giovedì 7 giugno 2007

FIRENZE - LA VERNA - AREZZO -CASTIGLIONE DEL LAGO - PERUGIA - ASSISI - GUBBIO - URBINO - GABICCE MARE


















Vacanze in bicicletta

7 / 16 giugno 2007






Durante la bellissima e favolosa vacanza in bicicletta del 2006 ovvero: Castronno / Roma, transitando da Motta Visconti avevo fatto una breve sosta alfine di salutare don Claudio conosciuto su internet, il quale mi aveva dato alcuni suggerimenti circa il percorso, in quanto col suo gruppo aveva raggiunto la capitale nell'agosto del 2005. In occasione di questa visita, don Claudio mi confidò che sarebbe stato suo desiderio per il 2007 organizzare un pellegrinaggio un po' ardito, addirittura in Terra Santa, promettendomi che se la cosa mi poteva interessare, mi avrebbe messo al corrente dei suoi programmi. Ho subito riferito che sarei stato felicissimo di poter far parte del suo gruppo, considerando che anche lui ha senz'altro passato la sessantina. Verso lo scorso marzo, l'ho contattato sia per salutarlo ma sopra tutto per rammentargli della promessa fattami, ma purtroppo da allora non ho più avuto sue notizie; peccato perché sarebbe stata una esperienza fantastica, unica. Dentro di me c'è sempre stata una speranza di ricevere da un giorno all'altro sue notizie ma purtroppo questa attesa si è protratta sino a maggio, per cui ho deciso di inventarmi in fretta e furia qualche cosa in sostituzione. Ho preparato alcuni itinerari, uno più bello dell'altro, poi alla fine il cuore ha scelto un viaggio di una decina di giorni attraverso la Toscana, l'Umbria e le Marche toccando i seguenti luoghi, alcuni molto cari a San Francesco: - Firenze - La Verna - Arezzo - Castiglione del Lago - Perugia - Assisi - Gubbio - Urbino ed infine Gabicce Mare, dove avrò modo di salutare zio Rino e C.
Da Gabicce a mezzo ferrovia rientrerò finalmente a casa, dopo aver percorso circa 500 Km. Rispetto agli anni precedenti, mi sono ritrovato in ritardo circa la messa a punto dell'intero viaggio.
Ai primi di Maggio mi sono dato una mossa , ho preso appuntamento per la consueta visita di controllo medico sportiva per assicurarmi che il motore sia................. o k !
Ho fatto fare alcune piccole modifiche alla bicicletta, sostituito il movimento centrale con dei rapporti più leggeri, alfine di rendere la pedalata più agile, specialmente in salita. Il periodo come al solito sarà per la prima decade di giugno, per via del tempo, ma quest'anno sembra che sia tutto diverso, infatti dopo aver fatto ad aprile un periodo di forte calura, il tempo si è guastato e praticamente a fine maggio ed ai primi di giugno fa ancora freddo e piove ormai da quindici giorni.





Giovedì 7 Giugno





dopo aver controllato per l'ennesima volta le previsioni del tempo che non accennano per il momento a migliorare, decido comunque di partire per giovedì 7 Giugno, confidando nella buona stella e sopra tutto perché su Toscana ed Umbria si prevede un netto miglioramento delle condizioni meteorologiche. Nei giorni precedenti mi sono preoccupato di stipulare la solita assicurazione contro eventuali infortuni e di acquistare i biglietti del treno per Firenze, da dove inizierà ufficialmente questo mio nuovo tour 2007. Il giorno precedente la partenza, ho preparato tutto il mio corredo ed in serata tutto è a puntino. La notte ho dormito ben poco , ero un po agitato per paura di non svegliarmi in tempo per il treno locale delle 5,24 per Gallarate con coincidenza per Milano Cle, e da qui alle 7 per Firenze con cambio a Pisa. Ho salutato Anna e Claudio, le solite raccomandazioni e con l'accordo di sentirci tutte le sere. Il treno da Milano parte in perfetto orario, il cielo è coperto e piove a dirotto ininterrottamente da diverse ore. Mi è piaciuto molto il fatto che facendo questa linea , ho visto passare tutte le località da me toccate lo scorso anno durante il percorso della via Francigena; iniziando praticamente da Piacenza , Fiorenzuola, Fidenza, Fornovo, Berceto, Pontremoli, Sarzana, Pietrasanta ed infine Pisa. Nel frattempo verso Pontremoli come per incanto esce il sole, che meraviglia, il sole ti cambia la vita, diversamente, nelle condizioni mie di questi giorni, se dovesse piovere per più giorni, mi ritroverei completamente bloccato e per giunta anche un po incazzato. Speriamo bene, io in genere sono sempre abbastanza ottimista. Di pioggia in questi giorni ne ha fatta abbastanza e d'acqua ne ha messa giù a sufficienza e per un po potrebbe anche bastare. Il treno si sta avvicinando a Pisa, ho preso accordi con Silvio Santerini che verrà alla stazione a salutarmi, anche se solo per pochi minuti prima della coincidenza per Firenze, ma non importa, lo rivedo sempre molto volentieri. Eccoci a Pisa, il treno è leggermente in ritardo e come scendo Silvio è li che mi sta aspettando, ci facciamo festa a vicenda e poi dato che il treno che dovrei prendere partirà fra pochi minuti , lancio la proposta di stare insieme almeno per il tempo necessario per un pranzetto presso un ristorantino adiacente la Stazione. E' un poco titubante però alla fine acconsente, ci raccontiamo le nostre cose, il pranzo è ottimo tutto a base di pesce e alla fine quasi si litiga in quanto mi sento in dovere di pagare il conto visto i precedenti e poi si fa come dico io. Mi accompagna quindi di nuovo alla stazione dove di li a poco arriva il treno per Firenze. Ci si saluta con la promessa di ritrovarci a breve. La corsa verso la città del Giglio è abbastanza sbrigativa ed in men che non si dica eccomi alla stazione di Santa Maria Novella. Raggiungo in un attimo la sede della Soc. Sita che gestisce il servizio pullman in questa zona, per chiedere informazione sugli orari per la tappa di domani, nel caso facesse brutto tempo; mi dirigo quindi verso l'hospitale dove passerò la mia prima notte di questo tour 2007. Come da indicazioni, mi dirigo verso Ponte Vecchio ed in pochi istanti si scatena il finimondo, in vita mia non ho mai visto un temporale di queste proporzioni. Acqua a catinelle accompagnate da un vento impetuoso che lancia spruzzi a 360 ° e non c'è veramente modo di ripararsi in quanto la pioggia ti raggiunge ovunque tu vada. Nel frattempo ho gia indossato tutto il materiale antipioggia a mia disposizione, solo i piedi non sono protetti e le mie povere scarpe sguazzano in tutte le numerose pozzanghere ed in breve i tombini non ricevendo più acqua, tutte le strade sono diventate dei veri e propri torrenti in piena. Il luogo presso il quale mi devo recare in effetti non è molto distante, ma dato le pessime condizioni, sto avanzando a piccole tappe, mentre l'ultimo pezzo di strada lo faccio addirittura in bici, alfine di porre termine al più presto a questo supplizio. Raggiunto finalmente piazza Piattellina al n.1 dove ha sede l'hospitale delle Rifiorenze, un luogo di accoglienza per il turismo sociale nella Firenze che si impegna. Si tratta di un ex convento trasformato in albergo e devo confessare che l'impatto non è stato molto positivo. Le persone comunque sono molto gentili, sopra tutto la signorina Mara addetta alla reception, molto premurosa nei miei confronti. A parte tutto, è l'ambiente stesso molto spartano che mi ha lasciato perplesso, certo non mi aspettavo di ritrovarmi un Hotel di lusso o che altro. La verità è che dopo quell'acquazzone, avevo il morale completamente a terra e dopo un breve riposo ed un buon bagno caldo, ho iniziato a vedere il tutto sotto una luce diversa e debbo dire che poi il posto mi piaceva anche e sopra tutto molto ben organizzato e gestito essenzialmente da giovani molto in gamba. Dopo essermi riposato, noto fuori nel corridoio un forte bagliore e con mia grande sorpresa noto che il temporale di poche ore prima si è praticamente dissolto, lasciando spazio ad un bellissimo cielo azzurro. Rincuorato e riposato, inforco la mia bici spogliata di tutto il suo carico e mi addentro nel cuore di questa meravigliosa citta d'arte, munito della mia preziosa macchina fotografica.

F i r e n z e

è situata nel piano, sulle rive dell'Arno in un'armoniosa cornice di colli, sparsi di abitati e lussuose ville, gode di una fama universale, sopra tutto per le sue bellezze naturali, la aristocratica eleganza del suo nobile aspetto, per la ricchezza e l'alta qualità dei suoi insigni monumenti e delle numerose raccolte d'arte ed è anche una delle principali mete del turismo internazionale. Grande è stato il suo contributo alla civiltà italiana, come culla della lingua Italiana e focolare dei grandi moti dell'Umanesimo e del Rinascimento. Oggi è uno dei più importanti centri culturali Italiani e notevoli sono le industrie manifatturiere e l'artigianato.
 Di notevole interesse sono :
Piazza Duomo, 

che con piazza San Giovanni, forma il cuore pulsante della Città.



Piazza della Signoria,



è il centro politico di Firenze, teatro dei principali avvenimenti dal Medioevo ad oggi. Vasto e solenne, la domina il maestoso palazzo Vecchio con adiacente la loggia della Signoria. Sotto la stessa, numerose opere di scultura, offrono alla Piazza una mirabile animazione.







Campanile di Giotto,







alto 82 metri è uno dei più bei campanili Italiani, per la snellezza della gotica architettura e la ricchezza delle decorazioni. Fù iniziato da Giotto nel 1334. Una scala interna di ben 414 gradini, sale fin sulla terrazza superiore.



Ponte Vecchio







è il più antico e famoso ponte di Firenze, costruito nel 1345. Fù l'unico ponte fiorentino risparmiato dai tedeschi , costruito su tre arcate ed è fiancheggiato da una doppia fila di botteghe di alta oreficeria.



Il Duomo







è il massimo monumento religioso cittadino, in stile gotico, iniziato nel 1296 e terminato nel 1434, e la cui cupola è del Brunelleschi. Al suo interno si trovano innumerevoli opere d'arte, sia come dipinti che come opere scultoree.



Il Battistero




particolare del portale




è uno dei più antichi e augusti edifici di Firenze, con pianta ottagonale. I tre portali per accedervi hanno porte in bronzo di squisita fattura e ritraggono momenti della vita di Cristo ed alcune scene del vecchio Testamento.



Palazzo Vecchio






è il principale monumento dell'architettura civile di Firenze, eretto tra il 1298 ed il 1314 ed è uno dei più significativi palazzi pubblici Medioevali d'Italia.
Praticamente ho davanti a me ancora quasi tre ore buone di luce e dopo un temporale la luce è particolarmente adatta per delle foto, in quanto il cielo è terso e molto più luminoso del solito. Mi addentro con calma nel centro storico, posteggio la mia bici vicino al battistero, chiudendola con la catena per evitare sgradite sorprese. Per prima cosa visito piazza Duomo col suo svettante campanile di Giotto, purtroppo sarebbe mio desiderio poterlo visitare, ma il Duomo chiude alle 17; peccato, sarà per la prossima volta. Scatto alcune foto e devo allontanarmi parecchio per farlo entrare completamente nel fotogramma; antistante il Duomo, posso ammirare il Battistero coi suoi bellissimi portali in bronzo. Dopo essermi veramente goduta la piazza mi dirigo verso piazza della Signoria dove posso ammirare nella sua maestosità, Palazzo Vecchio di una incomparabile bellezza, che un pò mi ricorda il palazzo del Mangia che si trova a Siena. Palazzo Vecchio è contornato da una serie di bellissime sculture, dalla loggia della Signoria e dalla stupenda fontana alla sua sinistra.













Dopo il diluvio di questa mattina, non pensavo minimamente che la giornata si potesse concludere in questo modo, le vie del Signore sono veramente infinite. Soddisfatto di come si sono svolte le cose, con la bici faccio una capatina a Ponte Vecchio



ponte Vecchio all'imbrunire




e dopo aver riportato la bici in Albergo, mi addentro nelle viuzze della città per il pasto serale e dato che a mezzogiorno avevo gia fatto un abbondante pasto con Silvio a Pisa, questa sera mi accontento di una buona pizza con birra; mentre apetto di essere servito, telefono ad Anna per raccontarle della mia disavventura di questa mattina, in quanto presumevo che avesse gia sentito qualche notizia dai vari TG. Fatto tutte le mie cosine, mi ritiro presso la mia residenza e grande è la sorpresa quando avvicinandomi all'albergo, noto una moltitudine di persone tutte in abito da sera che si dirigono all'Hospitale per uno spettacolo teatrale di cui ho assistito solo per una piccola parte, per poi ritirarmi in camera mia in quanto sentendomi un po stanco, avevo solo voglia di standermi a riposare. Dopo una giornata cosi' movimentata, la notte è passata molto tranquilla e posso dire di aver veramente riposato, domani ci sarà da pedalare parecchio !



Venerdi 8 Giugno
Firenze - La Verna Km. 70 in bicicletta e Km. 30 in bus
Sveglia come sempre durante queste mie peregrinazioni, verso le sei. I soliti gesti consueti del mattino, preparo le mie borse e verso le sette sono in strada con tutta la mia attrezzatura al completo. Mi dirigo in centro e dato che la giornata è veramente splendida, faccio ancora alcune foto ai monumenti più importanti gustandomi ancora per una volta il centro storico che con la luce del mattino, gli stessi sembrano avere un aspetto più.........vivo !











Prendo direzione per Pontassieve, costeggiando la sponda sinistra dell'Arno. Uscendo da Firenze trovo una breve pista ciclabile per cira cinque km, tutta invasa da rami secchi, rotti durtante il temporale. Una ventina di km ed eccomi a Pontassieve.








Mi fermo presso un piccolo negozio di alimentari a conduzione familiare, per acquistare dei viveri di conforto, mi serve un ragazzotto simpatico che più o meno avrà l'età di Claudio, è pure lui appassionato di bicicletta, mi fa un sacco di domande circa il mio viaggio ed in un certo senso prova invidia per quanto sto facendo; mi confida che anche a lui piacerebbe viaggiare in questo modo , ma purtroppo, il lavoro non glielo permette. Mi informa, fra l'altro che fra non molto , sulla mia destra troverò una deviazione che mi collegherà all'inizio della salita del passo della Consuma, e mi assicura che non è poi una salita proibitiva, spero che sia sincero ! Io per principio non mi fido delle informazioni che si possono raccogliere strada facendo, perchè il più delle volte non sono esatte. Come mi avvicino alle prime rampe, faccio una breve sosta per un buon panino imbottito ed anche per calzare le scarpette da bici alfine di facilitarmi la salita. Le prime rampe a dire il vero sono durette, è logico, le gambe si devono ancora scaldare. Prima dell'inizio di questo viaggio ho fatto sostituire il movimento centrale con dei rapporti più agili, per cui pensavo di affrontare le salite in scioltezza, invece mi sono ritrovato con le gambe legnose e quindi per ora proseguo a tratti anche perchè la salita è di tutto rispetto e la pendenza per ora non da tregua, si tratta di trovare la giusta carburazione; bisogna anche considerare che sul portapacchi posteriore ci sono circa, non li ho mai pesati, ma penso che almeno 15/20 kg ci siano senz'altro. La salita complessivamente misura circa 13 Km, non è una distanza folle, nella mia breve carriera da ciclista, ho affrontato salite anche di 30/35 Km e non sono ancora morto. Avanzo piano piano senza strafare ed il caldo non si fa ancora sentire perchè il temporale di ieri sulla Toscana ha rinfrescato parecchio. Al terzo km una nuova sosta per mettere qualcosa sotto i denti e presso un piccolo bar mi gusto una buona fetta di crostata di mele ed un cappuccio, per poi proseguire la mia corsa. La salita ora è abbastanza pedalabile con numerosi falsopiani che mi permettono di riprendere un poco il respiro. Nel frattempo raggiungo il sesto km ed il tempo è molto bello anche se ci sono delle brutte nuvole scure che possono anche impensierire, però un anziano del posto mi assicura che per oggi c'è alta pressione e quindi non ci sarà pioggia, speriamo che abbia ragione. Presso un successivo bar mi rinfresco con una birretta ed acquisto La Nazione di Firenze che riporta a titoli cubitali articoli e foto del nubifragio di ieri. Proseguo verso il passo, ed essendo il primo giorno, soffro un poco per i soliti crampi ma alla fine lo raggiungo. Il paesaggio è bellissimo, lussureggiante, boschi a perdita d'occhio. Le solite foto ricordo e riparto.







Mi copro molto bene e do inizio alla discesa con l'intento di non esagerare con la velocità per godermi in pieno il bellissimo panorama. Sono certo, a questo punto di trovarmi una bella discesa per almeno una ventina di km, ma mi sbaglio perchè dopo appena un km mi ritrovo una nuova salita che ad osservarla da lontano sembra il muro di Sormano, e la cosa mi inquieta molto. Scollino a fatica e mi accorgo che è solo un falso allarme e che da questo punto in poi inizia veramente la discesa per una ventina di km che mi porterà fino a Bibbiena. E' a questo punto che come da progetto iniziale, decido di prendere il bus che fa servizio tra Bibbiena e Chiusi della Verna, ed anche perchè a questo punto ho gia percorso circa 70 Km, passo della Consuma compreso ed a dire il vero non è poco ! Ricevo le giuste indicazioni da dove partirà la corsa , esattamente dal piazzale della Stazione. Sono le 15 e la corsa è prevista per le 16,40; ho quindi tutto il tempo necessario per divorarmi un panino imbottito, gustarmi un gelato alle noci stracolmo di gherigli per poi finire in bellezza con un'ottima sfoglia con ripieno di mele e crema pasticcera. Il tempo che mi rimane lo dedico alla stesura del mio diario sopra un tavolino all'aperto fuori la gelateria. All'orario stabilito ecco sopraggiungere il bus, carico la bici nel bagagliaio e nel volgere di un'oretta mi scarica nel centro di Chiusi della Verna, dopo aver fatto circa 30 km di dura salita; da parte mia è stata una saggia decisione il fatto di utilizzare il mezzo pubblico perchè non devo approfittare troppo delle mie buone condizioni fisiche. A questo punto chiamo al telefono suor Priscilla che è la direttrice della foresteria su a La Verna ed in un primo momento mi comunica che per la notte ha il tutto esaurito, però io insisto dicendole che avevo gia preso accordi con lei giorni fa preannunciandole il mio arrivo, ed alla fine mi invita a salire, dicendomi che in qualche modo vedrà di trovarmi una sistemazione. A questo punto per arrivare al monastero della Verna ho davanti a me altri quattro km di buona salita, seppur dolce ma sempre salita è ! Monasrero della Verna situato quasi alla sommità del caratteristico Monte, nel casentino, rivestito da una magnifica foresta, famoso per le sue bellezze naturali, per il Convento fondato da San Francesco, meta di devoti pellegrinaggi. Il monte venne donato a San Francesco nel 1213 ed il Santo vi fondò alcune celle, in seguito visitò più volte l'eremo e proprio in questo luogo il 14 settembre 1224 ricevette le stimmate.







Da allora il luogo divenne uno dei più famosi santuari francescani. Il convento sorge poco sotto la sommità del monte, arrivandovi ci accoglie un ampio piazzale sul quale sorgono :













.... la chiesetta di Santa Maria degli Angeli ....
     la chiesa maggiore......








....la cappella delle stimmate, dove si accede attraverso un ampio corridoio decorato con numerosi affreschi riguardanti momenti della vita del Santo.















Faccio la salita con tutta calma ed in venti minuti eccomi da Suor Priscilla, una sua collaboratrice mi consegna una busta contanente la chiave della mia camera e mi accompagna fin sulla porta, la camera è bella ed accogliente. Mi comunicano che la cena è per le 19,30, non manca molto però trovo il tempo di farmi una bella doccia che con tutte quelle salite, oggi ho sudato parecchio. Sistemo in un angolino del cortile la mia bici e mi accomodo in sala da pranzo. La sala è al completo, mi accomodo su un tavolino con altri tre signori, vengono dal Veneto e come tuttti i veneti sono molto cordiali. La cena è ottima ed abbondante e dopo aver fatto un pò di conversazione con questi nuovi compagni di mensa, saluto tutti e mi ritiro per la notte. Sabato 9 Giugno La Verna - Arezzo Km. 70 in bicicletta per progressivi Km. 140 / Km. 20 in bus Questa mattina sveglia alle 6 e 30, ho riposato proprio bene e mi sento in forma. Nella mia camera c'è una confusione infernale, mi sono alzato un pò presto appunto per dare una sistematina prima di scendere per la colazione. Essendo ancora molto presto, dedico un poco del mio tempo all'aggiornamento del mio caro diario, circa la giornata di ieri che è stata piena di avvenimenti ed anche abbastanza faticosa. Ho sistemato il tutto, rinchiuso le borse depositandole poi nel cortiletto presso la mia bicicletta. Dopo una abbondante prima colazione, mi sono preoccupato di saldare il conto e con mia grande sorpresa mi sento rispondere che suor Priscilla ha dato disposizioni affinchè mi si richiedesse solamente una piccola offerta per il servizio offertomi. Cosa che ho provveduto immediatamente mettendo in una busta un importo consono all'ospitalità ricevuta. E' proprio vero che le suore in genere, perlomeno quasi tutte, però ci sono anche delle eccezioni come suor Ginetta che ho trovato lo scorso anno a Siena, che era molto affabile con tutti, mentre come dicevo sembrano tutte molto riservate, burbere, severe, quando poi le conosci meglio cambiano letteralmente atteggiamento ed alla fine ti danno l'anima. Ed io questo a suor Priscilla, quando poi ho avuto modo finalmente di incontrarla e di conoscerla meglio, non glie l' ho mandato a dire, le ho chiesto il perchè le suore sembrano sempre burbere, severe, autoritarie, e poi alla fine si aprono e ti danno l'anima ? Mi ha sorriso, ma non mi ha dato la soddisfazione di rispondermi e mi ha solo chiesto se lei mi sembrava severa, ed io per contro ho risposto, severa no, ma molto autoritaria ed alla mia sincera risposta mi ha sorriso benevolmente. Probabilmente sarà anche per la grande responsabilità in quanto è l'unica responsabile del buon funzionamento di tutta la struttura ricettiva del Santuario stesso. E poi un'altra cosa che mi ha , non dico commosso perchè è una parola grossa, ma mi ha molto stupito è che quando stavo per uscire dal cortile, bici alla mano, mi sono sentito dire da suor Priscilla, dai esci che ti tengo aperto il portone, uno di quei portoni massicci come si usavano una volta, che si fa persino fatica a tenerlo aperto. L'ho quindi ringraziata per tutte le premure che mi ha riservato, sia lei che tutto il personale e l'ho salutata con un affettuoso bacio sulla guancia. Prima di uscire definitivamente , ho fatto nuovamente un bel giro per il Santuario e dintorni, ho rivisto praticamente tutto il complesso della Verna, ho visitato Santa Maria degli Angeli, il Santuario, di nuovo il corridoio degli affreschi ed il grazioso cortiletto dei frati.






e sono sceso a vedere il luogo del precipizio, con una magnifica veduta sulla parte nord e scattato numerose foto.










Appena do inizio alla discesa mi devo preoccupare di trovarmi un posto per la notte, ma per il momento non trovo nulla, riproverò più tardi. Proseguo con la discesa, la strada è bellissima e levigatissima con delle curve quasi perfette che potrei farle anche ad occhi chiusi; scendo a lenta andatura per godermi lo spettacolo.













Al terzo km trovo una deviazione per Pieve Santo Stefano che è la prima cittadina che andrò ad incontrare lungo la discesa. Dico discesa, perchè dopo essere salito fino ad oltre mille metri, è logico che uno si aspetti a quel punto anche uno straccio di discesa, non siamo sulle Alpi, ma invece non è cosi' in quanto dopo un paio di km mi ritrovo di nuovo una salitella, e neanche tanto salitella a dire il vero, lunga circa tre km e sono questo le cose che mi fanno innervosire, quando ti aspetti una bella e lunga discesa ed ad un certo punto ti ritrovi una salita , ci rimani anche male , comunque non è proprio il caso di polemizzare ! Superato anche quest'ultimo ostacolo ecco finalmente davanti a me circa quindici km di rilassante discesa , con un fondo stradale pressochè perfetto con ampie curve, scendo sui 30 all'ora in quanto il panorama è bellissimo, tanto verde, immense macchie boschive, casette sparse qua e la nel paesaggio, una cosa veramente da vedere, da questo punto posso vedere per l'ultima volta il complesso del Santuario della Verna.







Quasi al termine della discesa, mi sono visto un piccolo scoiattolo attraversarmi la strada proprio a pochi metri, si è arrampicato velocemente su un albero, sono rimasto fermo per qualche istante ma non l'ho più visto, evidentemente si è spaventato e si è nascosto fra i rami. Eccomi a Pieve Santo Stefano, ci sarebbe anche qui' qualcosa da vedere, però ho anche premura di proseguire per cui cerco di raggiungere San Sepolcro; sulla mia destra un meraviglioso paesaggio lacustre, mi fermo per un attimo perchè ne vale veramente la pena, un laghetto azzurro tutto delimitato da boschi e pinete, è il lago di Montedolio.








Alle volte mi capita di incrociare qualche collega ciclista ed anche coppie di marito e moglie, carichi come me od anche peggio, che viaggiano sempre, chissa perchè, in direzione opposta alla mia, diversamente si potrebbe fare un poco di strada insiame. Sono ormai alle porte di San Sepolcro, la strada è perfetta e sembra che l'abbiano asfaltata a nuovo per il mio arrivo, le righe bianche sono di un bianco che più bianco non si può. Dalla parte opposta stanno arrivando ancora tre ciclisti, immagiano che siano dei tedeschi, perchè sono tutti biondi, due donne ed un uomo, le due donne davanti e l'uomo che chiude il gruppo, stracarichi all'inverosimile con sulle loro bici anche le tende per campeggiare, come facevo io qualche anno fa quando mi sentivo ancora un pò più........giovane ! Nel frattempo ho perso di vista il lago, ho consultato la cartina per vedere di che lago si tratta, ma non ho trovato nulla. Questa mattina prima di partire ho dimenticato di fare la solita provvista d'acqua ed ora sono qui' con la bocca arsa ed asciutta, spero di trovare al più presto qualcosa di fresco da ingoiare , anche della birra mi andrebbe bene. In questo tratto la strada è un continuo saliscendi, un sù e giù costante ed il paesaggio è veramente eccezionale. Sto transitando su strade praticamente deserte , non c'è anima viva, ogni tanto solo qualche ciclista,








ci si saluta e poi ognuno per la sua strada, raramente sto incontrando delle auto. Avevo la certezza di aver ormai abbandonato il lago però è di nuovo davanti a me e penso di averlo costeggiato quasi per intero. Poco fa mi sono messo in contatto con l'azienda turistica di Arezzo per trovare un buco per questa notte ma non mi trovano nulla, vedrò poi sul posto. Sto raggiungendo definitivamente la fine del lago dove alcune barche a vela sono ormeggiate nel porticciolo sottostante. Eccomi a San Sepolcro, questa mattina il tempo era bellissimo, però ora ci sono dei nuvoloni che non mi piacciono per nulla. Sto transitando alla periferia della cittadina, e debbo dire che mi ha un poco deluso, sarà anche colpa della stanchezza; la cittadina si concentra su un unico viale , stracolmo di negozi, di bar e ristoranti, pertanto la vita della città si svolge in prevalenza entro uno spazio abbastanza limitato. Cerco di raggiungere la Cattedrale però a quest'ora è ancora chiusa e fino alle 15 non riapre. Mi dicono che ci sono dei bellissimi affreschi di Piero della Francesca , però non so ancora cosa farò, sto cercando un mezzo per raggiungere Arezzo in quanto sopra di me vedo degli enormi cumoli di nubi minacciose e non voglio correre il rischio di trovarmi come a Firenze, perchè se mi dovessi bagnare ancora non so cosa potrebbe succedere, perchè il mio misero corredo ormai , non dico che è tutto sporco ma sono quasi all'osso per cui di biancheria pulita c'è rimasto ben poco, anche perchè per ora non ho ancora trovato il tempo per il bucato. Mi sono accomodato presso un bar ed ordinato una birra ghiacciata con due panini imbottiti poi mi sono preso della frutta ed ho finalmente fatto il pieno alla mia borraccia. Vorrei ripartire in bici fino ad Arezzo, però non voglio rischiare preferendo attendere le 16,30 e salire sul bus che fra l'altro è molto comodo, con destinazione Arezzo, piazza della Stazione. Mentre attendevo la corsa, ho sbrigato alcune cosette, ho consultato i miei carteggi ecc. ecc. Puntuale alle 16,30 ecco il bus, anche in questa occasione penso di aver preso una saggia decisione perchè il percorso è abbastanza impegnativo e con parecchie salite e da non sottovalutare il caldo, che mi avrebbe messo letteralmente a k.o. L'arrivo ad Arezzo è intorno alle 18 sul piazzale delle Ferrovie dove a pochi passi mi imbatto con l'ufficio del Turismo ed in pochi minuti mi trovano una camera in centro città. Sono al terzo piano di un grosso condominio dove la proprietaria ha recentamente aperto un B & B. Rintraccio la signora che mi stava aspettando, mi consegna le chiavi della camera e mi metto subito a mio agio. Mi rinfresco e mi sistemo velocemente per poi uscire avendo ancora molto tempo a disposizione per visitare la città. Inforco la bici e mi addentro nel centro storico, molto bello ed interessante da visitare. A r e z z o Importante città della Toscana adagiata sul dolce pendio di un dosso, ai margini di una ampia conca, notevoli sono i munumenti Medioevali e del Rinascimento; importante centro agricolo e commerciale. Da visitare : la Chiesa di San Francesco







ed il Duomo, Piazza Grande che è una delle più caratteristiche piazze d'Italia, teatro della giostra del Saraceno, antico torneo che si tiene ogni anno















La cingono edifici monumentali e numerose torri medioevali ed altri importanti palazzi come il Palazzo Comunale.









Verso le venti mi faccio consigliare da un residente una trattoria alla buona, dove ho mangiato veramente bene, una pasta particolare alla amatriciana, anatra arrosto con patate al forno e mezza minerale, il tutto per 15 Euro. Nel ritornare verso casa mi sono accomodato su una comoda panchina per telefonare a Claudio che è qualche giorno che non lo sento, ho chiamato anche Anna per un salutino. Mi sono quindi ritirato in camera mia con la seria intenzione di mettermi subito a dormire, ma qui' ho trovato una brutta sorpresa nel senso che la mia camera è attigua alla camera di una altra persona , praticamente sono due camere separate solo da una portina di legno, naturalmente chiusa, e questa persona poco educata, dopo essere rientrato abbastanza tardi si è permesso di tenere la televisione accesa fino oltre l'una. Avevo i nervi a fior di pelle, ero stanco ma non riuscivo a prender sonno, avrei voluto sbraitare ma mi sono trattenuto perchè avrei svegliato tutto il condominio; anche questa sarà una esperienza per il futuro. Domenica 10 Giugno Arezzo - Castiglione del lago Km. 60 progressivi Km. 200 Durante la notte non sono riuscito a dormire molto, diciamo che ho riposato. Ho puntato la sveglia alle 5, ed a questo punto ho iniziato io a fare un po di chiasso, ho riordinato il tutto, ho sistemato le sacche e effettuato tutti i consueti lavori del mattino ed ho persino lavato alcuni piccoli capi che necessitavano di un pò di bucato. Alle 5,40 sono pronto per abbandonare anche questa residenza alquamto angusta. Ho chiuso tutto bene, ritirato la bici dal terrazzo, agganciato le borse alla bici ed eccomi pronto per affrontare una nuova giornata, sono le sei in punto. Mi dirigo verso la stazione dove ieri un tale mi ha indicato un sottopassaggio pedonale che mi immetterà direttamente sulla strada principale che mi porterà a Castiglione del lago. La temperatura è ottima per pedalare , la strada molto bella e scorrevole, il traffico per ora è inesistente. La strada possiede una caratteristica ondulazione abbastanza leggera che si protrae per parecchi km, che in effetti, quando si arriva al dosso non si fa fatica a scollinare e praticamente in un attimo si riprende la corsa alla velocità iniziale. Alle 8 sono a Cortona, mi fermo presso una bellissima e fornitissima pasticceria che ha esposto ogni ben di Dio, il solito cappuccino accompagnato da due brioches che è la mia solita razione mattutina, senza dimenticarmi anche della pastiglietta della pressione e della bustina di polase, come integratore di sali minerali, che in questi giorni di gran caldo, è indispensabile. A questo punto sono di nuovo pronto per ripartire per la mia destinazione di oggi, alla quale mancano circa quindici Km; mi chiedo come mai oggi il traffico sia quasi inesistente, poi rammento che oggi è Domenica, per cui non c'è gente che solitamente si sposta per lavoro ma ci sarà solo verso le 10,30/11, che sono i vacanzieri della domenica, che inizierà a muoversi verso il lago per prendere un poco di sole e per un pò di relax. La zona dove sto transitando ora, da Cortona a Castiglione del lago, è abbastanza insignificante, da lontano si vedono delle belle colline verdi, ma la zona adiacente la strada è una zona industriale per cui capannoni e piccole fabbriche si alternano per diversi km. Spesso mi capita di incontrare dei cartelli come: strada dell'olio, oppure strada del vino, qui' è la zona giusta. Ormai vedo la cittadina di Castigline da lontano, il centro della bella cittadina è situato sopra un colle ed ormai è a portata di poche pedalate. Poco fa mi sono fermato presso un agriturismo in quanto ho notato un cartello con la scritta affittasi camere, per vedere di trovare qualcosa per la notte, nel caso la signora Ivonne, con la quale avevo gia parlato in precedenza al telefono , non abbia una sistemazione adeguata ai mie gusti, ma il posto non è di mio gradimento. Finalmente ci siamo , incontro le prime case , il paese vero e proprio si inerpica su una collina, la strada è molto ripida , chiedo informazioni alfine di rintracciare la signora Ivonne, titolare della Terrazza sul Lago , certo che questa gente ha una bella fantasia, magari dalla terrazza, il lago non lo si vede nemmeno, andrò comunque a verificare. Mentre sto salendo verso il centro storico incontro due signori avanti negli anni, marito e moglie austriaci e con quel poco di italiano che conoscono, mi informano che hanno raggiunto l'Italia completamente in bicicletta. Chiaccheriamo un attimo e poi ci si saluta e riprendo il mio andare cercando di raggiungere il centro della cittadina. Nel frattempo mi reco per verificare il posto dove dovrei dormire questa notte e come temevo, del lago nemmeno l'ombra. A questo punto mi dirigo presso l'Ufficio del Turismo che in pochi minuti mi trova posto presso un residence a pochi metri dal lago a 30 Euro. Mi reco subito sul posto e mi rendo subito conto che è un'ottima sistemazione in quanto trattasi di un miniappartamento tutto a mia disposiazione. Faccio finalmente il bucato di tutta la biancheria sporca e dopo averla ben risciacquata, la stendo ad asciugare e col sole di questi giorni in un paio d'ore dovrei trovarla asciutta. Mi sono riposato dopo una bella doccia, ho aggiornato ad oggi il mio diario, fuori dalla camera sopra un tavolino all'ombra, diciamo che cerco di aggiornarlo giorno per giorno, l'importante è non lasciar passare due/tre giorni, perchè alla fine ci si dimentica, per cui aggiornarlo giorno per giorno è la cosa migliore. Oggi è domenica, per cui mi sono vestito bene, abbastanza elegante, come potrebbe essere elegante uno che è via da casa in bicicletta coi vestiti dentro ammassati in due piccole sacche, comunque molto più decente che vestitto da ciclista. Sul tardi ho inforcato la bici e sono salito per una visita nel centro della cittadina





Castiglione del Lago - Perugia







E' il più importante centro del Trasimeno, sopra un promontorio della sponda occidentale del lago. Ha un centro storico molto ben conservato e la cittadina stessa è interamente circondata da mura,







ed all'interno delle quali sorge un antico castello.







Oggi ricorre la festa del Corpus Domini e ci saranno diverse manifestazioni per attirare i turisti, fra le quali l'infiorata; in effetti si tratta di disegni effettuati sulla sede stradale, con dei semplici gessetti e successivamente questi disegni vengono riempiti con dei petali di fiori dai molteplici colori, una cosa veramente carina e molto simpatica.













Un'altra importante manifestazione si è svolta in chiesa: un soprano ed un tenore hanno cantato alcuni brani veramente belli e molto impegnativi. Ho visitato tutto il centro storico ed anche la sponda del lago adibita a Lido per i bagnanti della Domenica, fuori al largo, numerose le barche a vela. Il collegamento fra le due sponde è effettuato da un piccolo battello.







Dato che sono in vacanza, alle 18,30 ho assistito alla Santa Messa. Sul tardi sono risalito di nuovo al centro storico per trovarmi un posto per mangiare senza spendere una cifra, un posto molto carino con menù del giorno a 15 Euro, ed ho mangiato bene ed in abbondanza. Ho fatto quindi ritorno in camera mia sperando che almeno questa notte non ci sia nessuno che mi potesse dar fastidio. Ho dato una sistematina alfine di non perdere troppo tempo domattina. Per domani l'obbiettivo è Assisi però non ho ancora deciso , perchè la signora dell'Azienda turistica mi ha fatto venire un'idea molto interessante, nel caso fosse brutto tempo. Mi ha consigliato di prendere il treno a Castiglione del Lago , scendere a Perugia, visitare la bellissima città, perlomeno vedere le cose più importanti e poi riprendere il treno fino ad Assisi. Questo solamente se domani fosse brutto tempo, è solo un'ipotesi, comunque domani si vedrà; anche perchè sto effettuando un giro turistico in bicicletta e non mi va di approfittare troppo dei mezzi pubblici,ci siamo capiti ...........................................!



Lunedi' 1 Giugno
 Castiglione del Lago - Assisi Km. 70 in bici per progressivi km. 270 km. + 30 in treno

Oggi è lunedi', ho trascorso finalmente una notte come si deve, molto più tranquilla della precedente, nessuno ha fatto chiasso, anzi regnava un silenzio assoluto che conciliava il sonno. La sveglia è prevista per le cinque, ed alle sei precise sono gia in sella. Per raggiungere Perugia, posso raggirare il lago Trasimeno da entrambi le direzioni, però decido di effettuarlo in senso antiorario, il cui tragitto è molto più breve e molto più tranquillo. Dato che oggi il tempo è splendido, decido di pedalare fino a Perugia e da li' eventualmente raggiungere Assisi in treno, solo nel caso fossi abbastanza provato , sia per il caldo che per i km gia percorsi. Comunque per raggiungere Perugia sono gia Km.70 e non sono nemmeno pochi, alle volte mi vengono i rimorsi di coscienza, ma a pensarci bene, non sono qui' per fare l'eroe , ma solo per fare il turista/pellegrino, per cui se mi aiuto alle volte con qualche mezzo pubblico , non devo rendere conto a nessuno , ma solo a me stesso ! Stò facendo questo tratto di strada completamente in solitaria , forse perchè è troppo presto , oppure perchè trattasi di strada secondaria e la prima cittadina che incontrerò sarà Magione. Sto percorrendo i primi 25 km , completamente isolato dal mondo, e per di più completamente immerso nella nebbia del mattino.







è una strana sensazione ed il motivo è semplice, sto transitando ai margini del lago per cui c'è parecchia umidità. Finalmente la nebbia si dissolve, comunque il vederla faceva un bell'effetto. Sto proseguendo ad andatura regolare , la giornata è veramente splendida ed anche oggi sarà una giornata torrida. In questo momento sono solo le 6,30 e la temperatura è ideale per pedalare; passata Magione mi dirigo verso Perugia e vorrei fermarmi per la solita colazione, ma i bar sono ancora chiusi per cui proseguo, se trovo più avanti bene, diversamante faro una tirata unica fino a Perugia, visto che il tempo è bello e le gambe girano che è un piacere. Nel frattempo il traffico che subito dopo Magione si è intensificato, ora per incanto sembra si sia dissolto in quanto nei paraggi c'è un raccordo autostradale per Perugia/Assisi e praticamente tutti i mezzi si stanno incanalando in quella direzione. Mi sto avvicinando a Perugia , sono uscito poco fa da un nodo stradale terrificante, una cosa paurosa ed ho respirato più gas in quei cinque minuti che in cinque giorni di Toscana ed Umbria, una cosa pazzesca. Sono uscito da poco da quella situazione di disagio e mi sono inserito in una strada secondaria per cui decido che la colazione la farò a questo punto a Perugia centro, presso una pasticceria di prim ordine. Il contakilometri sta registrando il raggiungimento del quarantesimo km e fatti in un'unica tirata senza mangiare nulla, vuol dire che sto bene e che mi trovo in eccellenti condizioni di forma. Finalmente Perugia, raggiungo la stazione ferroviaria per controllare gli orari dei treni nel caso decidessi...........! Vengo informato che per Assisi ci sono ancora 35 km e per giunta con delle salite rispettabili, per cui da persona saggia quale penso di essere, faccio la cosa che ritengo più giusta, ci tengo molto alla mia salute. La mia dose giornaliera di km, l'ho gia fatta, e sono più che soddisfatto, acquisto quindi il biglietto per Assisi e prendo nota che il treno che dovrei prendere, sarà per le 13,03, quindi ho quasi quattro ore di tempo per poter visitare la città, una città caotica come poche , molto peggio della nostra bella ed amata Varese.


Perugia

importante città, capoluogo dell'Umbria, sede Arcivescovile ed Universitaria. Situata sopra un colle da cui si affaccia con estesi ed ampi panorami sulla valle del Tevere. Notevole centro d'arte e famosa meta turistica.
Di notevole interesse :
Piazza 4 Novembre ove sorgono i monumenti più importanti quali :
- Palazzo dei Priori o palazzo Comunale, che è uno dei più grandiosi e possenti palazzi pubblici italiani.







- La Cattedrale, dedicata a San Francesco.







- e la fontana maggiore, che è una delle più belle e famose fontane medioevali, formata da due invasi marmorei, e proprio questa mattina alcune ragazze con delle speciali attrezzature la stavano pulendo.



questa foto è stata gentilmente concessa da SBN Global Services di Perugia





Possiede un centro storico veramente interessante, tutto raggruppato alla sommità di una collina che per arrivarci, a furia di seguire i cartelli stradali che indicano il centro della città, avrò fatto circa dieci km e gli ultimi sei/sette tutti in salita, ad un certo punto la strada si sdoppia, a sinistra ripidissima per le auto ed a destra molto più pedalabile , la cosidetta circonvallazione. Finalmemte, col fiatone, eccomi in piazza 4 Novembre, chiedo informazioni all'Ufficio del Turismo, quali sono le cose più importanti da vedere e dove sono dislocate e poi finalmente la tanto attesa prima colazione. Tavolini fuori all'aperto, con un reparto pasticceria molto ben fornito, non è di prim'ordine, però va banissimo. Mi organizzo in modo da visitare tutto con calma, alfine di poter raggiungere la stazione almeno per le 12,30. Ho visitato tutto per bene quanto mi interessava e scattato numerose foto, la piazza è grandiosa, chiedo ad un gentile signore seduto presso un bar a leggere il giornale se può dare un occhio alla mia bici, intanto che mi addentro nella Cattedrale per una breve visita, l'interno è molto bello, costruita su tre navate di uguale altezza, su sottili pilastri, fu eretta in forme gotiche dal 1345 al 1490. Ritiro il mio mezzo di locomozione, ringraziando di cuore e proseguo sulla tangenziale verso la stazione che in un attimo la raggiungo.







Alle 13,03 il treno è puntualissimo ed in breve eccomi ad Assisi. Per raggiungere i luoghi di San Francesco ci sono solo tre km, inforco la mia bici, la salita è bella e pedalabile ed all'orizzonte ho davanti a me tutto il grandioso complesso di San Francesco, è per me una grande emozione, sopra tutto per il fatto averla raggiunta solo, ed in bicicletta.







Assisi [ Perugia ]
Famosa cittadina situata in posizione panoramica, sopra uno sperone del monte Subasio, che domina la verde pianura Umbra. E' uno dei maggiori centri religiosi d'Italia, per le mistiche memorie di San Francesco, meta di pellegrini e turisti, provenienti da ogni dove, attratti dalla sua atmosfera di serena pace, e dai suoi magnifici monumenti d'arte.
Di grande interesse :
--- Chiesa di San Francesco, di Santa Chiara, il Duomo, Santa Maria degli Angeli e l'eremo delle carceri.
--- Chiesa di San Francesco, uno dei maggiori Santuari della fede e dell'arte nel mondo. Iniziata nel 1228, esattamente due anni dopo la morte del Santo che ne fu il promotore. Consta di due chiese, una sovrapposta all'altra. Quella superiore, di notevole interesse pittorico per gli affreschi di Giotto, raffiguranti in ventotto riquadri, episodi della vita del Santo. La chiesa inferiore è il Santuario vero e proprio dove troviamo, in un ambiente veramente mistico, la tomba del Santo.















--- Santa Maria del Angeli, a soli cinque km da Assisi, la cui Basilica è uno dei maggiori Santuari d'Italia, sorge sul luogo dove prese inizio l'ordine Francescano, e ove San Francesco mori'. L'interno, ampio e solenne è a tre navate, sotto la cui Cupola, è la Cappella della Porziuncola, antica Chiesetta costruita ancora da San Francesco.
---- Eremo delle carceri, si trova a quattro km, sulle pendici del monte Subasio, e si raggiunge per una stretta strada che sale fra gli ulivi con uno stupendo panorama sulla estesa piana di Assisi. L'eremo è situato ad un altitudine di m. 791 s.m., e fu un luogo di ritiro del Santo. Tutto il complesso, consta di una piccola chiesetta, l'oratorio ed il pozzo di San Francesco. Suggestiva è la passeggiata nella selva dove ancora oggi possiamo osservare l'altare del Santo.





Tornando al presente, tutto gasato per aver raggiunto Assisi, dopo poche pedalate eccomi sul piazzale adiacente la Porta di San Pietro, trovo delle panchine all'ombra e mi fermo un attimo per riposare e colgo l'occasione per farmi un buon panino ed una fresca bibita. La temperatura in questo momemto è sui 35 gradi, desidero solo riposarmi, chiedo subito informazioni per rintracciare il luogo dove dormirò questa notte; sono presso il monastero di Santa Colette e gestito da clarisse francesi, il posto è a pochi metri da dove mi trovo. Mi dirigo immediatamente, suono e dopo pochi attimi vedo che mi viene incontro una suorina molto giovane, gentilissima che mi accompagna in una struttura riservata all'accoglienza dei turisti di passaggio; mi mostra la mia camera, piccola ma bella e molto luminosa e con un ampio balcone che da sulla piana di Assisi, mi mostra il luogo dove potrò mettere la mia bici ed i vari servizi, e poi ringraziandola ci si saluta. Ho depositato tutto il mio guardaroba in camera e per prima cosa mi faccio un buon pisolino in quanto mi sento veramente stanco. Al mio risveglio, una bella doccia. A questo punto sono pronto per una prima visita ad Assisi. Qui' se si vuol vedere qualcosa, bisogna camminare, perchè è tutto un su e giu, inizio con Santa Chiara,











poi visito San Rufino che ne è anche il Duomo, da dove alla sua sinistra la strada si inerpica per l'eremo delle carceri.







Raggiungo in successione la chiesa di San Francesco dove mi trattengo una buona mezz'ora in raccoglimento, e per ammirare i bellissimi affreschi restaurati dopo il terremoto.







Dalla chiesa superiore, mi trasferisco nella chiesa sottostatnte, dove mi soffermo sulla tomba del Santo, ho acceso delle candele per tutti noi e per tutta la nostra gente. Uscito dalla basilica, noto un gran movimento sul piazzale sottostante, infatti stanno allestendo un palco per la visita del Papa, Benedetto XVI, che arriverà domenica prossima, e solamente per pochissimi giorni non avrò la possibilità di vederlo.











Assisi, il chiostro




Mi soffermo per leggere il programma, esposto in tutta Assisi, circa questa sua visita, e noto che visiterà parecchie chiese, le più importanti, però solo in forma privata. Il motivo è che faranno cosi' unicamente per evitare che succeda qualche brutto episodio, con tutte quella teste calde che ci sono in giro. A questo punto sono gia le diciannove, riprendo a salire verso la mia attuale residenza, recandomi presso il bellissimo giardino delle suore, che in effetti è una immensa balconata che da sulla piana sottostante. Do un'aggiornatina al mio inseparabile diario e chiamo Anna per il solito appuntamento serale, le racconto della mia faticosa giornata, mentre a casa è tutto sotto controllo. Sul tardi mi reco presso una trattoria di froonte alla mia residenza, ma non sono rimasto molto soddisfatto, un posto buio, tetro, non ho nemmeno mangiato male, però ero completamente solo.







Ultimi quattro passi per la bella cittadina e poi rientro, riordino tutto il mio corredo ed a nanna, dopo aver fatto una veloce carrellata delle belle foto scattate durante l'intera giornata. Buonanotteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee !



Martedi' 12 Giugno
Giornata di riposo completamente dedicata ad Assisi.

Assisi, il Castello




La notte l'ho passata tranquilla, che di più non si poteva, qui' per fortuna non ci sono r...........; mi sveglio verso le 6, un pò di riordino non fa male, pulizie personali ecc. ed alle 8,30 raggiungo il refettorio delle suore per la colazione; c'è un gruppo di francesi, per lo più donne e dato che io sono nuovo sto attento a come si muovono gli altri ed io faccio altrettanto.





Piana di Assisi, nebbie mattutine




Prendo il mio vassoio e mi siedo al tavolo con loro, qualcuno parla anche italiano per cui faccio un pò di conversazione. Mentre discorrevo con loro dei miei programmi odierni, accennavo loro che mi sarebbe piaciuto visitare San Damiano e Santa Maria degli Angeli in mattinata, e nel pomeriggio, sul tardi, avrei voluto visitare l'eremo delle carceri e qualcuno della comitiva mi suggerisce giustamente di capovolgere il programma stesso, che a pensarcoi bene è la cosa più giusta da farsi, unicamente per evitare il caldaccio del pomeriggio. Ritornato poi in camera, sistemo tutto velocemente, prendo gambe in spalla e.........camminare, qui' è tutto in salita, mi metto di buona lena ed una volta raggiunto San Rufino, inizio il tragitto vero e proprio verso l'Eremo.



Assisi, la piazza


Assisi, la fontana



Nel proseguire il mio cammino, incontro delle anziane signore che affermano che per salire fin lassù avrei impiegato almeno un paio d'ore. Io dal canto mio, ho un passo abbastanza veloce e l'aria della mattinata è fresca per cui nel giro di quaranta minuti sono gia a destinazione. Non che sia bravo, ma evidentemente ho camminato bene.







Ingresso per l'Eremo delle carceri E' per me un motivo di soddisfazione il poter rivedere i luoghi gia visti anni fa con Anna e con gli amici di Albizzate, e come accompagnatore l'amico don Angelo Verga.


















Visito il luogo com molta calma e scatto numerose foto ed è bellissimo poter rivedere il tutto, ho rivisto con piacere l'altare di pietra dove Don Angelo aveva anni fa celebrato la Santa messa al nostro Gruppo, più avanti un'altra cappelletta dove un sacerdote stava celebrando la Santa Messa ad un folto gruppo di ragazzi delle scuole medie.
Verso mezzogiorno, dopo aver visitato tutto nel pieno del caldo, ridiscendo verso Assisi, cercando di camminare all'ombra sotto le fronde degli alberi ed in un baleno sono di nuovo in Santa Chiara.



Assisi, addobbi per la giornata della pace




Nel solito negozietto, acquisto un pò di viveri, della frutta ed una bibita ghiacciata e ragiungo i miei appartamenti. Fuori dalla mia finestra c'è un albero d'alto fusto che fa un'ombra eccezionale, per cui prendo posto nel giardino sottostante dove mi accomodo su un tavolino messo li appositamente ed inizio il mio pranzetto; ho scelto il posto giusto perchè per essere mezzogiorno, l'aria è ancora abbastanza fresca.









Assisi, per due giorni casa mia.


Tranquillità



Consumato il lauto pranzo, nessuno mi può togliere il consueto pisolino; nel dormiveglia sentivo degli strani rumori che però non capivo cosa fossero, erano dei tuoni, però non accompagnati dalla pioggia , solo le classiche quattro gocce, senza nemmeno bagnare il selciato.












Prima di uscire mi sono recato nella palazzina delle suore dove ho fatto una bella chiaccherata con un'altra bella suorina , molto giovane, sui trent'anni, la quale mi ha messo in comunicazione con un'idraulico, per via di un piccolo problema alla mia doccia, che è stato poi risolto immediatamente.









Sarebbe comunque mia intenzione scendere a Santa Maria degli Angeli, però non mi fido a prendere la bici perchè con questo tempo non voglio rischiare di prendermi un acquazzone. Onde evitare guai e visto che domattina dovrò ripartire, raggiungo porta San Pietro a piedi e dal piazzale attiguo mi prendo un bus e nel giro di pochi minuti occomi sul posto. Ho visitato la chiesa, mi sono soffermato all'interno della Porziuncola per una breve preghiera.











Sul sagrato stanno allestendo anche qui' un mega palco per la visita del Papa per Domenica. Verso le 19, riprendo la mia corsa verso Assisi. Durante la corsa in bus, ho chiesto all'autista alcuni consigli per la tappa di domani e combinazione, anch'esso appassionato di bicicletta, mi ha dato delle precise indicazioni per raggiungere Gubbio attraverso strade secondarie ed anche più brevi come kilometraggio. La cosa più importante è che queste preziose indicazioni, mi permetteranno di abbreviare il mio percorso di circa dieci km, non male ! A questo punto è l'ora della cena, però prima voglio telefonare a Francesco, mio fratello, che mi riferisce che stanno tutti bene e che tutto procede regolarmente. Mi infilo in una trattoria dove scelgo il solito menù del giorno, con un prezzo abbastanza contenuto. Ma hanno servito una pasta al ragù, che io a casa, giuro, un piatto cosi' lo mangio in tre volte, però piano piano me lo sono divorato; come secondo, dell'arrosto con carote tagliate a fiammiferi, una mela e mezza minarale. Sistemato lo stomaco e dato che a servire sono stati abbastanza lunghi, decido di rientrare. Ormai è quasi buio, per colpa di quelle viuzze che sembrano tutte uguali, ho sbagliato anche strada però alla fine ho subito rimediato ed una volta raggiunta la mia residenza, ho sistemato alcune cosucce per la partenza di domani, mi sono fatto una doccia bollente e dopo una giornata veramente molto intensa, l'unica cosa saggia è di mettermi subito a dormire. Buonatotte......a domani !





Mercoledi' 13 Giugno
Assisi - Gubbio Km. 70 progressivi km. 340

Oggi dovrebbe essere mercoledi', il problema è che ad essere in giro a questo modo si può anche perdere la nozione del tempo. La notte è passata molto tranqilla anche perchè nella palazzina ero l'unico ospite, però a tratti venivo svegliato dal bruciatore che avevo proprio sotto la mia camera, ad intervalli partiva facendo uno strano rumore sordo per circa due minuti, per poi fermarsi; serve per mantenere l'acqua in temperatura, la notte scorsa non l'ho sentito perchè l'impianto era andato in blocco ,e logicamente non funzionava. Verso le quattro del mattino, non avendo più sonno, mi sono alzato, ho preparato tutto a puntino, per la imminente partenza, per poi ricoricarmi di nuovo aspettando l'alba. Non appena albeggia, tolgo la bici dal ripostiglio e pian piano la carico come fosse un albero di natale, e via verso la mia nuova meta : Gubbio.
Ieri sera avevo preso accordi con una suora che la chiave del cancello che da sulla strada, l'avrei posata nella cassetta delle lettere e cosi' ho fatto, ho cercato di infilarla senza far rumore, ma immediatamente dall'interno sento una serratura che si apre, ed è la suora che mi saluta e mi augura buon viaggio, ed io logicamante contraccambio il saluto e ringrazio. Sono sceso lentamente , la cittadina è ancora completamente deserta e prima di allontanarmi definitivamente da Assisi vorrei scattare una bella foto di addio, anche se la luce non è delle migliori. La foto consiste in una ripresa con la bici in primo piano e sullo sfondo il complesso di San Francesco.











Conclusa la ripresa, proseguo prendendo la direzione che mi ha indicato l'amico autista ieri sera, che più o meno aveva l'eta di mio figlio Claudio, solo che lui è gia sposato e con due bimbi piccoli ! Ieri, mentre scendevo dall'Eremo delle carceri, facevo mentalmente una piccola considerazione; Assisi quest'anno rispetto a quello che potrebbe essere stato Roma od addirittura Santiago, l'ho sentita poco, se devo essere sincero, ad Assisi ci sono venuto molto volentiari perchè ci sono gia stato con Anna, per cui desideravo ritornarvi, sopra tutto col mezzo che sto utilizzando, ossia la mia fedele bicicletta, però non ho sentito dentro di me quel trasporto, come invece mi è successo con le altre due precedenti mete, e sono arrivato alla conclusione che effettivamente Santiago per me è stato il massimo, anche perchè l'ho tenuta in incubatrice almeno per dieci anni, per cui quando poi ho avuto finalmente la possibilità di realizzare il mio sogno, per me è stato come toccare il cielo con un dito. Anche Roma è stata da me molto sentita , non quanto Santiago, però anche per Roma ho avuto un lasso di tempo di dodici mesi per poter organizzare una simile avventura. La realtà, alla fine penso sia la seguente : nel 2005, mentre stavo per raggiungere Santiago de Compostela, mancavano solamente pochissimi kilometrri e dentro di me una vocina mi sussurrava che l'anno successivo sarei arrivato a Roma, per cui ho avuto la bellezza di dodici mesi per pensare, organizzare e prepararmi anche mentalmente al viaggio; mentre per Assisi è stata una cosa a se, nel senso che aspettavo un abboccamento , una telefonata, un segnale da Don Claudio, il quale per diversi motivi che non posso conoscere, non ha dato più notizie di se, per cui a Maggio, ho dovuto inventarmi un'alternativa e dopo aver analizzato alcuni itinerari, il cuore mi ha fatto propendere per Assisi. Ecco com'è andata, non ho avuto nemmeno il tempo per immedesimarmi in questa mia nuova impresa che praticamente è iniziata a Firenze, per concludersi ufficialmente ad Assisi ed ufficiosamente a Gabicce Mare. Considerazioni a parte, questa mattina l'aria è frizzante, passo il piccolo borgo di Piccione che dista una ventina di km da Gubbio, e da quello che vedo dovrebbe essere una giornata abbastanza tranquilla. Dopo la pioggerellina di ieri, il cielo è di nuovo sereno, le gambe sono un poco fiacche , forse per la bella e veloce camminata di ieri. Fra poco si alzerà il sole, sono solo le sette del mattino; la strada è leggermente ondulata, qualche leggera salitella ogni tanto, cose superabilissime, ai margini della strada grandi estensioni di girasoli, peccato che sono ancora abbastanza chiusi e pertanto ora non posso godermi lo spettacolo della fioritura, se la godrà chi verrà dopo di me .................!
Mi sto avvicinando al venticinquesimo km, per cui è quasi l'ora della colazione, della pastiglia della pressione, e del polase, guai a dimenticarsi. Appena uscito da Piccione, mi sono imbattuto nella salita che mi avevano preannunciato. La stessa ha una lunghezza di 6/7 km, però mi dicevano abbastanza pedalabile. Fino al quinto km, non ho problemi e poi visto che sto facendo troppa fatica, a causa del caldo, preferisco scendere e proseguire per un pezzo a piedi. Sono attorniato ancora dalla lussureggiante campagna Umbra, campi ordinati all'inverosimile, in parte coltivati a grano e grandi estensioni di girasoli ed anche estese macchie boschive.















In questo periodo dell'anno c'è in fiore la ginestra, ci sono praticamente delle intere colline invase da questi fiori, che formano delle immense macchie di un bel giallo intenso. Mi sono fermato un attimo a riprendere il respiro, la salita ormai è quasi al termine o almeno spero, c'è un altro breve strappetto e poi penso che a questo punto ci possa essere finalmente una buona discesa, e poi comincio anche a sentire un leggero languorino, anche lo stomaco ha le sue esigenze. Giunto finalmente alla sommità del colle ho trovato sul bordo della strada un grazioso giardinetto molto ben curato, che più che un giardino sembra una piccola oasi, con al centro una statua ad altezza d'uomo e da lontano pensavo fosse la statua di San Francesco e poi nell'avvicinarmi mi sono accorto che si trattava della statua di Padre Pio.









A questo punto, dopo tanta salita inizia la discesa vera e propria che mi ha fatto gustare l'ebrezza della velocità e mi ha notevolmente ridotta la distanza da Gubbio, che a questo punto dista solamente cinque km. Poco più avanti finalmente un posto di ristoro, non potevo più aspettare. Riprendo la mia corsa, la discesa è molto panoramica ed ad un certo punto avverto un brutto segnale, dietro la schiena, dalla parte sinistra, la mia vecchia sciatica si sta facendo sentire, spero rimanga latente ancora per qualche giorno e mi permetta di fare tranquillamente ritorno a casa; evidentemente avrò preso un po d'aria fredda durante la veloce discesa. Sono ormai al termine della stessa, ed ecco che sulla mia destra, da lontano si staglia la bella città di Gubbio.
G u b b i o
città fra le più caratteristiche dell'Umbria, situata al margine di una bella pianura ed ai piedi del monte Ingino, piena di fascino per il suo genuino aspetto medioevale e per gli illustri e nobili monumenti.
Di notevole interesse :
--- il Duomo
--- il Palazzo Ducale









--- piazza della Signoria col magnifico panorama sulla città
--- chiesa di san Francesco

















--- monumento di San Francesco col lupo











Seguo le indicazioni ricevute in precedenza e mi dirigo verso il centro abitato; é una bellissima cittadina medioevale piena di storia, castelli e torri merlate, sperando che non sia come a Perugia, che per raggiungere il centro storico, ho sudato sette camicie e fatto non so quanti kilometri. Raggiunto il centro storico, vado in cerca dell' Ufficio del Turismo per avere qualche indirizzo o qualche numero telefonico, per dormire questa notte. Mi sono quindi seduto all'aperto presso un bar, adiacente la piazza ed accomodatomi ho fatto il mio ufficio su un tavolino, ed alla fine dopo alcune telefonate ho trovato da dormire come desideravo presso le suore di Sant'Antonio, proprio li' a due passi dal centro. Sarò monotono, ma io con le suore mi sono sempre trovato bene ed i prezzi sono molto contenuti.
Esaurite le telefonate , ordino un paio di panini imbottiti con birra e su alcune bancarelle acquisto della bella frutta. Questa sera poi recupererò in qualche buon ristorante. A pasto finito, mi incammino verso il mio punto di riferimento, al culmine di una lunga salita tutta lastricata, suono il campanello e di li a poco si affaccia una suora che riconoscendomi, mi consegna le chiavi del mio alloggio e mi mostra la mia camera ed i relativi servizi. Pago il prezzo concordato e da quel momento in poi , non l'ho più vista, nemmeno quando sono ripartito il giorno dopo. Bucato, doccia e riposo, le tre regole d'oro. Al mio risveglio, un breve aggiornamento al diario ed esco per una visita alla città, molto bella ed anche molto faticosa da visitare.











Inforco la bici e ridiscendo da dove sono salito qualche ora prima, praticamente sono delle piccole viuzze parallele fra di loro, che scendono fino alla piazza, tutte lastricate con delle enormi lastre di granito, ed alcune di queste viuzze hanno anche un gradino ogni 2/3 metri ed il farle in bicicletta diventa anche problematico.











Visito le cose essenziali però devo confessare che con questi continui saliscendi mi sento un poco affaticato, sarà anche per il caldo e poi bisogna anche considerare i settanta km che mi sono fatto questa mattina, mettiamo tutto insieme per cui è una cosa abbastanza normale che possa accusare un po di stanchezza.





Ceramiche di Gubbio



Quando tutte queste componenti si assommano, uno alle volte può anche desiderare di tornarsene a casa propria ed il non senso è che quando poi sei a casa, desidereresti partire per nuovi orizzonti, nuove mete, nuove cose da vedere e quando poi sei via da una decina di giorni, subentra la stanchezza ed ecco di nuovo il desiderio di ritornare dai tuoi famigliari.









Oggi a dire il vero mi sono anche un pò annoiato, perchè ad essere in giro da soli alla fine ci si stanca, forse se fosse stata una cittadina, diciamo normale, ossia situata in posizione pianeggiante, non penso che mi avrebbe preso questo scoramento. Domani dovrei raggiungere Urbino ed il giorno successivo Gabicce Mare e poi finalmente si ritorna a casa. Sul tardi, passeggiando per le strette viuizze mi sono imbattuto in un buon ristorante, molto più accogliente di quello di Assisi ed ho mangiato veramente bene.
Mi sono quindi ritirato nei miei appartamenti, ho lavato due cose e stese ad asciugare e per domattina dovrebbero essere asciutte. Prima di mettermi a dormire, il pensiero corre sempre ad Anna, la chiamo al telefono e mi riferisce che a casa stanno tutti bene, cane compreso e cosi' mi addormento contento


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Giovedi' 14 Giugno
Gubbio / Urbino Km. 70 progressivi Km.410

Ieri sera ero parecchio provato, mi sono coricato abbastanza presto in quanto per questa mattina desideravo partire di buon'ora, perchè da quanto mi hanno informato, dovrebbe essere una tappa abbastanza impegnativa, per cui alle cinque come previsto, sono gia fuori, le chiavi come d'accordo le ho depositate sul tavolino all'ingresso ed ho rinchiusa delicatamente la porta per non far rumore. Per uscire dalla città, i cartelli indicatori sono abbastanza carenti e confusi, e dopo aver fatto una specie di giro dell'oca, mi ritrovo di nuovo al punto di partenza. Non riesco a trovare la giusta direzione per Urbino e data l'ora non trovo nessuno che me la possa indicare. Nel frattempo mi passa davanti un camioncino della nettezza urbana, che mi da le giuste indicazioni. La strada inizia subito a salire, la zona è montuosa e ci sono numerose e vaste cave di ghiaia ed un incredibile andirivieni di mezzi pesanti per il trasporto di tale materiale. La salita potrebbe essere di circa 5/6 km e terminato questo tratto per mia grazia, inizia una superstrada che posso utilizzare tranquillamente anche se sono in bici e per mia fortuna in discesa. Ad un certo punto ecco una galleria che mi avevano preannunciato, ma anzichè essere di 200 metri come da informazioni ricevute, praticamente risulta essere di ben 1200 metri; a questo punto studio bene la situazione, se fosse stata veramente di duecento metri, pur avendo in dotazione le luci, avrei chiesto a qualche automobilista di farmi da tappo, ma cosi' lunga è pressochè impossibile. Per cui l'unica cosa da fare è aguzzare l'ingegno ed avendo notato che c'è un piccolo marciapiede , largo al massimo circa 70 cm., mi incammino e piano piano inizio ad avanzare. Poi il piccolo marciapiede viene a mancare e rimane solo una riga bianca a circa 60 cm. dal muro della galleria, per cui proseguo sempre a piedi, restando all'interno della riga bianca e quando sento da lontano il ronbo sordo delle auto che stanno per arrivare, mi tiro rasente al muro e lascio che le auto passino senza alcun rischio , anzi quasi tendono a rallentare la corsa ed allargano nel vedere la mia lucina rossa intermittente e nel volgere di una decina di minuti sono finalmente dall'altra parte. A questo punto più tranquillo, riprendo la mia corsa sempre in discesa, fino a che la superstrada diventata ormai autostrada a tutti gli effetti, costringendomi ad uscire, per immettermi sulla vecchia Flaminia. Trovo un bar con dei tavolini all'aperto, mi fermo per rinfrescarmi, chiedo ad un avventore di indicarmi la strada più breve per Urbino e dimostrando un certo interesse, mi indica la strada che mi permette di raggiungere il Passo del Furlo che dista solo pochi km e che più che un passo, è un passaggio, una gola fra due imponenti pareti rocciose con un bel panorama, dove sulla destra scorre il fiume Candigliano, mentre sulla sinistra c'è la sede stradale ed il posto si presta ottimamente per delle belle foto.





Nei pressi del Passo del Furlo





Utilizzando questo stupendo passaggio, ho notevolmente ridotto il percorso, e superate queste gole sulla mia sinistra trovo la deviazione per Urbino, mentre la strada, la vecchia Flaminia, ormai soppiantata da numerosi tratti autostrtadali, raggiunge tutt'ora la Capitale. La strada inizia ad inerpicarsi, mancano ormai solo dieci km per cui faccio tappa presso un negozietto di alimentari per un pò di rifornimento, per poi riprendere fin quasi alle porte della città, in un punto molto fresco ed all'ombra ho pranzato e riposato per poi raggiungere definitivamente Urbino, situata all'apice di due colli e logicamente sempre in salita.



U r b i n o

è una pittoresca cittadina all'interno delle Marche, in ottima posizione che si estende su due colli, importante centro artistico e turistico.
Di notevole interesse :
--- Palazzo Ducale




--- il Duomo





--- La chiesa di San Francesco



--- Piazzale Roma, situato nella parte superiore della città, con un bel panorama; il
monomento a Raffaello e le massicce mura bastionate della città.






























Raggiunto il centro storico, mi sono fatto indicare il sito dove avevo in precedenza prenotato per la notte e come di consueto, presso una struttura di religiose, ed anche questa volta dalle suore, e per giunta suore di Clausura. Sul portone di ingresso c'è un'indicazione che mi informa che per entrare c'è solo da spingere e subito mi ritrovo nell'atrio del convento; a questo punto suono il campanello e dopo pochi istanti sento una graziosa vocina che mi avverte che ha messo le chiavi della mia camera sulla classica RUOTA, ed a mia volta ho depositato i documenti e l'importo pattuito. Dopo aver registrato il mio nominativo, mi ha reso i documenti e ci siamo salutati, il tutto senza vederci l'un l'altro, in quanto suore di clausura. Prendo quindo possesso del mio allaggio che potrò usufruirne fino a domattina , i soliti lavori di routine e dopo un breve riposo visito la bella cittadina, con l'ausilio di una cartina stradale; Urbino è una cittadina veramente carina. Visito nell'ordine, il palazzo Ducale, la Chiesa di San Francesco, il Duomo e dopo una lunga e ripida salita, raggiungo piazzale Roma che è un eccellente punto panoramico, che domina tutta la città di Urbino; ho modo di ammirare da vicino il monumento dedicato a Raffaello e vedere le massicce mura bastionate che cingono la città alta.









Ritorno sui miei passi, ossia ritorno nella zona centrale, la zona dei negozi perchè devo ancora acquistare un piccolo ricordino per Anna, dopo aver visto delle belle cosucce, ho optato per un braccialetto d'argento. A questo punto mi sento un poco affaticato per cui decido di recarmi presso una vicina pizzeria per un paio di tranci di pizza veramente gustosi, con una fresca birra per poi ritirarmi in camera mia , ho aggiornato il mio diario e prima di addormentarmi, chiamo Anna per il solito salutino. Dopo una breve lettura , il sonno prende il sopravvento...................................
Domani sarà l'ultima tappa Urbino - Gabicce Mare, con visita agli zii Rino e Mariuccia & C.





Venerdi' 15 Giugno

U r b i n o / Gabicce Mare Km. 60 progressivi Km. 470
Questa mattina sveglia alle quattro ! perchè ? semplicissimo, non avevo più sonno, infatti sono stato disturbato pressochè tutta la notte; io non riesco a capire, tutte le notti c'è nè sempre una, ad un certo punto la devo prendere anche sul ridere, se no c'è veramente da .........., forse le uniche notti che ho dormito bene senza problemi, è stato a Firenze, anche a La Verna ho dormito d'incanto, i problemi li ho avuti ad Arezzo, a Torre del Lago come una favola, ad Assisi due notti molto buone, a Gubbio benissimo, memtre qui' ad Urbino, il problema era un canale staccatosi dal tetto e col vento faceva un tam-tam assordante per quasi tutta la notte. Ed inoltre siccome avevo la camera che dava sulla strada, durante l'intera notte c'è stato un via vai continuo di gentaglia che cantava, urlava e faceva chiasso tipo ubriachi o drogati; col silenzio della notte mi capitava anche di sentire i loro ragionamenti, cose da non credere, non riesco a capacitarmi come la gente si possa ridurre in quello stato ! Be, comunque al di la di tutto, un pò ho riposato ed alle quattro sono gia sveglio, poi ho sonnecchiato ancora fino alle cinque ed alle sei sono gia pronto per l'ultimo volo. Sotto, il portone è gia aperto, mentre scendo le scale sento i canti liturgici delle suore che cantono cosi' bene e cosi' bene intonate che è un piacere starle a sentire.
Una volta uscito, prendo la discesa sulla mia destra per raggiungere le mura e proseguendo poi a sinistra raggirando quasi tutta la città sopra le vecchie mura medioevali, per poi raggiungere lo svincolo stradale e prendere direzione Pesaro. Il fondo stradale è ottimo e per fortuna quasi completamente in discesa. In prossimità di Tavullia, paese natale di Valentino Rossi, inizia una buona salita per 5/6 km, ma abbastanza dolce. Sono passato davanti a casa sua senza saperlo, mi ha poi informato un contadino del posto quando mi sono fermato ad ammirare una immensa piantagione di girasoli in fiore, è la prima fioritura che vedo, le altre piantagioni che ho incontrato in precedenza, i fiori erano ancora chiusi.



















Un'estensione vastissima che però erano rivolti dalla parte opposta, rispetto a dove mi trovavo, in pratica volgevano a levante da dove proviene il sole, non per nulla sono chiamati girasoli. Ho parlato un attimo col proprietario, gli ho chiesto il premesso di inoltrarmi nella sua proprietà per scattare delle belle foto e gentilmente mi ha permesso di lasciare la bici presso casa sua, assentandomi per una buona mezz'ora. Ho scattato numerose foto, una più bella dell'altra, ma la cosa che mi è piaciuta di più è che mi sembrava di trovarmi in una grande mare.........giallo, talmente l'estensione era immensa.











A lavoro ultimato ritorno sui miei passi, ringrazio i proprietari, marito e moglie, penso sulla ottantina, è proprio una bella coppia, gente modesta come solo tra i contadini ne puoi trovare, molto gentili ed ospitali.



I signori dei.......................girasoli !



Per sdebitarmi per avermi concesso di entrare nella loro proprietà, ho scattato loro un'istantanea con la promessa, una volta a casa che glie l'avrei spedita, promessa che poi ho regolarmente mantenuto. A questo punto li ho salutati ed ho chiesto al marito, in tono scherzoso, dovo avrei potuto ammirare il monumento a Valentino, per contro, stando allo scherzo, mi risponde che non gli l'hanno ancora fatto, e mi indica una grossa villa nei pressi e mi dice che quella è la sua casa;









a questo punto saluto la compagnia e prima di riprendere la mia corsa ritorno sui miei passi, scatto diverse foto fuori di casa sua, c'è un curioso camioncino che gli è servito quando da ragazzino iniziava ad andare in moto. E' stato posizionato di proposito fuori da casa, con la ruota anteriore alzata di circa 50 cm ed appoggiato al muro di cinta, da sembrare che sia finito contro il muro, evidentemente un incidente simulato, si sa che Valentino è un giocherellone.
























Ormai la fatica è finita, proseguo ancora per una decina di km fino a quando trovo le prime indicazioni per Rimini, vuol dire che quasi ci siamo ed a questo punto avrò gia fatto una cinquantina di km e non mi sento per nulla affaticato. Sinceramente la tappa di oggi per un buon 80% è stata in discesa e per il restante 20% è da attribuire alla salite effettuate per raggiungere Tavullia, fra l'altro pedalabilissime. Al termine della discesa mi imbatto in un anziano ciclista che mi indica una scorciatoia per raggiungere la stazione di Cattolica, dove mi dovrò recare più tardi per acquistare i biglietti del treno per il ritorno a casa, a questo punto mi dirigo quindi verso Gabicce. Strada facendo noto lungo la strada un grosso negozio di articoli sportivi, dove mi regalo un nuovo paio di pantaloncini da ciclista, quelli che sto utilizzando in questi giorni si sono completamente rovinati ed una volta a casa li getterò.


Gabicce Mare
siamo in provincia di Pesaro/Urbino, frequentata stazione balneare e piccolo centro peschereccio, al confine tra Marche e Romagna, separata dalla più signorile Cattolica, dalla foce del fiume Tavollo. L'antico borgo di Gabicce, ora denominato Gabicce Monte a m. 144 s.m., la domina dall'alto del colle, in una splendida posizione panoramica.
Ormai sono a Gabicce, il mio viaggio è praticamente finito.











Mi fermo ad un bar nella zona del porto/canale, una buona birra per rinfrescarmi, chiedo una rubrica telefonica per conoscere gli indirizzi di zio Rino e di Paola, ottengo le necessarie indicazioni per raggiungere i rispettivi luoghi e mi avvio, prima dagli zii Rino e Mariuccia che abitano in una bella palazzina un pò fuori dal centro ma in una zona molto bella, sopra tutto tranquilla. Suono il campanello, esce zia Mariuccia che non mi riconosce , le chiedo gentilmente un bicchiere d'acqua, però non mi va di prenderla in giro, tolgo gli occhiali e mi faccio subito riconoscere, quasi stenta a crederci , ci salutiamo e ci abbracciamo e mi accompagna in cantina da zio Rino che sta trafficando come suo solito ed anche lui non mi riconosce, mi chiede se ho bisogno qualche cosa, ed anche con lui cerco di barare ma non ci riesco, mi faccio riconoscere e poco ci manca che si mette a piangere dalla commozione. Ci accomodiamo in casa, si fa una bella chiaccherata, rendo loro noto tutte le novità di Castronno e ci salutiamo, con la promessa che ci saremmo rivisti di nuovo prima di sera per un buon minestrone. A questo punto di nuovo in bicicletta mi dirigo verso Gabicce Monte dove ho prenotato una camera con vista sul mare. La strada è leggermente in salita, come arrivo alla sommità del piccolo Borgo, mi viene subito assegnata la mia cameretta, è una mini cameretta con dei bei servizi, a me va benissimo cosi', in fondo ci devo solamente dormire. La solita doccia ed un breve riposino e via di nuovo verso il mare, questa volta dalla cugina Paola, che mi sta aspettando con Susanna; Elisa ed Angelo sono al lavoro. Anche con loro una lunga chiaccherata, era da tempo che non ci si vedeva , mi mostrano la loro bella casa, forso anche troppo grande, ed il giardino dove noto un gran movimento di sassi, sembra che ad Angelo sia venuta la mania dei sassi, solo che non ha tempo per sistemarli per cui vedo sassi in ogni dove e per tutto il perimetro della casa stessa. Nel congedarmi, ci salutiamo e mi avvio di nuovo verso l'abitazione di Zio Rino che mi sta aspettando. Appena entrato, un buon profumo mi investe, sono dieci giorni che per primo piatto, più che pasta asciutta non sto mangiando, ci voleva proprio questo minestrone. A tavola si parla un poco di tutto, del mio viaggio, della loro vita ormai in quel di Gabicce e zio Rino, malgrado sia qui' da qualche anno, dimostra ancora un notevole attaccamento a quella che ormai è la sua ex abitazione, e per il suo paese natale. Ho un gran da fare per fargli capire che la scelta fatta era l'unica cosa giusta, anzi, secondo me avrebbero dovuto farla qualche anno prima, comunque rimane sempre della sua idea, forse andando avanti con gli anni capirà ! Faccio con loro una foto ricordo








e poi a malincuore ci si saluta, ringrazio per l'ottima cenetta e dirigendomi verso quella che sarà la mia ultima dimora, prima del definitivo ritorno a casa. Bisogna che faccia in fretta perchè sta già imbrunendo, faccio quei pochi km che mi separano ed in breve eccomi arrivato, appena in tempo per uno spettacolo davvero unico, un eccezionale tramento col sole che scende proprio a metà, sullo straordinario panorama di Gabicce Mare.


















Ora non mi rimane che ritirarmi in camera mia per il consueto e meritato riposo. Durante la notte ho riposato pochissimo, strani rumori provenivano dalla camera attigua, gridolini, respiri affannosi, senz'altro sarà stata una coppia clandestina, che si stava dando parecchio da fare, l'unico problema è che sono andati avanti, non dico tutta la notte, ma quasi. A furia di tapparmi le orecchie, finalmente mi sono addormentato, ci mancava anche questa !





Sabato 16 Giugno

Il rientro a casa
Questa vacanze in bicicletta del 2007, me le ricorderò anche per le diverse notti insonni o quasi. I motivi sono stati molto diversi fra loro, però alla fine chi ci ha rimesso, sono solo io; come la si può chiamare ? caso, sfortuna, oppure con qualche altro nome ? comunque va bene cosi' , sono gli incerti dell'essere in giro a zonzo come faccio io, per una decina di giorni all'anno, non posso pretendere di trovarmi sempre come a casa mia. Oggi è il decimo giorno e sto tornando a casa sano e salvo e vispo come un pesce, senza aver avuto il minimo problema di carattere generale e dopo aver fatto circa cinquecento km in bicicletta, cosa potrei pretendere di più ! Oggi riparto, rientro in famiglia, la sveglia suona un po più tardi del solito, però ormai il mio orologio biologico mi fa svegliare sempre alla stessa ora, ossia verso le cinque. Sistemo con calma senza far rumore le mie borse e con cura cerco di suddividere tutto quanto, dentro le due sacche. Verso le sei mi concedo una buona doccia in quanto ieri sera per raggiungere Gabicce Monte ho sudato un pò ed anche questa notte faceva molto caldo. Alle sette sono gia pronto, porto tutto i miei corredi, bicicletta compresa giù in strada per affrontare la bella discesa verso Gabicce, godendomi l'aria fresca del mattino. Il tempo è splendido e la temperatura è ancora fresca. Mi dirigo immediatamente presso la stazione di Cattolica ed una volta raggiuntola, chiedo al Capo Stazione dove posso salire con la bici, solitamente è l'ultima carrozza. Il treno è puntuale, sono le 8,41 e sto caricamdo sul treno la mia amatissima bici, aiutato da un ragazzotto che ha più o meno l'età di mio figlio Claudio, ed anch'esso è con la bici e proviene da Ancona. Siamo gli unici sulla carrozza, facciamo subito amicizia e chiaccherando, il tempo passa velocemente ed in breve ci ritroviamo a Piacenza , dove con un altro treno raggiungerò porta Garibaldi a Milano, praticamente a casa. Alle 14,30 eccomi a Gallarate, in attesa di un ulteriore corsa che mi porterà finalmente a Castronno. A casa mi staranno aspettando , chissà che accoglienza, dopo dieci giorni di assenza. Arrivo a castronno circa alle sedici, la giornata è caldissima ed afosa, quattro ed ultimissime pedalate e sono a Casagazza, Anna e Claudio mi stanno aspettando, suono ed eccoli ambedue sulla porta, festeggiamenti vari, baci ed abbracci ed anche quest'anno è andato tutto secondo le previsioni. Avrò tutto il tempo di raccontare loro cosa ho visto e vissuto in questi bellissimi ed anche un pò faticosi dieci giorni.





Questo è il mio cavallo d'acciaio !




f i n e

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