sabato 20 agosto 2011

A ZONZO SUI PIU' BEI PASSI DOLOMITICI [ 2 ] DEL GIRO D'ITALIA

































Vacanze  in bicicletta  2011








A zonzo sui  più bei passi dolomitici del Giro d'Italia [ 2 ]




l'eleganza della stella alpina




Dolomiti, patrimonio dell'umanità !




Dopo la sosta forzata   del  2010,  in fatto di vacanze in bicicletta,  la voglia di  partire è grande.  Gli anni passano velocemente, sono ormai suonati  per  quattro  volte gli  anta, per cui  non so per quanti anni ancora potrò approfittarmene.
Come dicevo sopra, la voglia è grande, ricordo spesso con nostalgia  quel bellissimo tour sulle dolomiti del 2008, che per me sono le montagne più belle del mondo, e  le tre cime di Lavaredo ne sono la loro massima espressione.
Da allora c'è rimasta in me la voglia di ritornare, eventualmente percorrendo  il  percorso inverso, ossia facendo il giro in senso orario, alfine di poter assaporare  il paesaggio con una diversa prospettiva  rispetto alla volta precedente, ed eventualmente apportare al percorso originale qualche piccola modifica e miglioria.







A marzo  quest'idea  è solo un progetto, dovrò mettere ben a fuoco la cosa. Per non trovarmi impreparato, do inizio agli allenamenti allo scopo di mettere  nelle gambe almeno 500 Km., che è il minimo necessario per   poter osare una simile fatica.
Verso aprile il progetto inizia  a prender corpo, ne parlo ad Anna la quale è subito d'accordo di accompagnarmi ad Alleghe  in auto, in quanto anche lei è particolarmente legata  a questi splendidi luoghi.
Presa dunque la decisione, verso maggio, prendo  contatti per  organizzarmi i vari pernottamenti che dovremo effettuare, che in effetti sono la cosa più importante per il recupero delle forze per poter affrontare  al meglio le fatiche di ogni giorno.






A giugno dunque il grande salto, la partenza è prevista per Domenica 19, il tempo ultimamente ha fatto i capricci, però la mia preparazione è proseguita ugualmente, anche se con qualche difficoltà.  Ho preparato meticolosamente tutti i miei corredi, bicicletta, attrezzi, tutto a puntino aspettando tranquillamente il giorno della partenza.  Mi sono rivisto più volte  l'itinerario che con qualche  piccolo ritocco dovrebbe essere di massima il seguente :
- trasferimento in auto da Varese ad Alleghe e da qui  dare inizio alla mia nuova avventura.
  Da Alleghe raggiungerò Cortina attraverso  il leggendario Passo Giau, per poi proseguire verso l'incantevole  conca di Misurina attraverso il Passo Tre Croci, non spettacolare  ma pur sempre un passo di tutto rispetto, anch'esso oltre i 2000 m;  da Misurina dopo aver  pernottato,  raggiungerò il Passo Falzarego,  Passo di Valparola attraversando  l'omonima Valle;  superata  La Villa, Corvara,  il Passo di Costalunga  approderemo ad Arabba per un meritato riposo. All'indomani mi aspetterà  l'ultima fatica,  affronterò in successione i seguenti passi :





 

Passo Pordoi,  Passo Sella e Passo Gardena, uno più bello e spettacolare dell'altro, per poi raggiungere   Colfosco, una bellissima località della Val Badia, meta negli anni passati di bellissime e piacevolissime  vacanze in compagnia di  cari amici.







lobelia



A questo punto il mio piccolo tour  potrà considerarsi esaurito, sperando come al solito che tutto  possa andare  secondo il programma stablito.  Speriamo bene.


Domenica  19  Giugno

Dopo quindici giorni di fastidiosa pioggia, finalmente il sole, che sia di buon auspicio ?
La partenza  prevista per le sette è rispettata. Entriamo immediatamente in autostrada, ed essendo domenica, non ci  sono quei fastidiosissimi mezzi pesanti  che rendono problematica  a volte la circolazione.
 In breve eccomi a Milano, il traffico è abbastanza contenuto, non ci sono code e la mia velocità di crociera come sempre non va oltre i cento.  Non sono mai stato uno a cui piace  schiacciare.  Verso Desenzano un breve incolonnamento  per via di un incidente, e poi più nulla.  Dopo circa 200 Km. una breve sosta per uno spuntino e sopra tutto per sgranchire  le gambe  un poco  intorpidite.
Riprendiamo la corsa  in direzione Vicenza, l'uscita è a Due Ville,  verso la Valdastico, fino a raggiungere Bassano del Grappa,  poi per un buon tratto in direzione Trento, attraverso la Val Sugana fino a raggiungere una lunga galleria di ben tre Km. al di là  della quale  raggiungiamo Feltre e subito dopo Santa Giustina Bellunese, per un veloce saluto a parenti.

Da Santa Giustina, con un ultimo strappo raggiungiamo Alleghe, che è poi il punto di partenza di queste mie Vacanze in bicicletta 2011.

Avvicinandoci ad  Alleghe, posso dire  di essermi reso conto che siamo veramente in mezzo alle montagne, cosa che fino a Bassano abbiamo notato solo  belle colline, mentre le montagne si notavano solo all'orizzonte.
Raggiunto Alleghe, l'albergo è il solito del 2008,




la nostra residenza ad Alleghe


molto accogliente e con un gusto del tutto particolare.
 I signori proprietari,  Paola e Silvano sono persone che un altro mestiere non potrebbero fare, infatti sono  nati per fare gli albergatori.
 La signora Paola si alterna tra  questo albergo ed un secondo, in centro paese, molto più grande;
 mentre Silvano si  occupa solo di questo  e da provetto ciclista qual'è,  si occupa sopra tutto di pubbliche relazioni coi suoi ospiti, per la maggior parte ciclisti,  organizzando manifestazioni  ciclistiche  di buon livello, in quanto in queste zone la pratica della bicicletta è particolarmente sentita a tutti i livelli, dalla fase amatoriale all'agonismo.
Come arriviamo, ci vieme assegnata immediatamente la nostra bella camera, una buona doccia, un riposino e quattro passi in paese per rivedere  la bella cittadina.
Alla sera un ottimo ed abbondante pranzetto in questo ambiente molto ricercato [ sala da pranzo ] che ci riporta indietro negli anni, alla ricerca delle vecchie tradizioni del luogo. 




sala  da pranzo



buon gusto




 La giornata, che è servita da trasferimento ci ha un poco provato, per cui dopo cena, due passi e via a riposare.

Lunedi'   20   Giugno

Questa giornata, come d'accordo con Anna è completamente  dedicata ad Alleghe e dintorni e ci serve sopra tutto per  acclimatarci ai luoghi, ed anche per riprenderci dal viaggio di ieri, circa cinquecento Km, io non sono più abituato a queste lunghe distanze.  Dopo una notte tranquilla,  un'ottima prima colazione a base di ogni ben di Dio, ci organizziamo per una piacevole escursione in auto; ho promesso ad Anna di accompagnarla   ad ammirare il Monte Pelmo  dalla parte opposta , ossia dalla parte di Zoppè di Cadore, infatti da quella prospettiva, il Pelmo viene chiamato il " caregon del Padre Eterno " per la sua  particolare  somiglianza  ad un' enorme poltrona.
Si parte dunque alle 10,  con un'andatura veramente turistica alfine di  gustarci in pieno  gli stupendi panorami che si affacciano strada facendo  alla nostra vista.  Durante questo tratto in salita,  incontriamo una prima serie di bellissimi tornanti e  proprio  su una  spaziosa piazzuola adiacente la  strada,  notiamo  una       graziosa   " libellula "  che  stava  trasportando




un taxi da 20 Euro al minuto


 del  materiale molto ingombrante,  per la costruzione di una voluminosa antenna.
Proseguendo, la prima cittadina che raggiungiamo è Caprile, e poi  successivamente  Selva di Cadore, ambedue importanti  località di villeggiatura, circondate completamente dalle vette  del monte Pelmo,  del Civetta e della Marmolada. 
Ci soffermiamo  pochi minuti in quel di Selva per un veloce spuntino e ci imbattiamo in questo  Bar
dall'ingresso e dal nome  abbastanza bizzarri.



 


 

la vita è bella  !




 

 Transitando da Forcella Staulanza ammiriamo  alla sua sinistra, l'imponente massiccio del Pelmo, 




il Pelmo


 scendendo ci avviciniamo  a Zoldo Alto,  verso la Val Zoldana, Forno di Zoldo, dove ancora ragazzo  feci una lunga vacanza con Silvano Gamba, presso suoi parenti; ricordo ancora una bellissima gita ai piedi del Pelmo presso il rifugio Venezia.
 Forno di Zoldo, dicono sia il paese dei gelatai,  infatti tantissimi sono i nuclei familiari impegnati nella fabbricazione artigianale  del gelato,  che una volta imparato il mestiere, si recano all'estero con tutta la famiglia  per effettuare  le stagioni, oppure definitivamente,  aprendo negozi di gelaterie in tutta Europa, per non dire in tutto il mondo.
Non potendo quindi rinunciare ad un buon gelato, ci accomodiamo presso la gelateria più vicina,  riprendendo poco dopo  la nostra gita verso  Zoppè di Cadore, che per raggiungerlo dobbiamo inerpicarci con l'auto attraverso una strada molto stretta e pericolosa per i numerosi tornanti.
Strada facendo il tempo si è completamente guastato ed arrivati nella piazzetta del paese, del Pelmo nemmeno l'ombra in quanto  completamente  coperto da nubi minacciose.
Ritorniamo sui nostri passi rifacendo il percorso a ritroso, ed una volta  nei pressi di Forcella Staulanza, come per incanto  ecco di nuovo il sole col suo tepore estivo. Raggiunto il passo, ci stravacchiamo su  un prato  per addentarci un ottimo panino a base di speck e per finire in gloria, una mega fetta di strudel, veramente ottimo.



 
Ritornando verso Alleghe ci fermiamo presso un'area pic nic ad ammirare ancora una volta il Pelmo da questo versante, che risplende di una sua luce tutta particolare.



ammirando il Pelmo


Rientriamo quindi ad Alleghe ed essendo solo le  15, ed il sole ancora molto caldo, decidiamo per una bella passeggiata di cinque km percorrendo a piedi il giro del lago che è sempre piacevole e rilassante. 




panorama di  Alleghe

 Il lago  è un poco  increspato e torbido per via di un leggero vento fresco del pomeriggio.
In circa 90 minuti  ad un'andatura da passeggiata, il giro termina nei pressi di un piccolo supermercato dove ci prendiamo qualche piccola leccornia, per rientrare subito in albergo  per una veloce doccia e per la cena.
In attesa della stessa, utilizzo questo breve momento per mettere a punto la bicicletta per la mia prima uscita, il mio primo passo dolomitico : il passo Giau; questa mattina in auto ho fatto  un piccolo assaggio ed ho avuto l'impressione che per me  sia troppo impegnativo, il responso a domani.
Ecco la cena, anche  questa sera non si scherza, cibo ottimo, porzioni  super; si finisce la serata con una scala a 40,   e poi  il riposo, buonanottttte !

Martedi'   21   Giugno
sveglia di buon mattino, la giornata è splendida, non c'è una nuvola.  Mentre Anna sistema le sue cose personali, inizio a caricare in auto tutti i bagagli;  la bici è gia pronta da ieri, occorre solo una messa a punto alla pressione delle gomme per evitare  fastidiose  forature.
Un'abbondante colazione, i rituali saluti ai proprietari e via.
Sono le dieci, inforco la bici con destinazione Cortina attraverso il Giau, Anna è gia pronta in auto ed a un mio cenno, partiamo insieme.






trasparenze



Avrei preferito che Anna partisse un'ora dopo, ossia verso le  undici in modo da poterci incontrare  a metà strada verso il passo Giau, però ha preferito  partire con me, solo per precauzione,  qualsiasi  cosa ci possa succedere ad ognuno di noi, l'altro sarà in grado  di porvi rimedio.
Mi fermo alla prima fontanella per riempire  le due borracce che oggi serviranno entrambi, sia per il caldo che per la sudata che mi  si prospetta.
Dopo pochi km le prime rampette, passo le due galleria molto  luminose fino a raggiungere Caprile e da qui deviando a sinistra vado incontro ad uno dei miei passi preferiti, per la spettacolarità del  paesaggio circostante.  Dopo alcuni tratti di  impegnativa salita fatta di lunghi rettilinei, ecco apparire il primo tornante,




il primo tornante

 e da questo punto ho davanti a me  esattamente  altri 28 tornanti prima di poter cantare vittoria sul piazzale del passo, di fianco al Rifugio Passo  Giau sempre frequentato da numerosi ciclisti e motociclisti. 
 Questi spettacolari tornanti molto regolari che manca veramente  un inezia perché raggiungano i 360 °, e che permettono un'ascesa graduale  fino al sospirato passo.
Inizio dunque timidamente, la paura di fallire esiste, oggi sto festeggiando a modo mio i miei  settant'anni, e spero positivamente.  Il paesaggio che mi circonda è superlativo, sulla mia sinistra, svetta la Marmolada,  alla sua destra il gruppo  Sella, che sarà  la mia meta per i prossimi giorni ed infine,   al culmine della salita, svetta la cima velata del monte Averau che sembra un grosso cuneo rovesciato.



lassù il passo Giau






paradiso per ciclisti

Durante la salita, ho modo di fermarmi sovente,  non si può transitare  davanti a questi stupendi panorami senza far finta di nulla, significherebbe non apprezzare minimamente le  bellezze che la natura ci offre gratuitamente. 
 Le foto non si contano; ogni   3/4 Km Anna mi attende presso una piazzuola per un boccone, un sorso  d'acqua fresca, qualche foto e via di nuovo. 




l'attesa

Questa salita è parecchio tosta ed allo stesso momento  bellissima,  potrei paragonarla alla salita dello  Stelvio, dalla parte di Trafoi, solo che in  quest'ultimo,  i tornanti sono ben 48 !
Tornante su tornante eccomi vicino alla meta,



 
 

che fatica !  ma chi  te lo fa fare ?


 

 la fatica è tanta, ma la voglia  di arrivare in cima è più forte, gli ultimi tornanti sono i più duri, anche perchè la fatica si fa sentire, e dopo aver sudato le classiche  sette camicie, eccomi a destinazione, eureka !





segnavento




Una breve sosta  presso il rifugio, un cappuccino con la solita megafetta di strudel, quattro passi sulle alture 



 
 
 
 
 
 
 

 



 per le  foto ricordo, e giù a capofitto per  circa venti km. fino a Cortina,  pennellando di volta  in volta i regolarissimi tornanti. 


 
 
   

laggiù Cortina


Il tempo  di  raggiungere la periferia, che grossi nuvoloni nero pece si stanno  stazionando proprio sopra di noi, ma per fortuna si  dirigono velocemente   verso sud; nel frattempo Anna mi supera scendendo con la massima prudenza, ed io seguo a distanza di sicurezza, ed eccoci a Cortina che evitiamo volutamente per  non  far tardi in quanto  la signora Fiorenza dello Sport Hotel ci attende a Misurina nel primo pomeriggio.
  Dopo aver  scalato questa mattina  il passo Giau, mi posso ritenere più che soddisfatto, per cui carico  la bici in macchina  e via in direzione dei passo Tre Croci, anch'esso rispettabile  coi suoi 1900 m circa di altitudine, ed in  breve eccoci a Misurina.




il nostro recapito a Misurina


  Calorosa accoglienza da parte dei proprietari, gia conosciuti  in occasione della vacanza del 2008, che gentilmente ci assegnano la stessa camera con una straordinaria vista, sia sul lago  che sul massiccio del Sorapis.



 
 
   
Lago di Misurina


 

 La giornata di oggi posso dire che è stata veramente intensa per cui è logico che ambedue  ci sentiamo abbastanza stanchi per cui una buona doccia, un  riposino e la giornata ha termine con una  buona cenetta  e poi a nanna;  per domani, tempo permettendo ci aspetta una passeggiata straordinaria, logicamente a piedi,  il periplo delle tre cime di Lavaredo, il massimo che un escursionista possa desiderare.


Mercoledi'    22    Giugno

Anche questa mattina, aprendo la finestra, il cielo è d' un azzurro intenso e senza una nuvola, per cui dopo una veloce colazione, sul piazzale   ci aspetta il bus che ci porterà  fino al rifugio  Auronzo.  Era nostra intenzione salire fin lassù in auto, ma quando mi hanno informato   che ogni trenta minuti c'è una corsa , ho preferito lasciare l'auto in posteggio, almeno per oggi.
Alle 10,30 siamo gia al rifugio Auronzo, e da qui inizia la nostra escursione che è veramente una cosa fuori dal comune; per me queste montagne  sono  le più belle del mondo, ed il poterle ammirare da vicino,  non è una cosa  che mi capita tutti i giorni.
Partendo dal rifugio, camminando tranquillamente, si può raggiungere il rifugio Locatelli in  cira 90 minuti,



 
 
 
 
rifugio Locatelli in lontananza


 che è poi il  luogo ideale per poter ammirare  in pieno, la bellezza ed il fascino delle tre cime.
 
 
 
 
 
 




le tre cime imbronciate





 

 Questa volta, anzichè raggiungere il Locatelli, tra l'altro ancora chiuso,  abbiamo preferito  deviare sulla sinstra  per inserirci  sul sentiero  che praticamente  gira tutt'attorno al  maestoso massiccio.
 
 
 


 
il sentiero ai piedi delle tre cime



 

Con  questa deviazione, per raggiungere nuovamente  il rifugio Auronzo, col nostro passo,  ci vogliono circa tre ore;  è inutile dire che il paesaggio è da favola, parleranno meglio le foto che accompagneranno questo mio breve testo.




 



Il tempo si è leggermente guastato, però per il momento senza pioggia.  Il sentiero è abbastanza faticoso e molto  impegnativo, sopratutto per Anna, però con calma e con qualche  fermata in più, siamo riusciti a portare a termine,    pur avendo incontrato  dei passaggi veramente difficili e pericolosi,  sopra tutto nella parte finale.



 
 
 
 
 
nei pressi del rifugio Auronzo






Praticamente, nell'arco di circa tre ore, abbiamo assistito ad un carosello di nubi che  a tratti  coprivano completamente  le cime  ed immediatamente laciavano il posto  a degli squarci di  azzurro, con un bel sole caldo che faceva l'occhiolino.  Con questi continui   e repentini cambiamenti, riusciamo finalmente a raggiungere di nuovo  il rifugio, per una buona bevanda calda ed un'ottima fetta di strudel.
Ci soffermiamo in attesa del bus che ci  riporterà al nostro albergo,  e mentre raggungiamo il piazzale,  un violento scroscio di pioggia ci investe , ma ormai la nostra gita  è conclusa e molto  felicemente e  senza intoppi.
Rientriamo in albergo, solito iter,  domani si riparte per nuove avventure,  mi aspetta la salita al  Falzarego con una breve sosta al passo,  la successiva discesa verso  Armentarola,  la Valparola fino a raggiungere La villa,  e la bella cittadina di Corvara, per proseguire poi per il passo di Campolongo abbastanza tranquillo e   pedalabilissimo, fino a raggiungere dal versante opposto la bella cittadina di Arabba, dove pernotteremo  presso un B & B, di cui ho preso accordi  telefonicamente  da casa.


Giovedi'    23   Giugno

Questa notte verso le quattro, siamo stati svegliati da un tremendo temporale; spostando la tendina della finestra che da sul lago di Misurina, mi sono impressionato,  il lago  era increspato con onde alte circa mezzo metro, tale era la forza del vento.
Dato che sono  un eterno ottimista, ho ripreso subito a dormire, sperando  per l'indomani,  in un
repentino miglioramnto  delle condizione meteorologiche. 
Infatti alle sette  il cielo è completamente sereno, però non c'è molto da fidarsi,  e  dopo aver consumato la prima colazione,  saldato il conto e salutato i proprietari con la promessa da parte nostra che ci saremmo senz'altro rivisti a breve, e mentre ci accingiamo a partire,  ecco un nuovo scroscio di pioggia che ci accompagnerà fin quasi a Cortina.
Quattro passi in centro, interdetto alle auto, un po di shopping e   via di nuovo, io in bici ed Anna in auto;  ci soffermiamo  brevemente a  Pocol per una visita al sacrario  costruito nel 1935. 











 Lo stesso è costituito da una massiccia torre quadrata, in essa sono custoditi  i resti di ben  9707 caduti italiani.  Alcuni pezzi di artiglieria  sono posti ai lati del monumento e nell'  antistante parco.





 

Salutiamo  e ringraziamo il custode che gentilmente ci ha fatto da cicerone,  per riprendere  la nostra corsa  verso la salita del Falzarego.  Certo che questo passo non è minimamente paragonabile al passo Giau, in quanto mi accorgo  che sto salendo  in scioltezza, senza andare minimamente in affanno; l'unico piccolo problema è che i primi km li sto  facendo completamente sotta la pioggia, però resisto ed  alla metà della salita,  un improvviso squarcio mi permette di vedere la parete del Lagazuoi  e  delle due cabine della  funivia     che partono  regolarmente  raggiungendo la   sommità in pochi minuti.


 
  
verso il passo Falzarego sotto la pioggia





Come raggiungo felicemente il passo, si scatena  il diluvo,  il cielo è nero pece e la  nebbia è scesa quasi a livello  del terreno.  A questo punto non ci rimane che ritirarci presso il bar del passo per qualcosa di caldo, dato che la temperatura è letteralmente precipitata.
Il tempo non accenna minimamente  a migliorare,  decidiamo di salire in auto,  bici compresa per digerci  verso la Valparola, San Cassiano, La  Villa  ed infine Corvara,  poi su per il Campolongo per scendere infine ad Arabba dove la signora Laura dell'omonimo Garni, ci stava aspettando.



 
 
la nostra residenza ad Arabba





Ci mostra la nostra camera che piace molto ad Anna, molto bella e spaziosa e sopra tutto linda.
Ci sistemiamo alla meglio in quanto ci fermiano solo per questa notte  per riprendere domattina il nostro percorso.  Dopo esserci prima riposati e rinfrescati, sul tardi un'ottima cena  presso l'attiguo ristorante e poi a nanna; per domani è prevista l'ultima fatica, la salita al Passo Pordoi,  Passo Sella e Passo Gardena  per ritrovarci di nuovo presso  quella bellissima cittadina  che è  Colfosco, a cui siamo particolarmente  affezionati e dove ci fermiamo almeno per due notti.

Venerdi'    24    Giugno

Durante la notte, nessun temporale ha interrotto il nostro riposo ed al nostro risveglio il cielo  non è per nulla rassicurante, comunque non piove e questo  è gia di per sè, cosa positiva.
Dopo aver consumato un'abbondante prima colazione e saldato il conto, un doveroso  saluto alla gentile padrona di casa, e via  in direzione passo Pordoi, il primo della serie di oggi, ed a seguire il Sella ed il Gardena.
Per raggiungere passo Pordoi,  dal nostro albergo ad Arabba, ci sono solo nove Km, l'ascesa  è come sempre spettacolare con numerosi tornanti,  e la pendenza non è mai proibitiva; 


 
 
 ciclista solitario







 


 l'unico neo è che anche oggi  il cielo si presenta completamente coperto però per il momento non piove.    Una cosa di cui non ho ancora parlato è la gran quantità di motociclisti che con moto di grossa cilindrata ed a gruppi di  venti, trenta alla volta, spadroneggiano  su questi stupendi passi  di montagna, facendo un rumore assordante e sopra tutto,  sfrecciano di fianco a te  ad una velocità di gran lunga superiore  ai limiti  consentiti.  Da notare che in otto giorni passati in questi luoghi meravigliosi, non abbiamo incontrato alcuna  gazzella della Polizia  oppure patttuglie  di Carabinieri, nemmeno l'ombra.



 
 

veicolo extraterrestre !?!?!?

 



La gente del posto mi ha riferito che  ogni anno durante la vacanza/ponte del Corpus Domini, migliaia di scalmanati invadono regolarmente le nostre stupende strade, infischiandosi delle autorità locali delle  privincie interessate, le quali stanno cercando delle soluzioni per  vedere di limitare al massimo la venuta  di queste  orde di vandali che con i loro comportamenti  disturbano la quiete della gente del posto e  dei  normali   turisti.
Il panorama è veramente eccezionale, peccato che non ci sia sole, col sole sarebbe tutta un'altra cosa, il sole è vita, è colore, è calore. il sole è tutto !  Dato le condizioni del tempo, non sono in grado di  scattare delle foto;  ora  sono quasi  vicino al nono km ed ecco un leggero squarcio che lascia intravedere  il tronco di funivia che sale al  sass Pordoi,



 
passo Pordoi nella nebbia
 

 ed ancora poche pedalate ed eccomi al passo, un  piccolo spuntino per riprendere  la  discesa  verso   il bivio Sella;  la temperatura è fresca, siamo sui dieci gradi, per cui  mi copro ben bene  per affrontare i tornanti, questa volta in discesa, anch'essa molto spettacolare.
Raggiunto il bivio, la strda si inerpica  di nuovo  con pendenze superiori alla norma, l'impressione che l'ascesa  sia un poco più impegnativa rispetto  al Pordoi. 



verso il passo Sella
 


Man mano che prendo quota, il cielo sembra si voglia aprire, infatti parecchi squarci lasciano intravedere  alcune cime  e man mano che mi avvicino al passo Sella,  sulla mia sinistra  posso ammirare il   massiccio della Marmolada colmo  di neve, con un cappuccio di nubi alla sua estremità. 







la Marmolada vista dal passo Sella





 Ormai il passo è a portata di mano ed il tempo sta veramente migliorando lasciando posto ad un pallido sole. 



 
 
 
 

alpeggi al Sella








 
 
 



 


 Stesso iter, discesa fino al  bivio Gardena e da questo punto la strada riprende di nuovo a salire sfiorando la base  di  granitiche pareti rocciose  che salgono per  svariate centinaia di metri.  Il paesaggio che mi circonda è da favola, queste montagne hanno  qualcosa di meraviglioso.
Raggiunto il passo Gardena, ormai siamo vicini alla  fine  di questo  mio fantastico viaggio.



 
 
 
 

 i soliti fracassoni in sosta al passo Gardena










souvenirs nel pressi del passo Gardena


Una volta scollinato, ho davanti a me una discesa bellissima con numerosi tornanti molto regolari,








 
giù a capofitto verso Colfosco
 



 ed in circa sette km,  eccoci a Colfosco dove siamo accasati presso la pensione Erika, che gia abbiamo conosciuto nel 2008 e ci siamo trovati molto bene. 



la nostra residenza a Colfosco



 Subito ci dirigiamo da loro che ci stavano aspettando. Sul tardi quattro passi per Colfosco per finire in bellezza presso il solito ristorante " tabladen ".


Sabato   25   Giugno

Questa mattina al mio risveglio,  il cielo è completamente terso, senza una nuvola, per cui programmiamo una gita in Valparola,  per ammirare la straordinaria  bellezza della valle, che ieri a causa del brutto tempo non ci è stato possibile ammirare.


 
 

fiori di campo


La Valparola è una valle  molto ampia coi prati di un verde smeraldo.  Arrivati sul posto  ci siamo sistemati presso una zona pic-nic per un veloce spuntino ed anche per goderci in pieno questo meraviglioso angolo di dolomiti.






paesaggio dolomitico


Al ritorno transitiamo da  San Cassiano, La Villa ed infine Corvara che è una bella cittadina, molto pulita e signorile.  Rientrando verso Colfosco, decidiamo di intraprendere  la solita camminata per  le cascate del Pisciadù, da cui si può ammirare una bella vista su Colfosco.














laggiù Colfosco



Rientriamo in tempo per la cena, però prima di pranzare mi preme effettuare un'operazione che mi porta via solo pochi minuti, lo smontaggio completo della bici, ossia togliere il manubrio, la sella, le pedivelle e riporre il tutto in un apposito borsone  e  sistemarlo ben bene nel vano bagagli, per il viaggio di ritorno.
Questa sera si cena presso la pensione Erika, dove la proprietaria ci ha preparato  dei piatti gustisissimi. Quatto   chiacchere  con alcuni ospiti della pensione, e poi a nanna,  per donami  è prevista una tappa di avvicinamento verso casa.


Domenica    26    Giugno


Dopo una notte tranquilla,   la sveglia suona abbastanza presto alfine di raggruppare i nostri  pochi bagagli e dopo una buona prima colazione, un caloroso saluto ai proprietari che sono  stati molto cortesi.
Ci dirigiamo verso passo Gardena, ci soffermiamo per pochi minuti per le ultime foto ricordo e via verso il bivio Gardena / Sella e dopo aver superato la bella cittadina di Selva di Val Gardena  il nostro primo obiettivo è raggiungere Ponte Gardena  dove ci inseriremo direttamente in quella bolgia che è l'autostrada  in  questi giorni.
La strada è un bigliardo, il traffico per il momento  è quasi inesistente è stiamo salendo brevemente  di quota ed eccoci apparire l'indicazione  per Lajon e subito mi si accende una lampadina,  dovrebbe essere il luogo dove  gli amici di Bologna,  Giulia e Mauro, passano solitamente le loro vacanze; in pochi minuti  raggiungiamo Lajon e dopo averli chiamati sul cellulare, mi riferiscono che sono partiti da poco a piedi per effettuare  una piccola gita, e dopo la mia telefonata, in pochi minuti ci raggiungono.
Mettiamo subito in chiaro che non possiamo fermarci molto,  solamente per dei saluti, ma Giulia da buona bolognese insiste per trattenerci a pranzo, solamente per un buon piatto di tagliatelle, a questo punto quando ti prendono per la gola, l'unica cosa è arrendersi !







 
a casa degli  amici Giulia e Mauro

 


Che non ci si vedeva, era dal Marzo 2009 in occasione del nostro viaggio in Terra Santa e da allora ci siamo solo sentiti telefonicamente in occasione delle varie festività.  La compagnia è molto bella, però non vorremmo far tardi perchè abbiamo ancora parecchi Km davanti a noi ed il caldo è soffocante.  Ci salutiamo con la promessa  che ci saremmo senz'altro  rivisti di nuovo, magari a Bologna con gli altri compagni di viaggio di Pavia.  Baci ed abbracci e via, ed in breve ci ritroviamo in autostrada, però essendo domenica, senza mezzi pesanti si viaggia benissimo; sarà più dura domani per il nostro definitivo rientro, infatti sarebbe nostra intenzione  soffermarci per una notte vicino a Sirmione ed all'indomani, una veloce visita alla bellissima cittadina per poi rientrare prima  della serata di lunedi' 27 giugno.
In questo momento ho davati a me circa 200 km, per cui prevedo una breve sosta a circa la metà del viaggio e poi subito via per raggiungere la periferia di Sirmione, un B & B ci attende, un alberghetto graziso  con balcone  che si affaccia sul lago.



la penisola di Sirmione


Sul tardi convinco Anna a fare quattro passi e forse un pò di più, per raggiungere l'inizio della penisola di Sirmione per una buona pizza, ci sentiamo  della bella musica ed un buon gelato, per rientrare subito dopo per il meritato riposo in quanto la giornata di oggi è stata abbastanza faticosa.


Lunedi'   27   Giugno

Solito iter,  raggruppamento bagagli, e dopo aver saldato l'ennesimo conto, un saluto alla proprietaria con la  solita promessa  perchè il posto è molto carino per cui capiterà senz'altro ancora l'occasione di rivederci.
Entrando a Sirmione c'è il solito probelma del parcheggio, per cui la soluzione sarebbe di posteggaire l'auto  ad una adeguata distaza  dal castello




Sirmione, il castello



 e raggiungere il centro a piedi, ed in cinque minuti di cammino eccoci nel gran caos di Sirmione, una fiumana di gente entra ed esce da questa graziosa cittadina,


 
 






Sirmione, la piazza adiacente il castello


quando poi non ci si imbatte in qualche auto  che facendo da tappo  alla circolazione pedonale ferma completamente il flusso nei due sensi.








una fantastica bouganville





L'atmosfera di Sirmione è sempre gioiosa, infatti nella grande piazza principale oggi c'erano due bande musicali provenienti addirittura dalla Norvegia, ambedue composte da giovani ragazzi e ragazze ma bravissimi che si alternavano nell'esecuzione dei brani.


giovani musicisti




batterista in erba



Una breve visita alle terme sempre frequentatissime ed una passeggiata fino a raggiungere le famose grotte di Catullo, ma purtroppo essendo lunedi'  abbiamo trovato i cancelli chiusi per il riposo settimanale  del personale addetto alle grotte.
Praticamente all'ingresso c'erano circa una cinquantina di persone che  chiedevano garbatamente di poter entrare,  ma il custode è stato irremovibile.




veduta aerea della penisola di Sirmione


Anna si è preso come al solito dei piccoli souvenirs, un buon gelato per poi riprendere  la nostra corsa verso casa.
Rientrati in autostrada mi aspettano ancora circa 200 km che nel giro di un paio d'ore,  eccoci di nuovo a casa;  dopo aver visto tanti bei posti,  non ci rimangono che le foto da rivedere per poter rivivere questa nostre ma intense  " Vacanze in bicicletta 2011 ".


Anche se quest'anno, queste vacanze in bicicletta sono  state purtroppo un pò bagnate, vorrà dire che andrà meglio per il prossimo anno. 
 Si, perchè anche per il 2012, a Dio piacendo, vorrei  ritornare in questo paradiso per  ciclisti, sperando che le gambe girino a dovere, ma sopra tutto, il cuore e la............testa !




primizie del Garda




panoramica sul Garda








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