domenica 14 luglio 2002

ferrara - ariano polesine - chioggia - palestrina - lido di venezia - punta sabbioni - venezia

























Vacanze in bicicletta
 
Luglio 2002



Itinerario : Ferrara - Ariano Polesine - Chioggia - Venezia.



Quest'anno, se devo essere sincero, ho avuto un certo imbarazzo nel scegliere il mio itinerario ! Senza voler peccare di presunzione, avevo scelto una serie di destinazioni, una più bella ed interessante dell'altra e dopo parecchia indecisione ho optato per il Delta del Po: Un po meno impegnativo rispetto ai miei precedenti viaggi su due ruote, forse un paesaggio un po meno esaltante, ma nello stesso tempo molto interessante e comunque senz'altro da vedere. La notte che precede la partenza è di per sempre un po agitata. E' strana questa mia tensione, non è la prima esperienza , però conoscendomi, posso senz'altro asserire che provo le medesime emozioni che provavo in gioventù quando dovevo affrontare qualche viaggio a cui tenevo particolarmente. La sveglia questa mattina è alle 3,30, Claudio mi da uno strappo fino a Milano alla stazione Centrale , dove l'interregionale delle 5,55 mi porterà a Ferrara, via Bologna. Il treno è abbastanza veloce e si ferma in pochissime stazioni e tra un sonnellino e l'altro eccomi a destinazione. La giornata non è delle migliori, come esco sul piazzale della stazione inizia a piovere, è una pioggerellina leggera che non disturba più di tanto. Faccio un giro per la città con l'intento di vedere almeno le cose essenziali ovvero : la Cattedrale, il castello Estense, la cerchia delle mura che praticamente cinge dall'esterno tutta la città, ed infine il palazzo dei Diamanti.



Domenica 14 Luglio

Ferrara - Ariano polesine

Dato che il tempo è molto incerto faccio un po tutto di premura per poi decidere di proseguire lungo il mio itinerario , l'idea sarebbe di raggiungere Porto Tolle, utilizzando parzialmente un tratto della pista ciclabile molto panoramica che costeggia la riva destra del Po per un tratto di circa 125 Km.






Il panorama è bellissimo e rilassante, pedalo, praticamente immerso nel verde , alla mia sinistra la riva destra del fiume che scorre lentamente e maestoso ed alla mia destra una campagna lussureggiante.






Non c'è terreno che non sia coltivato con : frumento, granoturco, ortaggi di ogni tipo ed appezzamenti molto estesi di girasoli che danno una nota di colore al paesaggio.






Praticamente sto viaggiando su un terrapieno largo appena due metri circa che costeggia il fiume per tutta la sua lunghezza e vedo via via in lontananza i vari paesini passare al mio fianco coi loro campanili quasi affossati nella campagna sottostante. In effetti, col passare del tempo, il letto del fiume si è via via alzato per il continuo accumulo di depositi e di conseguenza il livello del fiume oggi è al di sopra del livello della campagna sottostante. Sto macinando Km su Km senza quasi incontrare anima viva, qualche raro ciclista della domenica che si sgranchisce le gambe e null'altro.
Come accennavo sopra, devo fare i conti col brutto tempo che quest'anno sembra che si diverta con questo pazzo luglio, per cui per non farmi sorprendere dalla pioggia decido di abbandonare l'argine e di utilizzare la strada statale che segue il fiume più a valle, molto meno esposta. Passo alcuni paesini che sembrano persino tutti uguali, tutti completamente immersi nella campagna circostante; un agglomerato di case, casette, rustici situati tutti attorno ad una piccola chiesetta e null'altro. Proseguo quindi verso Ariano Ferrarese ed è proprio qui che in pochi secondi si scatena il diluvio. Non faccio nemmeno in tempo a togliere la mantellina dalla sacca che in pochi secondi mi sento completamente inzuppato. Immediatamente mi riparo presso una provvidenziale tettoia , ho sostituito alcuni capi ed ho quindi proseguito verso Ariano Polesine, ossia immediatamente al di là del ponte, su un ramo secondario del fiume Po, che praticamente divide i due paesi.
Chiedo presso il primo bar che incontro dove posso trovare una pensioncina per la notte. Mi dirigo verso la stessa e prendo subito accordi con l'albergatore.
Nel frattempo mi rifocillo un presso un bar e nel chiaccherare col proprietario vengo a conoscenza che a pochi passi ci abita Severina, la moglie di Mario Sarto che avevamo fatto amicizia con loro molti anni fa durante una bellissima vacanza in Sardegna. Decido quindi di andarla a salutare , suono il campanello, e prima di farmi entrare vengo sottoposto ad un interrogatorio di primo grado. Quando poi mi faccio riconoscere , la sua sorpresa è grande nel vedermi solo e per giunta in bicicletta. In breve mi racconta di suo marito , morto solamente due anni dopo quella famosa vacanza e mi racconta di tutte le sue peripezie. Mi chiede notizie di Anna e quando abbiamo esaurito gli argomenti, mi accomiato da lei con la promessa che in un prossimo futuro sarei ripassato con Anna. Mentre sto ritornando verso il bar, un buon profumo di pizza mi fa subito venire l'acquolina, raggiungo in breve la pizzeria ed in un attimo sono in possesso di una buonissima pizza fumante ! Raggiungo la pensione dove me la gusto in santa pace con una buona birra. Quattro passi per il paese e poi subito a riposare. Il programma per domani prevede che mi addentri nel bellissimo scenario del delta del Po e nel tardi pomeriggio raggiungerò Chioggia dove passerò la serata e relativo pernottamento.







Lunedi' 15 Luglio

Ariano Polesine - Delta del Po - Portolevante - Sottomarina di Chioggia - Chioggia          per complessivi.............................................................Km. 100



Questa frazione è la più lunga del mio tour, sveglia di buon mattino, sono solo le sette quando lascio la pensione e mi dirigo verso Porto Viro, e da questo momento inizia la mia vera avventura nel Delta, perchè effettivamente trattasi di vera avventura.
Dopo aver percorso una strada secondaria denominata Taglio di Po, completamente immersa nel verde di una campagna lussureggiante, nel giro di un'ora sfianco la periferia di Porto Viro, grosso centro agricolo-industriale, e da qui' dopo aver chiesto indicazioni circa il percorso da seguire, vengo indirizzato verso un vicino argine, rialzato rispetto alla terraferma alfine di proteggere la stessa dalle eventuali alluvioni. Sulla parte superiore dell'argine, c'è una pista ciclabile asfaltata e larga circa due metri che si addentra nel delta per un estensione di circa 40/50 Km. e con una serie infinita di deviazioni che è facilissimo anche perdersi tanto l'ambiente è vasto. Dopo poche pedalate, sulla mia sinistra noto una piccola costruzione, attorniata da un vasto appezzamento adibito a tappeto verde molto ben curato e tagliato di fresco con inserite in modo impeccabile, alcune aiuole di giardino roccioso, ed inoltre un particolare che mi ha molto colpito, un camminamento formato da pietre naturali che come un immenso serpentone che ne delimitano la proprietà, ondeggiando ora a destra ora a sinistra; incuriosito, mi avvicino chiedendo se fosse possibile entrarvi per visitare il parco e per delle foto, o.k. permesso accordato e fra l'altro mi informano che la struttura non è altro che una casa gestita da religiosi con la possibilità di ospitare persone per dei brevi periodo di riposo e di riflessione.
Dopo aver visitato il tutto e fatto alcune foto, ringrazio e riprendo il mio cammino.
In seguito ad alcune indicazioni inesatte, un buon tratto di strada di circa 10 Km. è stata da me percorsa per ben tre volte in quanto non ne ero del tutto convinto, allungando alla fine il mio percorso per circa una trentina di Km. e volendo guardare non sono nemmeno pochi; sopra tutto perchè il tempo, pur non piovendo è molto incerto e parecchi nuvoloni minacciosi girano sopra di me come se mi avessero preso di mira. Il Delta per me è una cosa nuova, un ambiente nuovo e tutto da scoprire; acqua a destra, acqua a sinistra, un immenso panorama di specchi d'acqua separati da esili lingue di terra chiamate le valli del Delta, molto ricche di fauna ittica e frequentate da moltissime specie di uccelli. Una vegetazione spontanea ed una numerosissima fauna che non si lascia minimamente avvicinare e quando mi capita di intravedere qualche bell'esemplare , non mi da nemmeno il tempo di afferrare la macchina fotografica che se ne vola via come un fulmine.
Ho incontrato parecchie persone munite di speciali macchine fotografiche dai potenti teleobiettivi, venute appositamente per fotografare alcune specie di uccelli che si trovano solo in questo particolare ambiente. Il Delta è qualcosa di veramente eccezzionale che a parole non è possibile dare un'idea di cosa sia in realtà, è un ambiente troppo vasto in cui c'è anche la possibilità di perdersi addentrandosi in tutti quei sentieri e stradine che non si sa mai alla fine dove ti portano anche perchè ho notato una assoluta mancanza di segnalazioni turistiche al riguardo. Ho avuto occasione di fare quattro chiacchere con un una persona del posto la quale di informa che alle amministrazioni comunali e provinciali, il Delta non interessa più di tanto, preferiscono rivolgere le loro attenzioni ad attività molto più redditizie ed anche perchè sopra tutto non possiedono una benchè minima coscienza ecologica ed ambientale. Non si rendono conto che possiedono un immenso patrimonio da salvaguardare. Finalmente dopo parecchi Km. di Delta eccomi di nuovo sulla terraferma e precisamente in quel di Portolevante, sono un accaldato ma direi oltremodo soddisfatto per quanto ho potuto vedere ed ammirare anche seppur con una certa fretta sempre per via del brutto tempo che minacciava pioggia. Mi trovo una buona trattoria all'aperto, proprio davanti al mare, di fianco a me tengo sotto controlla la mia bici/casa e mi faccio servire una abbondantissima razione di fritto misto con patatine fritte, una birretta ed un buon gelato, un breve riposino e sono subito pronto per ripartire per Chioggia. Devo percorrere ancora circa 35 Km. e strada facendo il paesaggio cambia completamente, distese interminabili di frumento , granoturco ecc. , sto pedalando ancora di buona lena, ormai sono alle porte di Chioggia e come ieri si scatena il solito temporale. Una breve sosta e mi dirigo verso gli Uffici dell'Azienda Turistica che mi troveranno anche per questa notte una buona pensione con una comoda camera singola per riposare. Uno spuntino serale , quattro passi sul canale ed a nanna presto, domani mi imbarcherò per l'isola di Palestrina e successivamente per il lido di Venezia con destinazione finale Punta Sabbioni e se il tempo me lo permetterà vorrei tentare di inaugurare la mia tendina da campeggio. Speriamo bene......................... ! 





Martedi' 16 Luglio

Chioggia / Isola di Palestrina / Lido di Venezia / Punta Sabbioni




percorso effettivo in bicicletta Km. 35 + trasbordi in traghetto 

da Chioggia a Palestrina

da Palestrina a Lido di Venezia

da Lido di Venezia a Punta Sabbioni





Sveglia molto presto in quanto prima di imbarcarmi, vorrei vistare la cittadina di Chioggia, molto caratteristica situata sopra un'isola ed importante centro peschireccio. Si può paragonare ad una piccola Venezia in miniatura, coi suoi numerosi e caratteristici canali che sono attraversati da ponti a breve distanza l'uno dall'altro.






In effetti questa cittadina vive esclusivamente sull'attività ittica. Scatto alcune foto per il mio piccolo reportage ed in breve raggioungo il punto dove mi devo imbarcare per l'Isola di Palestrina. La stessa è molto pittoresca, molto contenuta nelle sue dimensioni e la propria caratteristica è di essere molto stretta con una lunghezza di ben dodici Km. con una strada che l'attraversa da cima a fondo. Pedalo lentamente facendo un po di compagnia a due signori, marito e moglie di Adria, che ho conosciuto sul battello, che mi hanno parecchio incuriosito perchè anche loro viaggiavano in bicicletta stracarichi di borse borsette ed ombrelli e si stavano recando a Palestrina dove posseggono un piccolo appartamentino ed intendono passarci un breve periodo di vacanza. Prina di salurali definitivamente, faccio loro un paio di foto con la promessa che gliele avrei spedite al mio ritorno, promessa regolarmente mantenuta.






Proseguo sino al punto dove praticamente termina la strada e mi imbarco quindi per il Lido di Venezia; stazione balneare tra le più famose ed eleganti d'Italia. Fa parte dell'Isola Alberoni, paragonabile come dimensione all'Isola di Palestrina, anch'essa lunga circa dodici Km. e che ambedue separano la laguna di Venezia dal mare aperto. Purtroppo qui al Lido non è consentito campeggiare per cui vengo indirizzato da alcuni turisti verso Punta Sabbbioni , che fa parte del Comune di Venezia ed è situata nella parte orientale della laguna Veneta. Mi informano che ci sono vari Campeggi molto belli e direttamente sul mare. Nuovo ed ultimo traghetto ed in trenta minuti sono finalmente a destinazione. Mi reco al campeggio più vicino ed è veramente O.K. ! Non molto spazioso ma molto carino ed accogliente. Piazzo immediatamente la mia piccola tenda, una bella doccia , un pò di bucato steso al sole ed un meritato riposo prima del pasto serale.






Per ora Venezia può attendere, qui il posto è troppo bello. Una tranquillità indescrivibile e sopra tutto tantissimo verde e per finire l'opera, sono a circa cinquanta metri dal mare. Non posso pretendere di più ! Stando cosi' le cose, decido di prendermi una pausa, ossia decido di fermarmi tutto il giorno a Punta Sabbioni e domani proseguirò col mio tour verso Padova previa visita a Piazza San Marco. La giornata trascorre nell'ozio più completo, tutta dedicata al riposo. Verso sera una buona cenetta presso una trattoria a pochi metri dal mare col seguente menù : costicine di maiale alla griglia con salsiccia e polenta, una buona birra. Il tempo è molto buono, speriamo che tenga.







Mercoledi' 17 Luglio

trasferimento in traghetto da Punta Sabbioni con destinazione Lido di Venezia e successivamente per Venezia Stazione Tronchetto.





Percorso effettivo in bici circa Km.20





Purtroppo il mio tour per questt'anno sembra bersagliato dalla pioggia , infatti è passata da poco la mezzanotte e nel dormiveglia, mi sembra di sentire il classico rumore della pioggia sulla tenda. Una pioggia insistente e fastidiosa che durerà fino al mattino seguente. C'è di buono che in questi casi so prendere delle decisioni repentine, per cui verso le sei decido di smontare tutto e di ripartire alla volta di Venezia; se ho la fortuna di trovare bel tempo bene, diversamente salirò sul primo treno e me ne ritornerò a casa. Alle sette sono gia al molo, prendo la prima corsa ed in un attimo sono al Lido di Venezia, gran volatone per non perdere la coincidenza ed in un baleno sono gia sull'altro traghetto che mi porterà a Tronchetto attraverso il canale della Giudecca . Mentre il traghetto costeggia San Marco , ne approfitto per un paio di foto ricordo. Sbarco quindi a Tronchetto e mi dirigo verso la Stazione Ferroviaria dopo aver attraversato alcuni ponti sul Canal Grande, mentre alcuni passanti increduli osservano la mia bici , sembra che a Venezia non ne abbiano mai viste prima d'ora.






Il tempo è molto incerto per cui per non correre rischi mi avvio verso la biglietteria e mi accomodo sul primo treno che partirà di li a poco. A dire il vero mi spiace parecchio del fatto di non poter fermarmi in Piazza San Marco con tutta calma, mescolandomi in mezzo alla folla di turisti , pazienza, ci saranno altre occasioni. Il tempo di sistemarmi che il treno parte e dato che sono solo le 9,30 decido di scendere alla stazione di Padova per una breve visita alla Basilica del Santo. Mi dirigo a fatica verso Sant'Antonio percorrendo un'infinità di sensi unici e finalmente, a furia di chiedere informazioni circa la strada che devo percorrere, trovo un signore gentilissimo, pure lui in bicicletta che praticamente mi accompagna fin sotta alla Basilica; e poi dicono che non esistono gli angeli custodi. Ringrazio di cuore il mio accompagnatore ed entro in Basilica, lasciando all'esterno la mia bici in custodia ad un addetto che ha il compito di controllare le persone che accedono alla Basilica che siano in abiti decenti. A dire il vero io sono in abiti da giro d'Italia, ma non mi fa obiezioni e mi lascia passare tranquillamente. Dopo aver acquistato alcune candele da donare a Sant'Antonio, faccio ritorno alla Stazione attendendo un treno che mi porterà fino alla Stazione Centrale e poi successivamente fino a casa. Sono le 20,30 e stò entrando in casa ed Anna incredula, rimane sorpresa nel vedermi in quanto sarei dovuto rientrare all'indomani, ma per problemi meteorologici ho dovuto anticipare. Nel complesso, pioggerellina a parte, il tutto si è svolto nella maniera migliore; quello che dovevo vedere è stato visto, ed un altro bellissimo ed emozionante viggio si è cosi' aggiunto alla mia collezione.


In gondola in Piazza San Marco







f     i     n     e