia per gli occhi. Dopo alcune gallerie dal fondo stradale abbastanza sconnesso, ed ampi tornanti, inizia una serie di lunghi rettilinei che mi accompagneranno fino alla periferia di Innertkirchen. Giusto il tempo di fare acquisti e mi scelgo un piccolo campeggio immerso nel verde ed anche per questa notte le previsioni non sono buone. Infatti verso sera la pioggia non si fa attendere, non torrenziale ma sempre fastidiosa sopra tutto per chi è nelle mie condizioni. Infatti sono un pò preoccupato per la tappa di domani che mi porterà fina a Briga con una nuova e spettacolare ascesa al Grimsel pass.





Quinta Tappa


Domenica 14 Agosto 


Innertkirchen / Briga Km. 80 con scalata al Grimsel pass 


Sveglia alle sei, però la musica non cambia, piove ed il cielo è nero pece, comunque come sempre sono fiducioso ed infatti verso le sette qualche squarcio di azzurro si intravede e senza pensarci due volte inforco la mia bici e via. Il Grimsel è uno dei più spettacolari passi dell'intero arco alpino. Dopo pochi kilometri la strada inizia a salire, comunque diversamente da ieri la salita non è micidiale, ci sono diversi tratti pedalabili ed altri anche in leggera discesa. Dopo circa una decina di km raggiungo Gutannen, bellissimo paesino tipicamente svizzero dagli splendidi balconi fioriti. Il tempo nel frattempo si è messo definitivamente al bello. Lo scenario che mi attornia è indescrivibile. Durante l'ascesa incontro numerosi ciclisti di diverse nazionalità e come d'abitudine ci si saluta. Successivamente una serie di tornanti e la pendenza è più che rispettabile. Man mano che prendo quota lo scenario si fa avvincente, cime innevate a non finire, laghetti artficiali e naturali color cobalto e sono talmente intento ad osservare il magnifico panorama che quasi non mi accorgo di essere in prossimità del passo. Un attimo di respiro, giusto il tempo per una bevanda calda e poi decido di proseguire perchè nel frattempo alcuni nuvoloni stanno tentando nuovamente di guastare la giornata, ed inoltre una fitta nebbia mi impedisce di gustare in pieno il panorama. E' incredibile come possono cambiare repentinamente le condizioni atmosferiche a queste altitudini. Oggi è il quinto giorno e comincio ad avere un pò di nostalgia di casa, forse mi sono spinto un pò troppo, comunque sto bene, sono in eccellente forma e le gambe vanno che è un piacere, ed i franchi ........pure ! Riprendo la mia corsa, ben 55 Km di discesa mi aspettano, una cosa inebriante. Devo cercare di trattenermi perchè con tutto il carico, prendere velocità può diventare assai pericoloso. Scendo adagio i primi tornanti per meglio ammirare sulla mia sinistra il ghiacciaio del Rodano nella sua immensità.













Potrei tentare di osservarlo meglio, più da vicino, se decidessi di affontare, una volta raggiunta Gletsch, il Furka pass, però il buon senso mi dice di non approfittare troppo del mio stato di grazia, per cui proseguo come da copione verso Briga.
Mentre sono intento a scattare delle foto mi si avvicinano due giovani ciclisti stracarichi più di me e parlando, scopro che sono di Arona e sono a zonzo da una settimana e si stanno avvicinando verso casa. Dopo i primi km di discesa, con tornanti spettacolari, il paesaggio cambia totalmente; vallate verdi e lussureggianti prendono il posto di cime innevate e pareti scoscese. Il paesaggio molto meno interessante, comunque sempre piacevole, paesini sparsi qua e la coi loro classici campanili a cupola.
A questo punto vorrei fermarmi per un boccone, ma l'ebrezza della discesa ha il sopravvento per cui proseguo per raggiuingere Briga, importante centro ai piedi del passo del Sempione.










A questo punto mancano solamente 38 Km e tutti in discesa, che piacevole emozione ! In breve eccomi a destinazione, mi trovo un buon campeggio ai piedi del passo, sistemo la mia piccola tenda canadese, mi do una bella rinfrescata e facendo un pò il resoconto della giornata, non posso proprio dire che sia andata male.
Al risveglio da un breve riposino, sento il desiderio di un buon piatto di pastasciutta e parlando col direttore del campeggio mi consiglia un ottimo ristorante italiano nelle vicinanze. Ormai sento aria di casa, c'è solo il passo del Sampione che mi divide.
Il caldo del pomeriggio e la lunga distanza mi hanno parecchio affaticato al punto che penso di fermarmi a Briga per una giornata di riposo, ne avrei veramente bisogno. Scalato il Sempione, mi rimane solo una lunga cavalcata di circa cento km fino a casa.
In serata con le indicazioni ricevute scendo in città e mi incammino al ristorante; è un ambiente di lusso, poco adatto al mio abbigliamento casual/sportivo, comunque non mi lascio intimorire. Saluto cordialmente il titolare, chiedo se posso usufruire del menù turistico; mi fa accomodare in una bella saletta dove vengo servito immediatamente con una gentilezza che ha dell'incredibile. Vengo rifocillato a dovere con delle porzioni fuori ordinanza che mi rimettono subito in sesto, ed il conto è stato molto contenuto. Sta di fatto che a pranzo concluso, ho la sensazione di essermi completamente ricaricato per cui decido di ripartire gia all'indomani.





Sesta Tappa




Lunedi' 15 Agosto




Briga / Trasquera Km. 75 con scalata del passo del Sempione



Ricaricato sia materialmente che moralmente, mi sveglio molto presto, il tempo è bello ed alle sette sto gia iniziando le prime rampe. A dire il vero, temevo questa salita innanzitutto per la sua lunghezza [ 24 Km. ] e secondo perchè non conoscevo la relativa pendenza per cui avevo un certo timore riverenziale, cosa che poi in pratica si è rivelata più facile del previsto. Il percorso è molto bello, la pendenza accettabile, difficilmente ho trovato tratti impegnativi. Questo passo, non è spettacolare come i precedenti, però di tutto rispetto. Salgo ad andatura da passeggiata primo per ammirare il panorama ed anche perchè è l'ultima tappa e poi rientrerò nelle nostrane terre, raggiungerò le nostre prealpi è quindi il rientro.
Pedalata dopo pedalata, prendo quota e sulla mia destra vedo Briga allontanarsi definitivamente. Circa a metà salita attravarso un viadotto con degli altissimi piloni e da questo punto si incomincia a vedersi all'orizzonte una miriade di vette innevate luccicanti al sole. Prima della mezza sono gia al passo, la giornata si può dire che è al massimo, il cielo è completamente limpido è la temperatura è ideale. Il passo è abbastanza frequentato e dato che sono in anticipo colgo l'occasione per delle foto e scrivere alcune cartoline, insomma me la prendo con calma. Prendo una stradina che si addentra nella radura, quando scorgo un gruppo di persone e sento anche della musica. Mi avvicino incuriosito e mi accorgo che un sacerdote sta celebrando la Santa Messa .







Partecipo alla stessa ed al termine riprendo la mia strada. Ormai fino a Trasquera è tutta una discesa. A questo punto un grosso dubbio mi assale, sarebbe mio desiderio fermarmi dagli


amici Paola e Marciliano, in località Fraccia, sopra Trasquera, ma a dire il vero non me la sento di percorrere ancora 12 Km. di dura salita, molto più dura del Sampione. D'altronde se non raggiungo la Fraccia, devo cercarmi un capeggio per la notte perchè ho ancora davanti a me circa 110 Km. e mi sembrano molti, sopratutto dopo aver gia fatto parecchi Km. Mi prendo una breve pausa per ponderare bene la situazione e mentre sorseggio una buona birra ghiacciata, decido per la soluzione più logica, riprendo la mia bici e tornante dopo tornante arrivo alla baita Paradiso, posto ideale per recuperare un pò di energie. Qui Paola e Marciliano & Co. dapprima un pò increduli circa la mia provenienza, mi fanno una gran festa per l'impresa appena conclusa
.




Settima Tappa

Martedi' 16 Agosto 

Trasquera - Albizzate Km. 110

Dopo aver trascorso una notte come si deve, un' abbondante prima colazione ed una bella chiaccherata con gli amici di baita,  a questo punto  è l'ora dell'addio, ringrazio tutti per la calorosa ospitalità ricevuta, preparo tutta la mia mercanzia e mi accingo ad effettuare l'ultima frazione che mi porterà fino a casa. Un forte abbraccio a questi carissimi amici di lunga data, una foto ricordo e via verso casa.











Una bella volata fino a fondovalle ed al termine di un lungo rettilineo, erroneamente imbocco una galleria che non avrei potuto utilizzare, sono ben due km di galleria interminabili e che comunque mi fanno guadagnare parecchia strada. Esco dalla superstrada in località Pedimulera e qui' la sfortuna mi blocca. Foro la gomma posteriore che mi fa perdere parecchio tempo, sia per il caldo soffocante che per la fatica, comunque dopo un paio d'ore riprendo la corsa. A questo punto per arrivare al traghetto di Intra mi mancano cira trenta Km. dove mi imbarcherò per Laveno per effettuare l'ultimo tratto, l'ultima fatica. Alle venti sono di ritorno a casa dove mostro ad Anna la mia bici stracarica di borse e che per una settimana è stata un'amica inseparbile. L'avventura è finita e debbo dire che in sette giorni, tutto è filato liscio come l'olio e che tutti i timori che avevo prima di partire, si sono dissolti subito dopo le primissime pedalate. E' stata un'esperienza veramente interessante e piacevolissima, ho visto ed ammirato luoghi incantevoli e sebbene non fossi allenato a dovere, non ho risentito più di tanto per lo sforzo sostenuto per superare i quattro passi in successione giornaliera ossia : 
Gottardo - Susten - Grimsel - e Sempione. Sono talmente soddisfatto della mia piccola impresa che sarei senz'altro disposto, per una scommessa, a ripetere il tutto. 
Aveva quindi ragione il Direttore di Cicloturismo, che rispondendo ad una mia lettera , diceva : " prendi la bicicletta e vai...................." e tutti i problemi li risolvi man mano che i Km scorrono sotto le sottili ruote delle tua bici. Ora che il ghiaccio è rotto, devo darmi da fare per programmare un nuovo tour per il prossimo anno, in attesa ................................. di Santiago de Compostela.


Questo vuol  dire  nuove avventure da vivere.
Nuove persone da incontrare.
Nuove mete da raggiungere.
Nuovi panorami da contemplare.
Nuove vette da scalare.

Chi vivrà vedrà !





f i n e