Di notevole interesse sono :
alto 82 metri è uno dei più bei campanili Italiani, per la snellezza della gotica architettura e la ricchezza delle decorazioni. Fù iniziato da Giotto nel 1334. Una scala interna di ben 414 gradini, sale fin sulla terrazza superiore.
è il più antico e famoso ponte di Firenze, costruito nel 1345. Fù l'unico ponte fiorentino risparmiato dai tedeschi , costruito su tre arcate ed è fiancheggiato da una doppia fila di botteghe di alta oreficeria.
è il massimo monumento religioso cittadino, in stile gotico, iniziato nel 1296 e terminato nel 1434, e la cui cupola è del Brunelleschi. Al suo interno si trovano innumerevoli opere d'arte, sia come dipinti che come opere scultoree.
è uno dei più antichi e augusti edifici di Firenze, con pianta ottagonale. I tre portali per accedervi hanno porte in bronzo di squisita fattura e ritraggono momenti della vita di Cristo ed alcune scene del vecchio Testamento.
è il principale monumento dell'architettura civile di Firenze, eretto tra il 1298 ed il 1314 ed è uno dei più significativi palazzi pubblici Medioevali d'Italia.
Dopo il diluvio di questa mattina, non pensavo minimamente che la giornata si potesse concludere in questo modo, le vie del Signore sono veramente infinite. Soddisfatto di come si sono svolte le cose, con la bici faccio una capatina a Ponte Vecchio
e dopo aver riportato la bici in Albergo, mi addentro nelle viuzze della città per il pasto serale e dato che a mezzogiorno avevo gia fatto un abbondante pasto con Silvio a Pisa, questa sera mi accontento di una buona pizza con birra; mentre apetto di essere servito, telefono ad Anna per raccontarle della mia disavventura di questa mattina, in quanto presumevo che avesse gia sentito qualche notizia dai vari TG. Fatto tutte le mie cosine, mi ritiro presso la mia residenza e grande è la sorpresa quando avvicinandomi all'albergo, noto una moltitudine di persone tutte in abito da sera che si dirigono all'Hospitale per uno spettacolo teatrale di cui ho assistito solo per una piccola parte, per poi ritirarmi in camera mia in quanto sentendomi un po stanco, avevo solo voglia di standermi a riposare. Dopo una giornata cosi' movimentata, la notte è passata molto tranquilla e posso dire di aver veramente riposato, domani ci sarà da pedalare parecchio !
Prendo direzione per Pontassieve, costeggiando la sponda sinistra dell'Arno. Uscendo da Firenze trovo una breve pista ciclabile per cira cinque km, tutta invasa da rami secchi, rotti durtante il temporale. Una ventina di km ed eccomi a Pontassieve.
Mi fermo presso un piccolo negozio di alimentari a conduzione familiare, per acquistare dei viveri di conforto, mi serve un ragazzotto simpatico che più o meno avrà l'età di Claudio, è pure lui appassionato di bicicletta, mi fa un sacco di domande circa il mio viaggio ed in un certo senso prova invidia per quanto sto facendo; mi confida che anche a lui piacerebbe viaggiare in questo modo , ma purtroppo, il lavoro non glielo permette. Mi informa, fra l'altro che fra non molto , sulla mia destra troverò una deviazione che mi collegherà all'inizio della salita del passo della Consuma, e mi assicura che non è poi una salita proibitiva, spero che sia sincero ! Io per principio non mi fido delle informazioni che si possono raccogliere strada facendo, perchè il più delle volte non sono esatte. Come mi avvicino alle prime rampe, faccio una breve sosta per un buon panino imbottito ed anche per calzare le scarpette da bici alfine di facilitarmi la salita. Le prime rampe a dire il vero sono durette, è logico, le gambe si devono ancora scaldare. Prima dell'inizio di questo viaggio ho fatto sostituire il movimento centrale con dei rapporti più agili, per cui pensavo di affrontare le salite in scioltezza, invece mi sono ritrovato con le gambe legnose e quindi per ora proseguo a tratti anche perchè la salita è di tutto rispetto e la pendenza per ora non da tregua, si tratta di trovare la giusta carburazione; bisogna anche considerare che sul portapacchi posteriore ci sono circa, non li ho mai pesati, ma penso che almeno 15/20 kg ci siano senz'altro. La salita complessivamente misura circa 13 Km, non è una distanza folle, nella mia breve carriera da ciclista, ho affrontato salite anche di 30/35 Km e non sono ancora morto. Avanzo piano piano senza strafare ed il caldo non si fa ancora sentire perchè il temporale di ieri sulla Toscana ha rinfrescato parecchio. Al terzo km una nuova sosta per mettere qualcosa sotto i denti e presso un piccolo bar mi gusto una buona fetta di crostata di mele ed un cappuccio, per poi proseguire la mia corsa. La salita ora è abbastanza pedalabile con numerosi falsopiani che mi permettono di riprendere un poco il respiro. Nel frattempo raggiungo il sesto km ed il tempo è molto bello anche se ci sono delle brutte nuvole scure che possono anche impensierire, però un anziano del posto mi assicura che per oggi c'è alta pressione e quindi non ci sarà pioggia, speriamo che abbia ragione. Presso un successivo bar mi rinfresco con una birretta ed acquisto La Nazione di Firenze che riporta a titoli cubitali articoli e foto del nubifragio di ieri. Proseguo verso il passo, ed essendo il primo giorno, soffro un poco per i soliti crampi ma alla fine lo raggiungo. Il paesaggio è bellissimo, lussureggiante, boschi a perdita d'occhio. Le solite foto ricordo e riparto.
Mi copro molto bene e do inizio alla discesa con l'intento di non esagerare con la velocità per godermi in pieno il bellissimo panorama. Sono certo, a questo punto di trovarmi una bella discesa per almeno una ventina di km, ma mi sbaglio perchè dopo appena un km mi ritrovo una nuova salita che ad osservarla da lontano sembra il muro di Sormano, e la cosa mi inquieta molto. Scollino a fatica e mi accorgo che è solo un falso allarme e che da questo punto in poi inizia veramente la discesa per una ventina di km che mi porterà fino a Bibbiena. E' a questo punto che come da progetto iniziale, decido di prendere il bus che fa servizio tra Bibbiena e Chiusi della Verna, ed anche perchè a questo punto ho gia percorso circa 70 Km, passo della Consuma compreso ed a dire il vero non è poco ! Ricevo le giuste indicazioni da dove partirà la corsa , esattamente dal piazzale della Stazione. Sono le 15 e la corsa è prevista per le 16,40; ho quindi tutto il tempo necessario per divorarmi un panino imbottito, gustarmi un gelato alle noci stracolmo di gherigli per poi finire in bellezza con un'ottima sfoglia con ripieno di mele e crema pasticcera. Il tempo che mi rimane lo dedico alla stesura del mio diario sopra un tavolino all'aperto fuori la gelateria. All'orario stabilito ecco sopraggiungere il bus, carico la bici nel bagagliaio e nel volgere di un'oretta mi scarica nel centro di Chiusi della Verna, dopo aver fatto circa 30 km di dura salita; da parte mia è stata una saggia decisione il fatto di utilizzare il mezzo pubblico perchè non devo approfittare troppo delle mie buone condizioni fisiche. A questo punto chiamo al telefono suor Priscilla che è la direttrice della foresteria su a La Verna ed in un primo momento mi comunica che per la notte ha il tutto esaurito, però io insisto dicendole che avevo gia preso accordi con lei giorni fa preannunciandole il mio arrivo, ed alla fine mi invita a salire, dicendomi che in qualche modo vedrà di trovarmi una sistemazione. A questo punto per arrivare al monastero della Verna ho davanti a me altri quattro km di buona salita, seppur dolce ma sempre salita è ! Monasrero della Verna situato quasi alla sommità del caratteristico Monte, nel casentino, rivestito da una magnifica foresta, famoso per le sue bellezze naturali, per il Convento fondato da San Francesco, meta di devoti pellegrinaggi. Il monte venne donato a San Francesco nel 1213 ed il Santo vi fondò alcune celle, in seguito visitò più volte l'eremo e proprio in questo luogo il 14 settembre 1224 ricevette le stimmate.
Da allora il luogo divenne uno dei più famosi santuari francescani. Il convento sorge poco sotto la sommità del monte, arrivandovi ci accoglie un ampio piazzale sul quale sorgono :
.... la chiesetta di Santa Maria degli Angeli ....
la chiesa maggiore......
....la cappella delle stimmate, dove si accede attraverso un ampio corridoio decorato con numerosi affreschi riguardanti momenti della vita del Santo.
Faccio la salita con tutta calma ed in venti minuti eccomi da Suor Priscilla, una sua collaboratrice mi consegna una busta contanente la chiave della mia camera e mi accompagna fin sulla porta, la camera è bella ed accogliente. Mi comunicano che la cena è per le 19,30, non manca molto però trovo il tempo di farmi una bella doccia che con tutte quelle salite, oggi ho sudato parecchio. Sistemo in un angolino del cortile la mia bici e mi accomodo in sala da pranzo. La sala è al completo, mi accomodo su un tavolino con altri tre signori, vengono dal Veneto e come tuttti i veneti sono molto cordiali. La cena è ottima ed abbondante e dopo aver fatto un pò di conversazione con questi nuovi compagni di mensa, saluto tutti e mi ritiro per la notte. Sabato 9 Giugno La Verna - Arezzo Km. 70 in bicicletta per progressivi Km. 140 / Km. 20 in bus Questa mattina sveglia alle 6 e 30, ho riposato proprio bene e mi sento in forma. Nella mia camera c'è una confusione infernale, mi sono alzato un pò presto appunto per dare una sistematina prima di scendere per la colazione. Essendo ancora molto presto, dedico un poco del mio tempo all'aggiornamento del mio caro diario, circa la giornata di ieri che è stata piena di avvenimenti ed anche abbastanza faticosa. Ho sistemato il tutto, rinchiuso le borse depositandole poi nel cortiletto presso la mia bicicletta. Dopo una abbondante prima colazione, mi sono preoccupato di saldare il conto e con mia grande sorpresa mi sento rispondere che suor Priscilla ha dato disposizioni affinchè mi si richiedesse solamente una piccola offerta per il servizio offertomi. Cosa che ho provveduto immediatamente mettendo in una busta un importo consono all'ospitalità ricevuta. E' proprio vero che le suore in genere, perlomeno quasi tutte, però ci sono anche delle eccezioni come suor Ginetta che ho trovato lo scorso anno a Siena, che era molto affabile con tutti, mentre come dicevo sembrano tutte molto riservate, burbere, severe, quando poi le conosci meglio cambiano letteralmente atteggiamento ed alla fine ti danno l'anima. Ed io questo a suor Priscilla, quando poi ho avuto modo finalmente di incontrarla e di conoscerla meglio, non glie l' ho mandato a dire, le ho chiesto il perchè le suore sembrano sempre burbere, severe, autoritarie, e poi alla fine si aprono e ti danno l'anima ? Mi ha sorriso, ma non mi ha dato la soddisfazione di rispondermi e mi ha solo chiesto se lei mi sembrava severa, ed io per contro ho risposto, severa no, ma molto autoritaria ed alla mia sincera risposta mi ha sorriso benevolmente. Probabilmente sarà anche per la grande responsabilità in quanto è l'unica responsabile del buon funzionamento di tutta la struttura ricettiva del Santuario stesso. E poi un'altra cosa che mi ha , non dico commosso perchè è una parola grossa, ma mi ha molto stupito è che quando stavo per uscire dal cortile, bici alla mano, mi sono sentito dire da suor Priscilla, dai esci che ti tengo aperto il portone, uno di quei portoni massicci come si usavano una volta, che si fa persino fatica a tenerlo aperto. L'ho quindi ringraziata per tutte le premure che mi ha riservato, sia lei che tutto il personale e l'ho salutata con un affettuoso bacio sulla guancia. Prima di uscire definitivamente , ho fatto nuovamente un bel giro per il Santuario e dintorni, ho rivisto praticamente tutto il complesso della Verna, ho visitato Santa Maria degli Angeli, il Santuario, di nuovo il corridoio degli affreschi ed il grazioso cortiletto dei frati.
Appena do inizio alla discesa mi devo preoccupare di trovarmi un posto per la notte, ma per il momento non trovo nulla, riproverò più tardi. Proseguo con la discesa, la strada è bellissima e levigatissima con delle curve quasi perfette che potrei farle anche ad occhi chiusi; scendo a lenta andatura per godermi lo spettacolo.
Al terzo km trovo una deviazione per Pieve Santo Stefano che è la prima cittadina che andrò ad incontrare lungo la discesa. Dico discesa, perchè dopo essere salito fino ad oltre mille metri, è logico che uno si aspetti a quel punto anche uno straccio di discesa, non siamo sulle Alpi, ma invece non è cosi' in quanto dopo un paio di km mi ritrovo di nuovo una salitella, e neanche tanto salitella a dire il vero, lunga circa tre km e sono questo le cose che mi fanno innervosire, quando ti aspetti una bella e lunga discesa ed ad un certo punto ti ritrovi una salita , ci rimani anche male , comunque non è proprio il caso di polemizzare ! Superato anche quest'ultimo ostacolo ecco finalmente davanti a me circa quindici km di rilassante discesa , con un fondo stradale pressochè perfetto con ampie curve, scendo sui 30 all'ora in quanto il panorama è bellissimo, tanto verde, immense macchie boschive, casette sparse qua e la nel paesaggio, una cosa veramente da vedere, da questo punto posso vedere per l'ultima volta il complesso del Santuario della Verna.
Quasi al termine della discesa, mi sono visto un piccolo scoiattolo attraversarmi la strada proprio a pochi metri, si è arrampicato velocemente su un albero, sono rimasto fermo per qualche istante ma non l'ho più visto, evidentemente si è spaventato e si è nascosto fra i rami. Eccomi a Pieve Santo Stefano, ci sarebbe anche qui' qualcosa da vedere, però ho anche premura di proseguire per cui cerco di raggiungere San Sepolcro; sulla mia destra un meraviglioso paesaggio lacustre, mi fermo per un attimo perchè ne vale veramente la pena, un laghetto azzurro tutto delimitato da boschi e pinete, è il lago di Montedolio.
Alle volte mi capita di incrociare qualche collega ciclista ed anche coppie di marito e moglie, carichi come me od anche peggio, che viaggiano sempre, chissa perchè, in direzione opposta alla mia, diversamente si potrebbe fare un poco di strada insiame. Sono ormai alle porte di San Sepolcro, la strada è perfetta e sembra che l'abbiano asfaltata a nuovo per il mio arrivo, le righe bianche sono di un bianco che più bianco non si può. Dalla parte opposta stanno arrivando ancora tre ciclisti, immagiano che siano dei tedeschi, perchè sono tutti biondi, due donne ed un uomo, le due donne davanti e l'uomo che chiude il gruppo, stracarichi all'inverosimile con sulle loro bici anche le tende per campeggiare, come facevo io qualche anno fa quando mi sentivo ancora un pò più........giovane ! Nel frattempo ho perso di vista il lago, ho consultato la cartina per vedere di che lago si tratta, ma non ho trovato nulla. Questa mattina prima di partire ho dimenticato di fare la solita provvista d'acqua ed ora sono qui' con la bocca arsa ed asciutta, spero di trovare al più presto qualcosa di fresco da ingoiare , anche della birra mi andrebbe bene. In questo tratto la strada è un continuo saliscendi, un sù e giù costante ed il paesaggio è veramente eccezionale. Sto transitando su strade praticamente deserte , non c'è anima viva, ogni tanto solo qualche ciclista,
ci si saluta e poi ognuno per la sua strada, raramente sto incontrando delle auto. Avevo la certezza di aver ormai abbandonato il lago però è di nuovo davanti a me e penso di averlo costeggiato quasi per intero. Poco fa mi sono messo in contatto con l'azienda turistica di Arezzo per trovare un buco per questa notte ma non mi trovano nulla, vedrò poi sul posto. Sto raggiungendo definitivamente la fine del lago dove alcune barche a vela sono ormeggiate nel porticciolo sottostante. Eccomi a San Sepolcro, questa mattina il tempo era bellissimo, però ora ci sono dei nuvoloni che non mi piacciono per nulla. Sto transitando alla periferia della cittadina, e debbo dire che mi ha un poco deluso, sarà anche colpa della stanchezza; la cittadina si concentra su un unico viale , stracolmo di negozi, di bar e ristoranti, pertanto la vita della città si svolge in prevalenza entro uno spazio abbastanza limitato. Cerco di raggiungere la Cattedrale però a quest'ora è ancora chiusa e fino alle 15 non riapre. Mi dicono che ci sono dei bellissimi affreschi di Piero della Francesca , però non so ancora cosa farò, sto cercando un mezzo per raggiungere Arezzo in quanto sopra di me vedo degli enormi cumoli di nubi minacciose e non voglio correre il rischio di trovarmi come a Firenze, perchè se mi dovessi bagnare ancora non so cosa potrebbe succedere, perchè il mio misero corredo ormai , non dico che è tutto sporco ma sono quasi all'osso per cui di biancheria pulita c'è rimasto ben poco, anche perchè per ora non ho ancora trovato il tempo per il bucato. Mi sono accomodato presso un bar ed ordinato una birra ghiacciata con due panini imbottiti poi mi sono preso della frutta ed ho finalmente fatto il pieno alla mia borraccia. Vorrei ripartire in bici fino ad Arezzo, però non voglio rischiare preferendo attendere le 16,30 e salire sul bus che fra l'altro è molto comodo, con destinazione Arezzo, piazza della Stazione. Mentre attendevo la corsa, ho sbrigato alcune cosette, ho consultato i miei carteggi ecc. ecc. Puntuale alle 16,30 ecco il bus, anche in questa occasione penso di aver preso una saggia decisione perchè il percorso è abbastanza impegnativo e con parecchie salite e da non sottovalutare il caldo, che mi avrebbe messo letteralmente a k.o. L'arrivo ad Arezzo è intorno alle 18 sul piazzale delle Ferrovie dove a pochi passi mi imbatto con l'ufficio del Turismo ed in pochi minuti mi trovano una camera in centro città. Sono al terzo piano di un grosso condominio dove la proprietaria ha recentamente aperto un B & B. Rintraccio la signora che mi stava aspettando, mi consegna le chiavi della camera e mi metto subito a mio agio. Mi rinfresco e mi sistemo velocemente per poi uscire avendo ancora molto tempo a disposizione per visitare la città. Inforco la bici e mi addentro nel centro storico, molto bello ed interessante da visitare. A r e z z o Importante città della Toscana adagiata sul dolce pendio di un dosso, ai margini di una ampia conca, notevoli sono i munumenti Medioevali e del Rinascimento; importante centro agricolo e commerciale. Da visitare : la Chiesa di San Francesco
ed il Duomo, Piazza Grande che è una delle più caratteristiche piazze d'Italia, teatro della giostra del Saraceno, antico torneo che si tiene ogni anno
La cingono edifici monumentali e numerose torri medioevali ed altri importanti palazzi come il Palazzo Comunale.
Verso le venti mi faccio consigliare da un residente una trattoria alla buona, dove ho mangiato veramente bene, una pasta particolare alla amatriciana, anatra arrosto con patate al forno e mezza minerale, il tutto per 15 Euro. Nel ritornare verso casa mi sono accomodato su una comoda panchina per telefonare a Claudio che è qualche giorno che non lo sento, ho chiamato anche Anna per un salutino. Mi sono quindi ritirato in camera mia con la seria intenzione di mettermi subito a dormire, ma qui' ho trovato una brutta sorpresa nel senso che la mia camera è attigua alla camera di una altra persona , praticamente sono due camere separate solo da una portina di legno, naturalmente chiusa, e questa persona poco educata, dopo essere rientrato abbastanza tardi si è permesso di tenere la televisione accesa fino oltre l'una. Avevo i nervi a fior di pelle, ero stanco ma non riuscivo a prender sonno, avrei voluto sbraitare ma mi sono trattenuto perchè avrei svegliato tutto il condominio; anche questa sarà una esperienza per il futuro. Domenica 10 Giugno Arezzo - Castiglione del lago Km. 60 progressivi Km. 200 Durante la notte non sono riuscito a dormire molto, diciamo che ho riposato. Ho puntato la sveglia alle 5, ed a questo punto ho iniziato io a fare un po di chiasso, ho riordinato il tutto, ho sistemato le sacche e effettuato tutti i consueti lavori del mattino ed ho persino lavato alcuni piccoli capi che necessitavano di un pò di bucato. Alle 5,40 sono pronto per abbandonare anche questa residenza alquamto angusta. Ho chiuso tutto bene, ritirato la bici dal terrazzo, agganciato le borse alla bici ed eccomi pronto per affrontare una nuova giornata, sono le sei in punto. Mi dirigo verso la stazione dove ieri un tale mi ha indicato un sottopassaggio pedonale che mi immetterà direttamente sulla strada principale che mi porterà a Castiglione del lago. La temperatura è ottima per pedalare , la strada molto bella e scorrevole, il traffico per ora è inesistente. La strada possiede una caratteristica ondulazione abbastanza leggera che si protrae per parecchi km, che in effetti, quando si arriva al dosso non si fa fatica a scollinare e praticamente in un attimo si riprende la corsa alla velocità iniziale. Alle 8 sono a Cortona, mi fermo presso una bellissima e fornitissima pasticceria che ha esposto ogni ben di Dio, il solito cappuccino accompagnato da due brioches che è la mia solita razione mattutina, senza dimenticarmi anche della pastiglietta della pressione e della bustina di polase, come integratore di sali minerali, che in questi giorni di gran caldo, è indispensabile. A questo punto sono di nuovo pronto per ripartire per la mia destinazione di oggi, alla quale mancano circa quindici Km; mi chiedo come mai oggi il traffico sia quasi inesistente, poi rammento che oggi è Domenica, per cui non c'è gente che solitamente si sposta per lavoro ma ci sarà solo verso le 10,30/11, che sono i vacanzieri della domenica, che inizierà a muoversi verso il lago per prendere un poco di sole e per un pò di relax. La zona dove sto transitando ora, da Cortona a Castiglione del lago, è abbastanza insignificante, da lontano si vedono delle belle colline verdi, ma la zona adiacente la strada è una zona industriale per cui capannoni e piccole fabbriche si alternano per diversi km. Spesso mi capita di incontrare dei cartelli come: strada dell'olio, oppure strada del vino, qui' è la zona giusta. Ormai vedo la cittadina di Castigline da lontano, il centro della bella cittadina è situato sopra un colle ed ormai è a portata di poche pedalate. Poco fa mi sono fermato presso un agriturismo in quanto ho notato un cartello con la scritta affittasi camere, per vedere di trovare qualcosa per la notte, nel caso la signora Ivonne, con la quale avevo gia parlato in precedenza al telefono , non abbia una sistemazione adeguata ai mie gusti, ma il posto non è di mio gradimento. Finalmente ci siamo , incontro le prime case , il paese vero e proprio si inerpica su una collina, la strada è molto ripida , chiedo informazioni alfine di rintracciare la signora Ivonne, titolare della Terrazza sul Lago , certo che questa gente ha una bella fantasia, magari dalla terrazza, il lago non lo si vede nemmeno, andrò comunque a verificare. Mentre sto salendo verso il centro storico incontro due signori avanti negli anni, marito e moglie austriaci e con quel poco di italiano che conoscono, mi informano che hanno raggiunto l'Italia completamente in bicicletta. Chiaccheriamo un attimo e poi ci si saluta e riprendo il mio andare cercando di raggiungere il centro della cittadina. Nel frattempo mi reco per verificare il posto dove dovrei dormire questa notte e come temevo, del lago nemmeno l'ombra. A questo punto mi dirigo presso l'Ufficio del Turismo che in pochi minuti mi trova posto presso un residence a pochi metri dal lago a 30 Euro. Mi reco subito sul posto e mi rendo subito conto che è un'ottima sistemazione in quanto trattasi di un miniappartamento tutto a mia disposiazione. Faccio finalmente il bucato di tutta la biancheria sporca e dopo averla ben risciacquata, la stendo ad asciugare e col sole di questi giorni in un paio d'ore dovrei trovarla asciutta. Mi sono riposato dopo una bella doccia, ho aggiornato ad oggi il mio diario, fuori dalla camera sopra un tavolino all'ombra, diciamo che cerco di aggiornarlo giorno per giorno, l'importante è non lasciar passare due/tre giorni, perchè alla fine ci si dimentica, per cui aggiornarlo giorno per giorno è la cosa migliore. Oggi è domenica, per cui mi sono vestito bene, abbastanza elegante, come potrebbe essere elegante uno che è via da casa in bicicletta coi vestiti dentro ammassati in due piccole sacche, comunque molto più decente che vestitto da ciclista. Sul tardi ho inforcato la bici e sono salito per una visita nel centro della cittadina
E' il più importante centro del Trasimeno, sopra un promontorio della sponda occidentale del lago. Ha un centro storico molto ben conservato e la cittadina stessa è interamente circondata da mura,
ed all'interno delle quali sorge un antico castello.
Oggi ricorre la festa del Corpus Domini e ci saranno diverse manifestazioni per attirare i turisti, fra le quali l'infiorata; in effetti si tratta di disegni effettuati sulla sede stradale, con dei semplici gessetti e successivamente questi disegni vengono riempiti con dei petali di fiori dai molteplici colori, una cosa veramente carina e molto simpatica.
Un'altra importante manifestazione si è svolta in chiesa: un soprano ed un tenore hanno cantato alcuni brani veramente belli e molto impegnativi. Ho visitato tutto il centro storico ed anche la sponda del lago adibita a Lido per i bagnanti della Domenica, fuori al largo, numerose le barche a vela. Il collegamento fra le due sponde è effettuato da un piccolo battello.
Dato che sono in vacanza, alle 18,30 ho assistito alla Santa Messa. Sul tardi sono risalito di nuovo al centro storico per trovarmi un posto per mangiare senza spendere una cifra, un posto molto carino con menù del giorno a 15 Euro, ed ho mangiato bene ed in abbondanza. Ho fatto quindi ritorno in camera mia sperando che almeno questa notte non ci sia nessuno che mi potesse dar fastidio. Ho dato una sistematina alfine di non perdere troppo tempo domattina. Per domani l'obbiettivo è Assisi però non ho ancora deciso , perchè la signora dell'Azienda turistica mi ha fatto venire un'idea molto interessante, nel caso fosse brutto tempo. Mi ha consigliato di prendere il treno a Castiglione del Lago , scendere a Perugia, visitare la bellissima città, perlomeno vedere le cose più importanti e poi riprendere il treno fino ad Assisi. Questo solamente se domani fosse brutto tempo, è solo un'ipotesi, comunque domani si vedrà; anche perchè sto effettuando un giro turistico in bicicletta e non mi va di approfittare troppo dei mezzi pubblici,ci siamo capiti ...........................................!
Castiglione del Lago - Assisi Km. 70 in bici per progressivi km. 270 km. + 30 in treno
è una strana sensazione ed il motivo è semplice, sto transitando ai margini del lago per cui c'è parecchia umidità. Finalmente la nebbia si dissolve, comunque il vederla faceva un bell'effetto. Sto proseguendo ad andatura regolare , la giornata è veramente splendida ed anche oggi sarà una giornata torrida. In questo momento sono solo le 6,30 e la temperatura è ideale per pedalare; passata Magione mi dirigo verso Perugia e vorrei fermarmi per la solita colazione, ma i bar sono ancora chiusi per cui proseguo, se trovo più avanti bene, diversamante faro una tirata unica fino a Perugia, visto che il tempo è bello e le gambe girano che è un piacere. Nel frattempo il traffico che subito dopo Magione si è intensificato, ora per incanto sembra si sia dissolto in quanto nei paraggi c'è un raccordo autostradale per Perugia/Assisi e praticamente tutti i mezzi si stanno incanalando in quella direzione. Mi sto avvicinando a Perugia , sono uscito poco fa da un nodo stradale terrificante, una cosa paurosa ed ho respirato più gas in quei cinque minuti che in cinque giorni di Toscana ed Umbria, una cosa pazzesca. Sono uscito da poco da quella situazione di disagio e mi sono inserito in una strada secondaria per cui decido che la colazione la farò a questo punto a Perugia centro, presso una pasticceria di prim ordine. Il contakilometri sta registrando il raggiungimento del quarantesimo km e fatti in un'unica tirata senza mangiare nulla, vuol dire che sto bene e che mi trovo in eccellenti condizioni di forma. Finalmente Perugia, raggiungo la stazione ferroviaria per controllare gli orari dei treni nel caso decidessi...........! Vengo informato che per Assisi ci sono ancora 35 km e per giunta con delle salite rispettabili, per cui da persona saggia quale penso di essere, faccio la cosa che ritengo più giusta, ci tengo molto alla mia salute. La mia dose giornaliera di km, l'ho gia fatta, e sono più che soddisfatto, acquisto quindi il biglietto per Assisi e prendo nota che il treno che dovrei prendere, sarà per le 13,03, quindi ho quasi quattro ore di tempo per poter visitare la città, una città caotica come poche , molto peggio della nostra bella ed amata Varese.
Perugia
- La Cattedrale, dedicata a San Francesco.
- e la fontana maggiore, che è una delle più belle e famose fontane medioevali, formata da due invasi marmorei, e proprio questa mattina alcune ragazze con delle speciali attrezzature la stavano pulendo.
Possiede un centro storico veramente interessante, tutto raggruppato alla sommità di una collina che per arrivarci, a furia di seguire i cartelli stradali che indicano il centro della città, avrò fatto circa dieci km e gli ultimi sei/sette tutti in salita, ad un certo punto la strada si sdoppia, a sinistra ripidissima per le auto ed a destra molto più pedalabile , la cosidetta circonvallazione. Finalmemte, col fiatone, eccomi in piazza 4 Novembre, chiedo informazioni all'Ufficio del Turismo, quali sono le cose più importanti da vedere e dove sono dislocate e poi finalmente la tanto attesa prima colazione. Tavolini fuori all'aperto, con un reparto pasticceria molto ben fornito, non è di prim'ordine, però va banissimo. Mi organizzo in modo da visitare tutto con calma, alfine di poter raggiungere la stazione almeno per le 12,30. Ho visitato tutto per bene quanto mi interessava e scattato numerose foto, la piazza è grandiosa, chiedo ad un gentile signore seduto presso un bar a leggere il giornale se può dare un occhio alla mia bici, intanto che mi addentro nella Cattedrale per una breve visita, l'interno è molto bello, costruita su tre navate di uguale altezza, su sottili pilastri, fu eretta in forme gotiche dal 1345 al 1490. Ritiro il mio mezzo di locomozione, ringraziando di cuore e proseguo sulla tangenziale verso la stazione che in un attimo la raggiungo.
Alle 13,03 il treno è puntualissimo ed in breve eccomi ad Assisi. Per raggiungere i luoghi di San Francesco ci sono solo tre km, inforco la mia bici, la salita è bella e pedalabile ed all'orizzonte ho davanti a me tutto il grandioso complesso di San Francesco, è per me una grande emozione, sopra tutto per il fatto averla raggiunta solo, ed in bicicletta.
Assisi [ Perugia ]
--- Santa Maria del Angeli, a soli cinque km da Assisi, la cui Basilica è uno dei maggiori Santuari d'Italia, sorge sul luogo dove prese inizio l'ordine Francescano, e ove San Francesco mori'. L'interno, ampio e solenne è a tre navate, sotto la cui Cupola, è la Cappella della Porziuncola, antica Chiesetta costruita ancora da San Francesco.
poi visito San Rufino che ne è anche il Duomo, da dove alla sua sinistra la strada si inerpica per l'eremo delle carceri.
Raggiungo in successione la chiesa di San Francesco dove mi trattengo una buona mezz'ora in raccoglimento, e per ammirare i bellissimi affreschi restaurati dopo il terremoto.
Dalla chiesa superiore, mi trasferisco nella chiesa sottostatnte, dove mi soffermo sulla tomba del Santo, ho acceso delle candele per tutti noi e per tutta la nostra gente. Uscito dalla basilica, noto un gran movimento sul piazzale sottostante, infatti stanno allestendo un palco per la visita del Papa, Benedetto XVI, che arriverà domenica prossima, e solamente per pochissimi giorni non avrò la possibilità di vederlo.
Mi soffermo per leggere il programma, esposto in tutta Assisi, circa questa sua visita, e noto che visiterà parecchie chiese, le più importanti, però solo in forma privata. Il motivo è che faranno cosi' unicamente per evitare che succeda qualche brutto episodio, con tutte quella teste calde che ci sono in giro. A questo punto sono gia le diciannove, riprendo a salire verso la mia attuale residenza, recandomi presso il bellissimo giardino delle suore, che in effetti è una immensa balconata che da sulla piana sottostante. Do un'aggiornatina al mio inseparabile diario e chiamo Anna per il solito appuntamento serale, le racconto della mia faticosa giornata, mentre a casa è tutto sotto controllo. Sul tardi mi reco presso una trattoria di froonte alla mia residenza, ma non sono rimasto molto soddisfatto, un posto buio, tetro, non ho nemmeno mangiato male, però ero completamente solo.
Ultimi quattro passi per la bella cittadina e poi rientro, riordino tutto il mio corredo ed a nanna, dopo aver fatto una veloce carrellata delle belle foto scattate durante l'intera giornata. Buonanotteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee !
La notte l'ho passata tranquilla, che di più non si poteva, qui' per fortuna non ci sono r...........; mi sveglio verso le 6, un pò di riordino non fa male, pulizie personali ecc. ed alle 8,30 raggiungo il refettorio delle suore per la colazione; c'è un gruppo di francesi, per lo più donne e dato che io sono nuovo sto attento a come si muovono gli altri ed io faccio altrettanto.
Prendo il mio vassoio e mi siedo al tavolo con loro, qualcuno parla anche italiano per cui faccio un pò di conversazione. Mentre discorrevo con loro dei miei programmi odierni, accennavo loro che mi sarebbe piaciuto visitare San Damiano e Santa Maria degli Angeli in mattinata, e nel pomeriggio, sul tardi, avrei voluto visitare l'eremo delle carceri e qualcuno della comitiva mi suggerisce giustamente di capovolgere il programma stesso, che a pensarcoi bene è la cosa più giusta da farsi, unicamente per evitare il caldaccio del pomeriggio. Ritornato poi in camera, sistemo tutto velocemente, prendo gambe in spalla e.........camminare, qui' è tutto in salita, mi metto di buona lena ed una volta raggiunto San Rufino, inizio il tragitto vero e proprio verso l'Eremo.
Ingresso per l'Eremo delle carceri E' per me un motivo di soddisfazione il poter rivedere i luoghi gia visti anni fa con Anna e con gli amici di Albizzate, e come accompagnatore l'amico don Angelo Verga.
Nel solito negozietto, acquisto un pò di viveri, della frutta ed una bibita ghiacciata e ragiungo i miei appartamenti. Fuori dalla mia finestra c'è un albero d'alto fusto che fa un'ombra eccezionale, per cui prendo posto nel giardino sottostante dove mi accomodo su un tavolino messo li appositamente ed inizio il mio pranzetto; ho scelto il posto giusto perchè per essere mezzogiorno, l'aria è ancora abbastanza fresca.
Prima di uscire mi sono recato nella palazzina delle suore dove ho fatto una bella chiaccherata con un'altra bella suorina , molto giovane, sui trent'anni, la quale mi ha messo in comunicazione con un'idraulico, per via di un piccolo problema alla mia doccia, che è stato poi risolto immediatamente.
Sarebbe comunque mia intenzione scendere a Santa Maria degli Angeli, però non mi fido a prendere la bici perchè con questo tempo non voglio rischiare di prendermi un acquazzone. Onde evitare guai e visto che domattina dovrò ripartire, raggiungo porta San Pietro a piedi e dal piazzale attiguo mi prendo un bus e nel giro di pochi minuti occomi sul posto. Ho visitato la chiesa, mi sono soffermato all'interno della Porziuncola per una breve preghiera.
Sul sagrato stanno allestendo anche qui' un mega palco per la visita del Papa per Domenica. Verso le 19, riprendo la mia corsa verso Assisi. Durante la corsa in bus, ho chiesto all'autista alcuni consigli per la tappa di domani e combinazione, anch'esso appassionato di bicicletta, mi ha dato delle precise indicazioni per raggiungere Gubbio attraverso strade secondarie ed anche più brevi come kilometraggio. La cosa più importante è che queste preziose indicazioni, mi permetteranno di abbreviare il mio percorso di circa dieci km, non male ! A questo punto è l'ora della cena, però prima voglio telefonare a Francesco, mio fratello, che mi riferisce che stanno tutti bene e che tutto procede regolarmente. Mi infilo in una trattoria dove scelgo il solito menù del giorno, con un prezzo abbastanza contenuto. Ma hanno servito una pasta al ragù, che io a casa, giuro, un piatto cosi' lo mangio in tre volte, però piano piano me lo sono divorato; come secondo, dell'arrosto con carote tagliate a fiammiferi, una mela e mezza minarale. Sistemato lo stomaco e dato che a servire sono stati abbastanza lunghi, decido di rientrare. Ormai è quasi buio, per colpa di quelle viuzze che sembrano tutte uguali, ho sbagliato anche strada però alla fine ho subito rimediato ed una volta raggiunta la mia residenza, ho sistemato alcune cosucce per la partenza di domani, mi sono fatto una doccia bollente e dopo una giornata veramente molto intensa, l'unica cosa saggia è di mettermi subito a dormire. Buonatotte......a domani !
Conclusa la ripresa, proseguo prendendo la direzione che mi ha indicato l'amico autista ieri sera, che più o meno aveva l'eta di mio figlio Claudio, solo che lui è gia sposato e con due bimbi piccoli ! Ieri, mentre scendevo dall'Eremo delle carceri, facevo mentalmente una piccola considerazione; Assisi quest'anno rispetto a quello che potrebbe essere stato Roma od addirittura Santiago, l'ho sentita poco, se devo essere sincero, ad Assisi ci sono venuto molto volentiari perchè ci sono gia stato con Anna, per cui desideravo ritornarvi, sopra tutto col mezzo che sto utilizzando, ossia la mia fedele bicicletta, però non ho sentito dentro di me quel trasporto, come invece mi è successo con le altre due precedenti mete, e sono arrivato alla conclusione che effettivamente Santiago per me è stato il massimo, anche perchè l'ho tenuta in incubatrice almeno per dieci anni, per cui quando poi ho avuto finalmente la possibilità di realizzare il mio sogno, per me è stato come toccare il cielo con un dito. Anche Roma è stata da me molto sentita , non quanto Santiago, però anche per Roma ho avuto un lasso di tempo di dodici mesi per poter organizzare una simile avventura. La realtà, alla fine penso sia la seguente : nel 2005, mentre stavo per raggiungere Santiago de Compostela, mancavano solamente pochissimi kilometrri e dentro di me una vocina mi sussurrava che l'anno successivo sarei arrivato a Roma, per cui ho avuto la bellezza di dodici mesi per pensare, organizzare e prepararmi anche mentalmente al viaggio; mentre per Assisi è stata una cosa a se, nel senso che aspettavo un abboccamento , una telefonata, un segnale da Don Claudio, il quale per diversi motivi che non posso conoscere, non ha dato più notizie di se, per cui a Maggio, ho dovuto inventarmi un'alternativa e dopo aver analizzato alcuni itinerari, il cuore mi ha fatto propendere per Assisi. Ecco com'è andata, non ho avuto nemmeno il tempo per immedesimarmi in questa mia nuova impresa che praticamente è iniziata a Firenze, per concludersi ufficialmente ad Assisi ed ufficiosamente a Gabicce Mare. Considerazioni a parte, questa mattina l'aria è frizzante, passo il piccolo borgo di Piccione che dista una ventina di km da Gubbio, e da quello che vedo dovrebbe essere una giornata abbastanza tranquilla. Dopo la pioggerellina di ieri, il cielo è di nuovo sereno, le gambe sono un poco fiacche , forse per la bella e veloce camminata di ieri. Fra poco si alzerà il sole, sono solo le sette del mattino; la strada è leggermente ondulata, qualche leggera salitella ogni tanto, cose superabilissime, ai margini della strada grandi estensioni di girasoli, peccato che sono ancora abbastanza chiusi e pertanto ora non posso godermi lo spettacolo della fioritura, se la godrà chi verrà dopo di me .................!
A questo punto, dopo tanta salita inizia la discesa vera e propria che mi ha fatto gustare l'ebrezza della velocità e mi ha notevolmente ridotta la distanza da Gubbio, che a questo punto dista solamente cinque km. Poco più avanti finalmente un posto di ristoro, non potevo più aspettare. Riprendo la mia corsa, la discesa è molto panoramica ed ad un certo punto avverto un brutto segnale, dietro la schiena, dalla parte sinistra, la mia vecchia sciatica si sta facendo sentire, spero rimanga latente ancora per qualche giorno e mi permetta di fare tranquillamente ritorno a casa; evidentemente avrò preso un po d'aria fredda durante la veloce discesa. Sono ormai al termine della stessa, ed ecco che sulla mia destra, da lontano si staglia la bella città di Gubbio.
--- piazza della Signoria col magnifico panorama sulla città
--- monumento di San Francesco col lupo
Seguo le indicazioni ricevute in precedenza e mi dirigo verso il centro abitato; é una bellissima cittadina medioevale piena di storia, castelli e torri merlate, sperando che non sia come a Perugia, che per raggiungere il centro storico, ho sudato sette camicie e fatto non so quanti kilometri. Raggiunto il centro storico, vado in cerca dell' Ufficio del Turismo per avere qualche indirizzo o qualche numero telefonico, per dormire questa notte. Mi sono quindi seduto all'aperto presso un bar, adiacente la piazza ed accomodatomi ho fatto il mio ufficio su un tavolino, ed alla fine dopo alcune telefonate ho trovato da dormire come desideravo presso le suore di Sant'Antonio, proprio li' a due passi dal centro. Sarò monotono, ma io con le suore mi sono sempre trovato bene ed i prezzi sono molto contenuti.
Inforco la bici e ridiscendo da dove sono salito qualche ora prima, praticamente sono delle piccole viuzze parallele fra di loro, che scendono fino alla piazza, tutte lastricate con delle enormi lastre di granito, ed alcune di queste viuzze hanno anche un gradino ogni 2/3 metri ed il farle in bicicletta diventa anche problematico.
Visito le cose essenziali però devo confessare che con questi continui saliscendi mi sento un poco affaticato, sarà anche per il caldo e poi bisogna anche considerare i settanta km che mi sono fatto questa mattina, mettiamo tutto insieme per cui è una cosa abbastanza normale che possa accusare un po di stanchezza.
Oggi a dire il vero mi sono anche un pò annoiato, perchè ad essere in giro da soli alla fine ci si stanca, forse se fosse stata una cittadina, diciamo normale, ossia situata in posizione pianeggiante, non penso che mi avrebbe preso questo scoramento. Domani dovrei raggiungere Urbino ed il giorno successivo Gabicce Mare e poi finalmente si ritorna a casa. Sul tardi, passeggiando per le strette viuizze mi sono imbattuto in un buon ristorante, molto più accogliente di quello di Assisi ed ho mangiato veramente bene.
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Utilizzando questo stupendo passaggio, ho notevolmente ridotto il percorso, e superate queste gole sulla mia sinistra trovo la deviazione per Urbino, mentre la strada, la vecchia Flaminia, ormai soppiantata da numerosi tratti autostrtadali, raggiunge tutt'ora la Capitale. La strada inizia ad inerpicarsi, mancano ormai solo dieci km per cui faccio tappa presso un negozietto di alimentari per un pò di rifornimento, per poi riprendere fin quasi alle porte della città, in un punto molto fresco ed all'ombra ho pranzato e riposato per poi raggiungere definitivamente Urbino, situata all'apice di due colli e logicamente sempre in salita.
--- La chiesa di San Francesco
Ritorno sui miei passi, ossia ritorno nella zona centrale, la zona dei negozi perchè devo ancora acquistare un piccolo ricordino per Anna, dopo aver visto delle belle cosucce, ho optato per un braccialetto d'argento. A questo punto mi sento un poco affaticato per cui decido di recarmi presso una vicina pizzeria per un paio di tranci di pizza veramente gustosi, con una fresca birra per poi ritirarmi in camera mia , ho aggiornato il mio diario e prima di addormentarmi, chiamo Anna per il solito salutino. Dopo una breve lettura , il sonno prende il sopravvento...................................
A lavoro ultimato ritorno sui miei passi, ringrazio i proprietari, marito e moglie, penso sulla ottantina, è proprio una bella coppia, gente modesta come solo tra i contadini ne puoi trovare, molto gentili ed ospitali.
a questo punto saluto la compagnia e prima di riprendere la mia corsa ritorno sui miei passi, scatto diverse foto fuori di casa sua, c'è un curioso camioncino che gli è servito quando da ragazzino iniziava ad andare in moto. E' stato posizionato di proposito fuori da casa, con la ruota anteriore alzata di circa 50 cm ed appoggiato al muro di cinta, da sembrare che sia finito contro il muro, evidentemente un incidente simulato, si sa che Valentino è un giocherellone.
Mi fermo ad un bar nella zona del porto/canale, una buona birra per rinfrescarmi, chiedo una rubrica telefonica per conoscere gli indirizzi di zio Rino e di Paola, ottengo le necessarie indicazioni per raggiungere i rispettivi luoghi e mi avvio, prima dagli zii Rino e Mariuccia che abitano in una bella palazzina un pò fuori dal centro ma in una zona molto bella, sopra tutto tranquilla. Suono il campanello, esce zia Mariuccia che non mi riconosce , le chiedo gentilmente un bicchiere d'acqua, però non mi va di prenderla in giro, tolgo gli occhiali e mi faccio subito riconoscere, quasi stenta a crederci , ci salutiamo e ci abbracciamo e mi accompagna in cantina da zio Rino che sta trafficando come suo solito ed anche lui non mi riconosce, mi chiede se ho bisogno qualche cosa, ed anche con lui cerco di barare ma non ci riesco, mi faccio riconoscere e poco ci manca che si mette a piangere dalla commozione. Ci accomodiamo in casa, si fa una bella chiaccherata, rendo loro noto tutte le novità di Castronno e ci salutiamo, con la promessa che ci saremmo rivisti di nuovo prima di sera per un buon minestrone. A questo punto di nuovo in bicicletta mi dirigo verso Gabicce Monte dove ho prenotato una camera con vista sul mare. La strada è leggermente in salita, come arrivo alla sommità del piccolo Borgo, mi viene subito assegnata la mia cameretta, è una mini cameretta con dei bei servizi, a me va benissimo cosi', in fondo ci devo solamente dormire. La solita doccia ed un breve riposino e via di nuovo verso il mare, questa volta dalla cugina Paola, che mi sta aspettando con Susanna; Elisa ed Angelo sono al lavoro. Anche con loro una lunga chiaccherata, era da tempo che non ci si vedeva , mi mostrano la loro bella casa, forso anche troppo grande, ed il giardino dove noto un gran movimento di sassi, sembra che ad Angelo sia venuta la mania dei sassi, solo che non ha tempo per sistemarli per cui vedo sassi in ogni dove e per tutto il perimetro della casa stessa. Nel congedarmi, ci salutiamo e mi avvio di nuovo verso l'abitazione di Zio Rino che mi sta aspettando. Appena entrato, un buon profumo mi investe, sono dieci giorni che per primo piatto, più che pasta asciutta non sto mangiando, ci voleva proprio questo minestrone. A tavola si parla un poco di tutto, del mio viaggio, della loro vita ormai in quel di Gabicce e zio Rino, malgrado sia qui' da qualche anno, dimostra ancora un notevole attaccamento a quella che ormai è la sua ex abitazione, e per il suo paese natale. Ho un gran da fare per fargli capire che la scelta fatta era l'unica cosa giusta, anzi, secondo me avrebbero dovuto farla qualche anno prima, comunque rimane sempre della sua idea, forse andando avanti con gli anni capirà ! Faccio con loro una foto ricordo
Ora non mi rimane che ritirarmi in camera mia per il consueto e meritato riposo. Durante la notte ho riposato pochissimo, strani rumori provenivano dalla camera attigua, gridolini, respiri affannosi, senz'altro sarà stata una coppia clandestina, che si stava dando parecchio da fare, l'unico problema è che sono andati avanti, non dico tutta la notte, ma quasi. A furia di tapparmi le orecchie, finalmente mi sono addormentato, ci mancava anche questa !
Ciao Giuseppe,
RispondiEliminafai delle foto magnifiche. Complimenti. Roberto.