mercoledì 7 dicembre 2011

L'Italia in velocipede





































L'Italia in velocipede





















Da un po di tempo sto cercando di collezionare delle chicche relative  alla storia della bicicletta e dei suoi antenati.
Alcuni anni fa avevo trovato su una rivista una breve recensione  riguardo ad un volumetto che descriveva di un viaggio in Italia, effettuato nel  1887,   visto dal sellino di una strana bicicletta.

Questa in breve la trama :

Fra il 1880 ed il 1890, in Europa, si iniziarono   a vedere degli strani veicoli a tre ruote, chiamati  velocipedi o più comunemente tricicli.

Due giovani intraprendenti americani, Joseph e Elisabeth Pennel,    amanti dei viaggi un po fuori dal comune,  acquistarono a Londra un esemplare di  velocipede, che opportunamente modificato, poteva portare due persone con relativi bagagli.

Nel 1884, i due giovani partirono in treno da Londra,  diretti a Firenze portando con se  il velocipede come bagaglio appresso; potete voi immaginare le  infinite vicessitudini che i due  dovettero affrontare prima di giungere a destinazione.

Ai primi di ottobre del 1884, ebbe cosi' inizio quello straordinario viaggio che partendo da Firenze, toccando successivamente Empoli, Poggibonsi, Siena, Montepulciano, Cortona, Perugia, Assisi, Spoleto, Terni, Civita Castellana, terminò    nelle città eterna, Roma, che diede l'opportunità ai due giovani di  visitare  a misura d'uomo, luoghi meravigliosi  e panorami di estrema bellezza.

Alla partenza da Firenze, i due  vennero salutati  da una folla di amici e conoscenti, accorsi per la grande occasione.
Questo singolare veicolo, pressochè sconosciuto in Italia, al suo apparire generava un'infinità di situazioni, di storie, di incontri con quanti avevano modo, per i più svariati motivi, di  trovarsi in quel momento sul loro stesso  percorso. 
La sua semplice comparsa provocava nel cuore della gente una strana curiosità, rivolgendo  loro  mille domande,  ed ancor più, quando si accorgevano che uno dei due occupanti lo strano mezzo era una giovane donzella.
Non  bisogna dimenticare  che  correva l'anno 1884, come non rimanere a bocca aperta  al vedere una coppia di forestieri percorrere alcune località del centro Italia  a bordo di quello strano veicolo ?


 Il viaggiare a quei tempi con  quello strano mezzo, significava richiamare l'attenzione di una moltitudine di persone, significava avere un approccio immediato con le persone che via via si potevano incontrare, al di la di qualsiasi ceto sociale.
Possiamo inoltre  lontanamente immaginare le  mille difficoltà che questa coppia  dovette incontrare  solamente per soddisfare i più elementari bisogni, quali il nutrirsi, oppure    la ricerca di un giaciglio per la notte.


Le belle tavole, i disegni e gli schizzi riprodotti all'interno, sono opera dell'autore ed artista Joseph  Pennel, mentre la stesura del testo è da attribuirsi alla brava Elisabeth.
Questo piccolo volumetto, ne racconta con una piacevole descrizione, le  innumerevoli avventure, i numerosi   incontri ed i mille piacevoli  episodi,  in questo magico viaggio in Italia, visto da un sellino di una strana  bici, attorno all'anno 1884.








f    i    n    e

2 commenti:

  1. Ciao Giuseppe,
    scorrendo le pagine del tuo blog ho trovato questa interessante recensione... non credevo che il libro dei coniugi Pennel fosse stato ripubblicato! Dopo aver letto dell'opera di Pennel ad una mostra mi era rimasto impresso il fatto che avesse scritto questo curioso libro ma temevo fosse ormai introvabile!

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  2. ciao Cecilia,
    io invece l'ho scoperto anni fa, su un settimanale c'era una piccola recensione che mi ha incuriosito e successivamente l'ho trovato in libreria. Mi è piaciuto molto, è un piccolo scrigno di notizie e si legge d'un fiato.
    ciao giuseppe

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