Da un po di tempo sto cercando di collezionare delle chicche relative alla storia della bicicletta e dei suoi antenati.
Alcuni anni fa avevo trovato su una rivista una breve recensione riguardo ad un volumetto che descriveva di un viaggio in Italia, effettuato nel 1887, visto dal sellino di una strana bicicletta.
Questa in breve la trama :
Fra il 1880 ed il 1890, in Europa, si iniziarono a vedere degli strani veicoli a tre ruote, chiamati velocipedi o più comunemente tricicli.
Due giovani intraprendenti americani, Joseph e Elisabeth Pennel, amanti dei viaggi un po fuori dal comune, acquistarono a Londra un esemplare di velocipede, che opportunamente modificato, poteva portare due persone con relativi bagagli.
Nel 1884, i due giovani partirono in treno da Londra, diretti a Firenze portando con se il velocipede come bagaglio appresso; potete voi immaginare le infinite vicessitudini che i due dovettero affrontare prima di giungere a destinazione.
Ai primi di ottobre del 1884, ebbe cosi' inizio quello straordinario viaggio che partendo da Firenze, toccando successivamente Empoli, Poggibonsi, Siena, Montepulciano, Cortona, Perugia, Assisi, Spoleto, Terni, Civita Castellana, terminò nelle città eterna, Roma, che diede l'opportunità ai due giovani di visitare a misura d'uomo, luoghi meravigliosi e panorami di estrema bellezza.
Alla partenza da Firenze, i due vennero salutati da una folla di amici e conoscenti, accorsi per la grande occasione.
Questo singolare veicolo, pressochè sconosciuto in Italia, al suo apparire generava un'infinità di situazioni, di storie, di incontri con quanti avevano modo, per i più svariati motivi, di trovarsi in quel momento sul loro stesso percorso.
La sua semplice comparsa provocava nel cuore della gente una strana curiosità, rivolgendo loro mille domande, ed ancor più, quando si accorgevano che uno dei due occupanti lo strano mezzo era una giovane donzella.
Non bisogna dimenticare che correva l'anno 1884, come non rimanere a bocca aperta al vedere una coppia di forestieri percorrere alcune località del centro Italia a bordo di quello strano veicolo ?
Il viaggiare a quei tempi con quello strano mezzo, significava richiamare l'attenzione di una moltitudine di persone, significava avere un approccio immediato con le persone che via via si potevano incontrare, al di la di qualsiasi ceto sociale.
Possiamo inoltre lontanamente immaginare le mille difficoltà che questa coppia dovette incontrare solamente per soddisfare i più elementari bisogni, quali il nutrirsi, oppure la ricerca di un giaciglio per la notte.
Le belle tavole, i disegni e gli schizzi riprodotti all'interno, sono opera dell'autore ed artista Joseph Pennel, mentre la stesura del testo è da attribuirsi alla brava Elisabeth.
Questo piccolo volumetto, ne racconta con una piacevole descrizione, le innumerevoli avventure, i numerosi incontri ed i mille piacevoli episodi, in questo magico viaggio in Italia, visto da un sellino di una strana bici, attorno all'anno 1884.
Questo singolare veicolo, pressochè sconosciuto in Italia, al suo apparire generava un'infinità di situazioni, di storie, di incontri con quanti avevano modo, per i più svariati motivi, di trovarsi in quel momento sul loro stesso percorso.
La sua semplice comparsa provocava nel cuore della gente una strana curiosità, rivolgendo loro mille domande, ed ancor più, quando si accorgevano che uno dei due occupanti lo strano mezzo era una giovane donzella.
Non bisogna dimenticare che correva l'anno 1884, come non rimanere a bocca aperta al vedere una coppia di forestieri percorrere alcune località del centro Italia a bordo di quello strano veicolo ?
Il viaggiare a quei tempi con quello strano mezzo, significava richiamare l'attenzione di una moltitudine di persone, significava avere un approccio immediato con le persone che via via si potevano incontrare, al di la di qualsiasi ceto sociale.
Possiamo inoltre lontanamente immaginare le mille difficoltà che questa coppia dovette incontrare solamente per soddisfare i più elementari bisogni, quali il nutrirsi, oppure la ricerca di un giaciglio per la notte.
Le belle tavole, i disegni e gli schizzi riprodotti all'interno, sono opera dell'autore ed artista Joseph Pennel, mentre la stesura del testo è da attribuirsi alla brava Elisabeth.
Questo piccolo volumetto, ne racconta con una piacevole descrizione, le innumerevoli avventure, i numerosi incontri ed i mille piacevoli episodi, in questo magico viaggio in Italia, visto da un sellino di una strana bici, attorno all'anno 1884.
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