lunedì 30 giugno 2008

A ZONZO SUI PIU' BEI PASSI DOLOMITICI DEL GIRO D' ITALIA Corvara Colfosco Passo Gardena Passo Sella Passo Pordoi Arabba Livinallongo Passo Falzarego Cortina Passo Tre Croci Misurina Tre Cime di Lavaredo Misurina Passo Tre Croci Cortina Passo Giau Alleghe






































 D o l o m i t i................c h e      p a s s i o n e   !








 
Vacanze in bicicletta 2008



20 / 28 giugno



Dopo la bellissima vacanza dello scorso anno con partenza da Firenze, con destinazione Assisi ed infine Gabicce Mare, per il 2008, il mio amico don Claudio di Motta Visconti mi aveva proposto un viaggio in Terra Santa della durata di quindici giorni che però, vuoi per l'intervento fatto a Piacenza in Dicembre, vuoi per la scarsa preparazione atletica, vuoi che il gruppo dei partecipanti erano quasi tutti più giovani di me, alla fine ha prevalso il buon senso ed ho quindi deciso di rinunciarvi anche se molto a malincuore; mi sembrava una cosa troppo impegnativa sia per la mia scarsa preparazione sia per il periodo troppo ampio dei quindici giorni. Verso marzo ho iniziato a pensare a qualcosa di alternativo ed anche di completamente diverso dagli ultimi tre anni, non più, per ora, vacanze/pellegrinaggio in bicicletta , ma una vacanza in uno dei più bei santuari della natura, le famose e nominatissime Dolomiti. A dire il vero, era da tempo che mi sarebbe piaciuto ritornare in quei luoghi in quanto già in passato avevo fatto con Anna delle ottime vacanze in quel di Colfosco, in val Badia. Ricordo anche come anni fa abbiamo scelto Colfosco per le nostre vacanze; avevo richiesto al locale ufficio del Turismo dei depliants e come li abbiamo sfogliati, vedendo una illustrazione della Val Badia, abbiamo deciso sui due piedi che la nostra vacanza l'avremmo passata a Colfosco. Da questo luogo abbiamo effettuato delle bellissime gite , spaziando praticamente dalle dolomiti bellunesi fino all'estremo nord delle dolomiti oltre Cortina, ossia fino alle Tre Cime di Lavaredo.

Una volta presa la decisione, ne ho parlato ad Anna la quale ha espresso il desiderio di accompagnarmi , in quanto anche lei desiderava rivedere quella zona a noi tanto cara; poi per l'organizzazione e l'abbinamento bici/auto avremmo senz'altro trovato una soluzione che avrebbe soddisfatto entrambi.

Verso il mese di marzo, ho fatto mettere a punto la mia bici gialla che più si addice ai passi Dolomitici in quanto essendo in alluminio, è molto più leggera e possiede dei rapporti molto più agili.

Per quanto riguarda la preparazione , questo 2008 è stato veramente un anno nero in quanto da marzo a maggio ha piovuto parecchio e di conseguenza mi è stato impossibile prepararmi adeguatamente , riuscendo a malapena a percorrere circa 400 Km prima di partire, un pò pochini per pretendere di voler scalare i passi dolomitici. Comunque siccome io non mi ritengo un ciclista, ma un turista in bicicletta, quello che riuscirò a fare andrà più che bene, anzi benissimo ! Il fatto che la bici monti dei rapporti leggeri e che il mio fisico solitamente resiste bene alla fatica, penso proprio che combinerò qualcosa di buono.

Verso la fine di maggio ho stilato un itinerario di massima cosi' concepito : Colfosco passo Gardena passo Sella passo Pordoi Livinallongo passo Falzarego Cortina Misurina Tre Cime di Lavaredo Misurina Cortina Pocol Passo Giau Alleghe Valle del Mis, per chiudere definitivamente il mio tour a Santa Giustina Bellunese.

Ho quindi contattato alcuni B  and  B per sincerarmi se fosse necessario prenotare per i vari pernottamenti e tutti quanti mi hanno consigliato di effettuare il mio tour durante l'ultima decade di giugno per due semplici motivi : innanzitutto tale periodo è ancora considerato di bassa stagione per cui avremmo trovato da dormire ovunque, secondo e non meno importante, i prezzi sarebbero stati molto più convenienti.

Dopo averne  parlato con Anna, decidiamo dunque di partire verso il 20 di giugno, a patto che il tempo finalmente si metta a far giudizio. Fortuna vuole che dal 15 giugno in poi il tempo si è definitivamente stabilizzato per cui come previsto, il 20 mattina , alle ore otto dopo aver caricato armi e bagagli e bicicletta sulla mia Polo, siamo partiti felici e contenti alla volta di Colfosco.






Venerdi' 20 Giugno

trasferimento da Castronno a Colfosco in auto.



partenza alle 8 come previsto. Cosa inaudita, mai successo prima d'ora, Anna alle 7,50 è gia pronta, salutiamo Claudio che è tornato dal lavoro alle 6,30 ed ha preso posto nel nostro letto ancora caldo.

Il viaggio da Milano in poi si presenta subito molto caotico, è una fila unica, spesso e volentieri bloccata, cosi' fin quasi a Brescia sia per un'enorme quantità di mezzi pesanti, sia per diversi incidenti causati dai soliti bamba che vanno come pazzi. Dopo Brescia il traffico riprende a scorrere velocemente ed io riesco tranquillamente a mantenere la mia solita media dei 100 km/h. Facciamo un paio di soste ed in men che non si dica eccoci a Trento e immediatamente dopo a Bolzano; ci troviamo gia in mezzo alle montagne, prendiamo la direzione Val Gardena ed in breve, dopo aver assaggiato in parte alcuni bei tornanti relativi ai passi Sella e Gardena, eccoci in quel posto incantevole che è Colfosco. Ci rechiamo dal Signor Costa, nostra vecchia conoscenza, titolare del B  and  B, ciuf de ton, momentaneamente ancora chiuso,  il quale ci  indirizza presso  la pensione Erika nelle immediate vicinanze, molto bella e ben tenuta con una spettacolare vista sul massiccio del Gruppo Sella.






















Ci facciamo subito una bella doccia ed un breve riposino, un giretto per Colfosco che è sempre bellissima nella sua incantevole posizione fra i monti, dilungandoci fino all'ora di cena che facciamo presso il solito ristorante, il Tabladen che utilizzavamo già in passato nelle nostre precedenti vacanze a Colfosco; allora c'erano anche Emilio Bollini con Angela e Marco, Ansperto con Dirce ed anche Giorgio con Welda.

Senza fare troppo tardi ci ritiriamo nei nostri appartamenti per il meritato riposo. Il programma per domani, Sabato, prevede una sosta ancora a Colfosco per una giornata di riposo dopo la lunga transferta, ed anche per acclimatarmi un attimo in vista degli sforzi che mi attendono nei prossimi giorni.




Sabato 21 Giugno

giornata interamente dedicata a Colfosco e  d'ntorni



La notte ho dormito pochissimo, evidentemente la mia testa era già sui numerosi passi che dovrò superare in bicicletta, mentre Anna ha dormito saporitamente come al solito quando è in vacanza. Alle sei, stanco di rigirarmi continuamente nel letto, mi sono alzato e raggiunto la mia auto, ho tolto la bici smontata e, silenziosamente, senza svegliare nessuno, l'ho rimontata mettendola in condizioni di viaggiare. Il sole è già alto sopra le montagne e la temperatura è gradevole per cui, ancora in ciabatte monto in sella per collaudare che tutto sia o.k. Pedalata dopo pedalata, manca poco che raggiungessi in anticipo il passo Gardena, meta prevista per domani.












 Al mio ritorno sveglio Anna e facciamo un'ottima colazione a base di caffè, caffè latte, formaggio ed affettati ecc. ecc., tutte cose buone ! Prepariamo i nostri zainetti e dopo aver acquistato un po' di viveri ci dirigiamo verso il sentiero immerso nella pineta in direzione delle cascate del Pisciadù.

























La giornata è bellissima e calda, prendiamo l'occasione per prenderci un po di tintarella dato che in effetti è il primo sole veramente caldo di questo strano 2008. La gita è molto bella, poche persone stanno facendo il medesimo nostro percorso, i prati sono pieni zeppi di fiori dai mille colori,












 i monti che ci sovrastano, ossia il massiccio del Sella sono maestosi, il cielo azzurro con delle nuvole in lontananza che sembrano immense montagne di panna montata messe li apposta per migliorare le riprese fotografiche, tanto sono belle e luminose.










In lontananza la cittadina di Colfosco









Raggiunta la cascata, ammiriamo in lontananza il bellissimo panorama su Colfosco. Negli ampi prati sottostanti una colonia di bambini coi loro genitori stanno facendo pic nik. Sono i primi tepori di questa strana estate un po in ritardo e la giornata è festosa. Rientriamo in albergo attraverso un altro sentiero sempre immersi nel verde,












notando che sulla strada che porta al passo Gardena, c'è un notevole via vai di grosse motociclette; penso che siano dei turisti tedeschi con le loro grosse BMW, che si apprestano ad effettuare il giro dei passi in occasione di questo week and.








i soliti fracassoni !









Rientriamo in tempo per un riposino, una doccia, una piccola sistemazione alle nostre cose e per assistere alla Santa Messa presso la bella e caratteristica chiesetta a pochi passi dalla nostra pensione.














 Prima della cena facciamo un salto a Corvara, raggiungiamo il passo di Campolongo per osservare Corvara dall'alto e poi per finire in bellezza, la cena presso un tipico ristorante. A questo punto non ci resta che rientrare per il riposo, la giornata è stata abbastanza intensa e domani lo sarà ancora di più !






Domenica 22 Giugno



trasferimento in bicicletta da Colfosco a Livinallongo Km. 48


con salita ai passi Gardena m. 2115,  Sella m.2486   e   Pordoi     m.2286, con Anna, mio direttore sportivo  che mi segue in auto.

Sveglia alle sette per prepararmi ad una giornata veramente non comune. Colazione abbondante ed alle nove sono pronto per affrontare i primi tre passi di questa bellissima vacanza in bicicletta; Anna come da accordi mi seguirà in auto partendo dopo circa 30 minuti. Come primo scoglio della giornata il tratto Colfosco / Passo Gardena, il paesaggio è da favola, la giornata è limpidissima e calda già dalle prime ore del mattino. Il Gardena è abbastanza facile da scalare, pendenze proibitive non ce ne sono; inizialmente si marcia in pianura, subito dopo l'abitato di Colfosco inizia una timida salita mentre il tozzo Sassongher domina dall'alto con la sua poderosa struttura . A questo punto la salita si fa impegnativa, ma con pendenze abbastanza costanti che se affrontate con il giusto rapporto, non impensieriscono  affatto. Fra la bellissima sede stradale molto ampia e le pareti rocciose del Sella, si estendono ampi pascoli in leggero declivio che nel periodo invernale vengono utilizzati per la pratica dello sci alpino.









In prossimità della via ferrata che porta alla vetta, palestra per rocciatori !






Superato di poco la metà della salita, sulla sinistra un'ampia area di parcheggio utilizzata dagli escursionisti che da questo punto partono per affrontare la via ferrata che conduce al rifugio Pisciadù. Mentre salgo ammirando quanto mi circonda, non mi accorgo nemmeno che Anna mi sorpassa e me la ritrovo poi al passo che mi incita a raggiungere la sommità.
















Sulla destra il passo Gardena a portata di mano

Il tempo di ammirare l'insuperabile paesaggio, un pò di foto,   e faccio le ultime raccomandazioni ad Anna su come affrontare i numerosi e pericolosi tornanti che ci attendono. Ampio è l'orizzonte e straordinariamente belle le montagne che ci fanno da contorno a partire da una catena di svettanti guglie a settentrione, all'incombente massiccio del Sella, al meraviglioso Sassongher a meridione, per finire a levante con le tre Tofane dalla chiara colorazione.







passo Gardena , il primo ostacolo è superato !







Scendiamo ambedue piano piano, io davanti con Anna che mi segue a distanza di sicurezza; appena varcato il passo possiamo rimirare in tutto il suo splendore la Val Gardena con una serie infinita di vette a farle da contorno.

Dopo una serie infinita di divertenti tornanti, raggiungiamo il bivio passo Sella / Selva di Val Gardena e sempre più numerose sono le soste per ammirare lo stupendo paesaggio.


























Prossimo ostacolo il passo Sella, anch'esso abbastanza pedalabile, lo scenario cambia ma sempre con paesaggi stupendi; dal bivio al passo Sella ci sono circa sei Km., il primo tratto è abbastanza pedalabile ma po la salita si impenna.








in prossimità del passo Sella !









Le pareti del Sella sovrastano il tracciato stradale ed in alcuni punti sono perfettamente perpendicolari. Un nuovo cambio di pendenza ed ecco che appare in lontananza il rifugio Passo Sella che praticamente è situato a circa un kilometro dal passo vero e proprio; quando poi appare l'inconfondibile sagoma dell'Hotel Maria Flora si ha modo di ammirare uno dei luoghi più belli delle Dolomiti con vista su decine di vette fra cui emergono in ordine di grandezza, la Marmolada col suo immenso ghiacciaio , il Sella, il Sassolungo, il Catinaccio, il Latemar e lontanissime le pale di San Martino.











































Raggiunto il passo breve sosta per riposarci e per gustarci una bella fetta di strudel ,















numerose sono le foto, impossibile con questi scenari farne a meno. Riprendiamo la nostra corsa in direzione del bivio per passo Pordoi. Qui' sarà per la stancheza, sarà che la pendenza è leggermente aumentata, che mi sento un pò affaticato , comunque è una cosa abbastanza normale in quanto è il terzo passo consecitivo che sto affrontando.































Durante la salita al Pordoi, tra me ed Anna c'è stato un piccolo disguido in quanto io pensavo che lei fosse dietro di me, ma in effetti mi aveva gia superato dimenticandosi però di segnalarmi acusticamente l'avvenuto sorpasso, comunque con una telefonata, la cosa è stata subito chiarita. Come dicevo poco fa, sento un po la stanchezza, comunque in condizioni ottimali di bel tempo come in effetti lo sono oggi, la scalata al Pordoi rappresenta una passeggiata alla portata della gran massa dei cicloturisti giovani ed anche meno giovani come il sottoscritto. In lontananza appare l'imponente stazione di partenza della funivia che in un unico balzo conduce da quota 2240 m. a quasi 3000 m. del Sass Pordoi.

Negli ultimi tre kilometri la strada compie svariati volteggi fra i verdi prati erbosi in dolce declivio, fino a raggiungere il passo affollatissimo di turisti. Con Anna poi alla fine ci siamo ritrovati al valico e per festeggiare il ricongiungimento, ci siamo fatti un'altra megafetta di strudel , la seconda della giornata, fra l'altro buonissimo come sempre da queste parti. Qui' siamo a 2500 m., la giornata è splendida e diversamente dagli altri passi, fa molto caldo. Dopo un breve momento di relax, riprendiamo la discesa in direzione di Arabba/Livinallongo, sono circa 20 Km. di bellissima discesa con tornanti regolari ed ho l'impressione che il manto stradale sia stato rifatto da poco, tanto è perfetto.




































 Passiamo al volo anche Arabba che è una bella cittadina incuneata fra le montagne, fa da crocevia fra i vari passi, compreso il Campolongo che congiunge Arabba a Corvara; proseguiamo quindi in direzione di quella che sarà la nostra destinazione per la notte, Livinallongo, che è un piccolo borgo di poche case che serve praticamente un turismo di transito, sopra tutto per chi è diretto verso il Falzarego e di conseguenza verso Cortina. L'albergo è ottimo, una gran bella camera che in effetti dato le dimensioni più che una camera è una vera e propria suitè.













 La cena anch'essa ottima ed abbondante ed in serata assistiamo alla sconfitta della nazionale Italiana contro la Spagna per gli europei di calcio. Dopo una giornata cosi' intensa e faticosa, non ci resta che ritirarci e per domani altre faticacce mi aspettano !







Lunedi' 23 Giugno



trasferimento da Livinallongo a Misurina Km. 50

di cui 35 Km. in bici e Km. 15 in auto

con salita al passo Falzarego.



La colazione è prevista per le 8, è veramente ottima e abbondante, salutiamo il personale dell'albergo, carichiamo tutti i nostri bagagli ed un'altra giornata di fuoco mi attende. Anna parte in auto ed io la seguo in bicicletta. Dopo pochi km eccoci al bivio che prendendo la sinistra ci porterà fino a Cortina. Da questo preciso momento inizia la salita verso il Falzarego, che da questo punto dista cira 12 Km. La salita è abbastanza dolce , io sto bene, pedalo con scioltezza e dopo pochi km consiglio ad Anna di proseguire e di aspettarmi al passo.Proseguo dunque da solo ma con la consapevolezza che in caso di bisogno con una telefonata risolvo immediatamente, per cui in quel senso sono tranquillo. Mentre salgo senza affaticarmi, la temperatura è abbastanza fresca e l'ombra ed il sole si alternano abbastanza regolarmente, lo scenario che via via mi accompagna è stupendo, la salita pur essendo abbastanza lunga rispetto alle precedenti è per ora pedalabilissima. Sulla sinistra ho modo di osservare , eretto su un picco roccioso posto al centro della vallata, i resti del castello di Andraz, costruito intorno all'anno mille.































Avrei voluto addentrarmi nella pineta per delle foto, ma mi sarei allontanato troppo dalla sede stradale , per cui ho preferito proseguire. A questo punto della salita ecco apparire il monte Lagozuoi, riconoscibile dalla funivia che collega il passo Falzarego appunto alla sommità del monte Lagozuoi.













A questo punto devo fare a meno del refrigerio apportato finora dalle piante ombrose in quanto gradualmente la vegetazione inizia a scomparire. Più avanti, una prima galleria aperta, le cosidette gallerie paravalanghe, e dopo un paio di km una successiva, questa ricavata nella roccia viva, si tratta di un tornante inserito in una galleria , è breve ed al suo interno la luce è quasi inesistente per cui ho curato il momento che non c'era nessuna auto in arrivo, e sono entrato tenedo bene la mia destra, una volta fatta la curva a sinistra, il bagliore della luce esterna mi ha permesso di uscire tranquillamente dall'altra parte. Praticamente da quando sono partito sono passate circa due ore, ossia una media di sei km all'ora, ormai quasi ci siamo. Sulla sinistra della sede stradale una piccola cappella annuncia l'arrivo al passo. Ancora qualche centinaio di metri ed ecco che vedo Anna che mi sta aspettando. Ci riposiamo ammirando quanto ci circonda, a partire dal Lagozuoi, alla bianca Marmolada, alle possenti Tofane fino al tozzo Averau, per non parlare delle innumerevoli cime che svettano all'orizzonte.








































Anna questa mattina aveva espreso il desiderio, che una volta raggiunto il Falzarego, le sarebbe piaciuto prendere la funivia per il Lagozuoi dove c'è una vista superlativa a 360 gradi, però poi ci ha ripensato in quanto ha paura che a quell'altitudine possa avere qualche malessere, per cui il buon senso questa volta a prevalso. La giornata è molto calda ma limpida per cui Anna dopo aver guidato, ha voglia di sgranchirsi un pò le gambe, [ io le ho gia sgranchite ] si dirige verso un altura non troppo distante.

























 Al suo ritorno ci riposiamo nuovamente e prendiamo l'occasione per prenderci un po di sole, ammirando tutto il ben di Dio che ci circonda. Quando siamo più che soddisfatti di rimirare lo stupendo panorama, si riparte ed ho davanti a me circa 20 Km. di bellissima discesa con dei panorami favolosi ed al termine della stessa c'è Cortina d'Ampezzo, la perla delle Dolomiti che è considerata, per la sua splendida posizione , la più bella e la più importante stazione di villeggiatura montana e di sport invernali del mondo.














All'ineguagliabile bellezza del suo paesaggio, si unisce un clima particolarmente favorevole . E' situata al centro di un'ampia conca, ricca di pascoli e di boschi di conifere; è circondata dallo scenario abbagliante delle Dolomiti ed in particolare dal monte Cristallo, dal Sorapis, l'Antelao, il Nuvolao, l'Averau e le Tofane, per non parlare poi delle innumerevoli cime minori. Mentre scendo a discreta velocità, Anna mi segue come una ombra a distanza di sicurezza, i tornanti sono favolosi ed in lontananza iniziamo a scorgere lo splendido panorama di Cortina. Ci fermiamo all'ombra di una pineta per gustarci un buon panino imbottito e per ammirare il panorama dall'alto. Di proposito evitiamo di entrare in città, ambedue desideriamo raggiungere al più presto Misurina per un buon riposo e sopratutto per una buona doccia. La cittadina di Misurina ed i suoi dintorni sono dei frequentatissimi luoghi di villeggiatura e di sports invernali, sull'incantevole lago omonimo, posta in un magnifico scenario di grandiose cime dolomitiche, tra cui spiccano per importanza le Tre Cime di Lavaredo a Nord ed il Sorapis a sud. Nel frattempo, più che soddisfatto della scalata al Falzarego, decido di caricare la bici in macchina ed affrontiamo con calma il passo Tre Croci ed in breve eccoci a Misurina col suo splendido laghetto azzurro incastonato fra le montagne. Qui a Misurina, il nostro punto di riferimento è lo Sport Hotel situato proprio alla metà del lago, la titolare, la gentilissima signora Florenza ci stava aspettando, facciamo conoscenza, ci mostra la nostra camera che piace all'istante in quanto ha il balcone che si affaccia sul lago, meglio di cosi' non potevamo sperare.











































Per prima cosa, una bella doccia ed un poco di riposo, una breve visita alla cittadina, costeggiamo completamente la riva del lago













e sul tardi visitiamo un agriturismo per programmare la cena, ma ad Anna il posto non piace molto, però gia che ci siamo degustiamo una buonissima fetta di strudel. Rientriamo in albergo trattenendoci fino all'ora di cena per poi recarci presso un buon ristorante nei pressi del lago.
























La cena è stata ottima, rientriamo abbastanza presto in quanto la giornata anche per oggi è stata abbastanza intensa. Un po di T V prima che arrivi il sonno, Buonanottttttteeeeeee !






Martedi' 24 Giugno



Giornata interamente dedicata al Rifugio Auronzo ed alle Tre Cime di Lavaredo



La sveglia questa mattina suona prestissimo per me, alle 5 per la precisione, ed alle 5,30 sono gia in sella. Mi fermo nella piazzetta di Misurina per riempire la mia borraccia di acqua fresca, la temperatura è ottima per affrontare la dura salita che porta al rifugio Auronzo. Durante la notte si è definitivamente allontanata la perturbazione temporalesca in atto ed ora il cielo è completamente terso, speriamo che tenga.














laghetto di............ a metà strada tra Misurina ed il rifigio Auronzo



Da Misurina i kilometri per le tre Cime, ovvero il rifugio Auronzo, sono esattamente sette, per cui vada come vada al limite li farò a piedi spingendo la bici, però lassù ci devo e ci voglio arrivare a tutti i costi. Imbocco la strada che immediatamente si impenna con ba pendenza del 16% e di conseguenza devo scendere e spingere, non è un disonore.





















Ora la pendenza si fa più dolce però non dura molto per cui per farla breve posso senz'altro affermare che su sette di salita ho spinto la mia bici per almeno quattro Km. Questa salita è al di sopra delle mie possibilità da turista in bicicletta comunque ho voluto rendermi conto personalmente della reale difficoltà ed ora sono soddisfatto. Comunque dopo circa un paio d'ore eccomi alla vista del rifugio Auronzo ed in breve lo raggiungo, il sole pur essendo ancora mattino presto, è gia caldo e cosi' prendo l'occasione per riscaldarmi un attimo e per far asciugare l'interno della giacchina gialla inumidita dal sudore durante la salita.














A quest'ora il rifugio è ancora deserto per cui mi siedo ed addento un buon panino ed un frutto, riprendo un pò le forze ed inizio la discesa timidamente senza prendere velocità in quanto nel caso si spezzi un cavo del freno, con una pendenza cosi' alta potrebbe essere un grosso guaio.













Mentre scendo il sole è gia alto e cerco di pennellare, come si dice in gergo ciclistico, i bellissimi tornanti, godendomi appieno lo stupendo panorama a 360 ° che mi consemnte di ammirare le Tofane, il Cristallo ed il Sorapis ed altre numerose cime meno note. Con una discesa come questa, sette km. si fanno in un attimo, quindi mi ritrovo di nuovo a Misurina. Una rinfrescata, una buona prima colazione e sono di nuovo in partenza questa volta con Anna, per recarci di nuovo in auto al rifugio Auronzo per seguire a piedi il sentiero che ci porterà al rifugio Locatelli, per goderci lo stupendo spettacolo che offre la visione delle Tre Cime di Lavaredo.
















Praticamente partendo a piedi dal rifugio Auronzo e seguendo l'ampio sentiero, dopo circa trenta minuti si raggiunge il rifucio Lavaredo ed il dislivello è veramente minimo.














Da qui il sentiero inizia ad inerpicarsi fino a raggiungere un ampio nevaio e si comincia ad ammirare la bellezza delle Tre Cime, però non ancora dalla migliore angolazione.






 
 
 
 
 

 particolare di rocce dolomitiche stratificate







Proseguendo il sentiero d'apprima discende per circa tre km e poi risale di nuovo fino a raggiungere il rifugio Locatelli, purtroppo ancora chiuso in quanto la stagione inizia dal prossimo 1° Luglio, ossia fra qualche giorno.














Sui vari sentieri ci sono parecchie persone, evidentemente col bel tempo e con l'aumento della temperatura i turisti aumentano. Ci soffermiamo al rifugio circa un'oretta ad ammirare il bellissimo panorama che spazia a 360 ° offrendoci uno spettacolo indimenticabile e vedute eccezzionali.


































Ammirando le Tre Cime, facciamo un breve spuntino; il tempo che stamattina era veramente splendido ora sta cambiamdo, grossi nuvoloni si raggruppano sopra di noi per cui decidiamo di muoverci per evitare il peggio. In un primo momento avremmo voluto ritornare alla base raggirando il massiccio delle Tre Cime ma l'avvicinarsi del brutto tempo ci fa decidere per il sentiero da dove siamo venuti, molto più breve. Mentre ci allontaniamo dal Locatelli, scendendo per circa 30 minuti per poi risalire verso il nevaio, davanti a noi si ergono le Tre Cime nella loro imponenza, è uno spettacolo veramente eccezzionale che rimarrà vivo nella nostra memoria, penso per parecchio tempo !














Durante questa nostra escursione, abbiamo avuto modo di imbatterci in alcuni bellissimi esemplari di flora alpina appartenenti a questa zona dolomitica. Sembra impossibile come piantine cosi' esili, possano sopravvivere in terreni cosi' poveri ed aridi; in poche parole , questi begli esemplari, come possiamo ammirare dalle foto, vegetano praticamente fra i sassi.






Camedrio alpino [ dryas octopetala ]







papavero alpino










genziana  acualis













il sole si è spostato leggermente verso ovest, illuminando le cime da un'altra angolazione e tinteggiando le pareti del classico colore rossastro del tramonto.
 Superato il nevaio il sentiero inizia a scendere verso il Rifugio Lavaredo, a quest'ora stracolmo di gente , sopratutto bambini e ragazzi giunti dalle vicine colonie estive di Misurina.













Si riprende la strada a ritroso verso il Rifugio Auronzo dove questa mattina avevamo posteggiato la nostra Polo. Anche quest'ultimo rifugio è stracolmo, i posteggi sono quasi completamente  esauriti ma non ancora come succede spesso nel pieno della stagione.















 Sorseggiamo una buona birra e ci gustiamo una fetta di crostata e mentre ci accingiamo a salire in auto, inizia la piogga abbastanza violenta che ci accompagnerà fin quasi a Misurina. La discesa ad andatura turistica lungo i numerosi tornanti ci accompagnerà fino al nostro albergo, dove caso strano troviamo le strade completamente asciutte. Qui' ci attende una buona doccia ed il solito riposina ristoratore. Verso le 20 ci rechiamo al  Ristorante in quanto ieri sera ci siamo trovati veramente bene ed i prezzi sono buoni. Un buon pranzetto ed il rientro è abbastanza presto perchè anche oggi, sopratutto per me è stata una giornata veramente da incorniciare !







Mercoledi' 25 Giugno



trasferimento da Misurina ad Alleghe Km. 70

di cui 35 in bici e 35 in auto con salita al passo Giau m. 2233



Questa mattina la sveglia è un pò più tardi del solito comunque io alle sei sono gia sveglio. Riordino alla meglio le mie cose e scendo sul piazzale dell'albergo per sistemare anche l'auto prima della partenza . Anna questa mattina ha il permesso  di dormire fino alle 8,30. Facciamo come al solito una colazione ottima ed abbondante, raggruppiamo tutti i nostri bagagli, un saluto alle cortesi proprietarie dell'albergo, signora Florenza e sua sorella Roberta, sempre molto gentili e premurose con noi. Verso le nove si parte rifacciamo in senso opposto il passo Tre Croci e scendiamo per una breve visita a Cortina.






















 Lasciamo l'auto presso un parcheggio del centro e ci addentramo per qualche acquisto e per una breve visita in chiesa. Si sta facendo un pò tardi e versole undici riprendiamo la nostra corsa verso il bivio di Pocol, ossia verso i primissimi tornanti del Giau. A questo punto scarico la mia bici, un paio di panini e la borraccia colma, saluto Anna con l'accordo che ogni 2/3 Km facciamo un rende-vous. Saluto di nuovo e da quel moento inizio l'ascesa solitaria verso il passo Giau




.






L'inizio è abbastanza buono, la pendenza non è eccessiva ma man mano che si sale, si sente la fatica anche perchè non si puo affrontare una salita del genere partendo quasi a mezzogiorno. Va comunque benissimo cosi' ! Io sono stato contentissimo quando tu Anna hai espresso il desiderio di seguirmi, però a questo punto ognuno di noi si deve adattare all'altro, nessuno deve cercare di prevalere ! Io non posso pretendere di farti partire alla stessa ora di quando sono solo, sarebbe una pazzia e tu per contro non mi devi imporre un itinerario diverso da quanto avevo inizialmente stabilito, ossi in poche parole non puoi stravolgere i miei itinerari ed i miei programmi ! Mi sembra che ne abbiamo parlato prima di partire, ricordi ! Solamente a questa condizioni tutti i problemi si possono risolvere e se alla fine a te sarà piaciuto l'esperimento, magari potremmo anche ripeterlo l'anno prossimo, a te piacendo, magari facendo il percorso inverso; non potrebbe essere un idea ?

























Tornando al presente, l'appuntamento con Anna ogni 2/3 Km mi serve anche per riposare e sopratutto per ingerire liquidi e proteine. Al cartello stradale che indica Km. 6,500 al passo la strada si inerpica e devo chiedere aiuto ai rapporti più agili e alle mie ultime energie. Se devo paragonare questa salita ai Passi gia affrontati nei giorni scorsi, devo dire che è leggermente più dura della salita del Pordoi. Salgo piano piano e quando il fiato viene meno, mi fermo per pochi minuti e poi riprendo. In effetti sto facento gli ultimi kilometri e sono i più spettacolari.















 Versa la fine, la pendenza diminuisce leggermente e gli ultimi tre tornanti sono pedalabilissimi consentendomi di raggiungere finalmente il passo abbastanza fresco, senza il classico fiatone. Sul passo è bellissimo, è la prima volta che transito sul Giau e ne valeva veramente la pena. Proprio a pochi passi dal valico ecco il rifugio Albergo Passo Giau che è letteralmente preso d'assalto dai numerosi ciclisti e loro seguiti.























preistoria al passo Giau





















All'interno del recinto del rifugio, ad occhio e croce si possono contare un centinaio di biciclette. Ci sediamo per una buona e fresca birra e per non perdere l'abitudine, anche per gustare una bella fetta di strudel, una passeggiata nei pressi del passo, senza allontanarci troppo e poi riprendiamo la nostra corsa verso la nostra prossima destinazione, Alleghe.













La discesa è letteralmente fantastica, ci sono ben 28 tornanti, uno più bello dell'altro, una vera goduria per ciclisti ! In breve ci troviamo alla prima cittadina che è Selva di Cadore, passiamo velocemente Caprile ed infine raggiungiamo Alleghe, attraente centro di villeggiatura sia invernale che estivo, frequentata per la  suggestiva bellezza del suo paesaggio. Si propende sul lago omonimo entro il quale si rispecchia una delle più belle montagne delle Alpi, il Civetta.











Al passo Giau ci avevano dado delle indicazioni circa l'Hotel Alleghe che si trova esattamente sul piazzale del Palazzo del Ghiaccio. Ad Anna piace immediatamente, sopra tutto per il suo singolare stile tirolese, la proprietaria ci accompagna alla nostra camera situata al terzo piano. Appena arriviamo in un posto nuovo, le cose prioritarie sono in questo ordine di preferenza : doccia, riposo e pranzo.
Alle 19 ci servono il pranzo in una sala molto caratteristica ed anche qui' il menù è ottimo, quattro passi per il centro per digerire e poi siamo pronti per ritirarci per la notte. Buonanotteeeeeeeeeeee !







Giovedi' 26 Giugno



giornata dedicata al riposo



Questa giornata, dopo le grandi fatiche dei passi Dolomitici, è dedicata completamente al riposo. Qui' ad Alleghe, per me non ci sono passi da scalare, anche se molti ciclisti si stanno radunando sul piazzale del palazzo del ghiaccio con le loro fiammanti biciclette per affrontare chissa quali salite che qui ce ne sono a iosa, non c'è che l'imbarazzo della scelta ! Per oggi, Anna ha il permesso di poltrire fino alle 9 anche perchè dopo tale ora non servono più la colazione. Al suo risveglio la solita abbuffata e decidiamo di effettuare quattro passi, io propongo di fare il giro del lago di Alleghe misura circa cinque Km. ed il panorama lacustre è molto pittoresco.





































 Prima di tutto facciamo un poco di provviste , in prevalenza frutta e ci incamminiamo costeggiando in senso orario. Il panorama è molto rilassante, il lago completamente attorniato da piccole casette/villette in legno inserite in appezzamenti coltivati a prato pieni zeppi di fiori dai mille colori.







un'idea per le prossime vacanze in bicicletta  ?







 Prati e fitti boschi si alternano ed in circa 90 minuti siamo di nuovo al punto di partenza.














Si è fatto quasi mezzogiorno per cui divoriamo quel poco di frutta rimasta. Per oggi abbiamo deciso di fare un po di dieta, poi questa sera ci rifaremo. Rientriamo in albergo per un breve riposo in quanto nel pomeriggio sarebbe nostra intenzione prendere i due tronconi della seggiovia /funivia la cui stazione di partenza è proprio nei pressi del nostro albergo. La giornata come sempre in questi giorni è bellissima e molto calda ed in un attimo siamo al termine del primo troncone. Il secondo tratto porta al cospetto del Monte Pelmo, che da queste parti è sopranominto " il caregon del Padreterno " per la sua caratteristica forma di enorme seggiolone.














Scattiamo numerose foto e presso il vicino rifugio ci gustiamo l'ennesima porzione di strudel, che potrebbe essere anche l'ultima. Le fette dall'inizio della vacanza non le ho contate ma la media giornaliera penso che si aggiri sulle tre fette a testa, non male !












 Alle 17,30 scende l'ultima corsa per cui ci affrettiamo per il rientro in albergo per una rinfrescata e per un breve riposino prima della cena.













In seguito alle camminate effettuate, la fame si fa sentire e la cena è secondo le aspettative, ottima e abbondante, quattro passi per il centro per digerire e subito dopo a nanna, anche se la giornata non è stata cosi' intensa come le precedenti, anche perchè in effetti avevamo previsto una giornata dedicata al riposo; evidentemente sarà anche la stanchezza delle giornate precedenti che comincia a farsi sentire. Ci ritiriamo per la notte e dopo un poco di T V, il sonno ci raggiunge fino al mattino.







Venerdi' 27 Giugno



trasferimento in auto  Alleghe /Santa Giustina Bellunese Km. 60



Questa mattina la sveglia non è tiranna, infatti suona alle ore 8, ieri pomeriggio ho impacchettato per bene la mia bici gialla nella propria custodia , è veramente una sacca molto utile, è stata proprio una bella pensata quando qualche anno fa ne avevo parlato all'amico Quadrelli, ed  in un paio di giorni me la fece trovar pronta; in quell'occasione l'ho utilizzata per trasportare la bici in bus fino in quel di Vieste ed è stata una cosa molto utile in quanto tutte le mattine mentre Anna dormiva fin verso le 9/9,30, io mi facevo delle bellissime escursioni senza allontanarmi troppo dal centro. Facciamo quindi colazione, carichiamo le nostre poche cose sulla Polo, Anna nel frattempo ha preso appuntamento da una parrucchiera nei pressi dell'albergo, vorrà senz'altro essere in ordine per far bella figura coi suoi cugini di Santa Giustina Bellunese. Alle 10,30 siamo pronti per partire, la giornata è limpida e calda gia dal primo mattino ed i km da percorrere questa volta in auto, non sono molti per cui ce la prendiamo un pò comoda perchè vorremmo arrivare da Gigliola non prima delle 14. Una prima sosta per acquistare uno strudel da portare a casa, tanto da non perdere l'abitudine ! Riprendiamo deviando immediatamente in direzione della Valle del Mis , che mi ricorda una bellissima gita con Paolo di Milano, per cui avrei piacere di rivedere quei luoghi e sopra tutto la diga che fa da sbarramento al lago stesso. Mentre percorriamo questa strada abbastanza tortuosa , prima del laghetto del Mis, ci imbattiamo in un curioso personaggio, una bella ragazza sui trent'anni con un cavallo ed un cane, e fin qui non ci sarebbe nulla di strano.





































Dopo le opportune presentazioni, la ragazza ci racconta in un buonissimo italiano, che è partita circa due mesi fa dalla Germania, ha raggiunto la Grecia ed ora sta tornando verso casa in direzione Brennero. Sulla groppa del cavallo ha tutta la sua attrezzatura per affrontare in piena autonomia questo suo affascinante viaggio. Dopo aver fatto un po di conversazione con lei, ho scoperto che è primo violino in una importante orchestra sinfonica delle sua città. Alla fine ci siamo salutati augurandole un buon viaggio di ritorno
Un particolare che mi stava sfuggendo, ricordo che mentre la ragazza dopo i saluti, si stava allontanando, ho notato ben ancorata sulla groppa del suo destriero, la custodia contenente il suo prezioso violino.............................! Strumento essenziale per la sua attività artistica, e perchè no, essenziale anche per la sua sussistenza durante questo singolare viaggio.
Nel frattempo ci avviciniamo alla diga ma dato l'imminente brutto tempo, per motivi di sicurezza proseguiamo fino a Santa Giustina direttamente a casa della cugina Gigliola. La solita calorosa accoglianza da parte di tutti loro, Gigliola vorrebbe trattenerci sia per la cena che per la notte, ma il buon senso ci fa accettare solo per la cena , mentre per il dormre troviamo un B and  B nei pressi della stazione. E' una signora anziana che all'occorrenza affitta il piano terra della sua villetta , la signora è molto gentile e premurosa , sopra tutto ha una gran voglia di ciacolare e non vede l'ora che qualcuno le faccia visita per fare un poco di conversazione. Facciamo una visita al cimitero per trovare zia Elda e tutti gli altri parenti deceduti, una breve visita a zia Danila messa molto male in salute, e da Maurizio con la sua bella famigliola e poi rientriamo subito alla base. Nel frattempo sono rientrati dal cantiere sia Denis che Andrea, che anche loro ci fanno una buonissima accoglienza. Prenziamo da Gigliola ed all'imbrunire la salutiamo e raggiungiamo i nosti appartamenti per la notte. Una bella doccia e via a nanna, domani riprenderemo la strada verso casa, dopo nove giorni, esaurito quanto avevamo programmato, sentiamo il desiderio di rientrare.







Sabato 28 Giugno



il rientro a Castronno



sveglia alle 9 nell'ultima casa albergo di questa bellissima vacanza. E' un bella villetta alla estrema periferia di Santa Giustina, immersa nel verde e circondata da fitti boschi. Carichiamo per l'ultima volta i nostri pochi bagagli, salutiamo la signora con la promessa che se un giorno dovessimo ritornare al paese, non mancheremmo di farle visita. Ci rechiamo da Gigliola per gli ultimi saluti, una breve e veloce colazione , salutiamo e ringraziamo la numerosa compagnia, e via verso casa.












Passiamo Feltre, una breve visita a Bassano del Grappa per raggiungere Ponte Vecchio, stracolmo di bandiere tricolori in ricordo dei nostri valorosi Alpini e poi via in direzione Due Ville per inserirci finalmente in autostrdada che in circa tre ore ci accompagnerà fin verso casa.


















 Sono stati nove giorni bellissimi, indimenticabili, siamo stati benissimo anche in salute, nessuno di noi ha avuto il benchè minimo malessere e la Polo ha fatto il suo dovere, tutto veramente O. K. !

Sono state vacanze veramente ottime sotto ogni aspetto ed abbiamo visitato luoghi meravigliosi; è cosi' che dovrebbero sempre essere le vere vacanze !





















f i n e