giovedì 10 agosto 1995

colico - passo dell'aprica - ponte di legno - sant'apollonia - passo gavia - bormio - passo stelvio - bormio - tirano




































VACANZE IN BICICLETTA

1   9   9   5

QUATTRO GIORNI IN VALTELLINA

Prima Tappa

Giovedi'   10   Agosto

Colico / Ponte di legno Km. 87 con scalata all'Aprica

Dopo la piacevolissima esperienza dello scorso anno in terra Helvetica, per quest'anno avrei deciso di effettuare un giro turistico attraverso la vicina Valtellina. Lo Stelvio in questi ultimi anni mi ha sempre attratto ed affascinato, per cui il 1995 dovrebbe essere l'anno buono, e cosi pure il Gavia che alcuni amici me l'anno descritto come una salita terribile! Ho stilato con calma il percorso, ho chiesto agli amici ciclisti alcune informazioni circa il percorso, ed eccomi al giorno della partenza. Oggi giovedi' con la mia pandina, raggiungo di buon ora la cittadina di Colico, in quanto non vorrei rimanere fuori casa per più dei soliti 7/8 giorni. Parto alle quattro del mattino, attraverso velocemente Como, Lecco ed una serie infinita di gallerie ed in un batter d'occhio raggiungo Colico. Chiedo gentilmente al guardiano di un campeggio se mi permette di posteggiare la mia piccola panda per qualche giorno fino al mio ritorno, ma in modo molto sgarbato rifiuta la mia richiesta. Per fortuna che a questo mondo di gente gentile ce n'è ancora e combinazione trovo sulla strada una signora che mi permette di depositare l'auto nel suo piccolo cortiletto, adiacente al lago. Ringrazio di cuore la signora ed alle sette parto ufficialmente per il mio tour in Valtellina.
L'idea è di raggiungere Edolo ed accamparmi, comunque vedremo ! Immediatamente dopo le prime pedalate sento qualche gocciolina nell'aria, speriamo bene ! La strada è completamente pianeggiante fino a Sondrio ed il paesaggio per ora è praticamente privo di interesse. Ad un tratto alle mie spalle sento un rumore assordante, due motociclette un poco strane a tre ruote mi sorpassano a forte velocità e dopo un breve tratto si fermano ad un distributore di benzina per fare rifornimento. Mi fermo immeditamente perchè veramente hanno una foggia molto curiosa e scatto una prima foto in ricordo della giornata.
Piano piano senza forzare la marcia proseguo verso il primo scoglio della giornata, il passo dell'Aprica. Faccio un po di scorta viveri e riempio la borraccia prima dell'ascesa, per non andare in crisi. A mezzogiorno esatto attraverso il ponte sull'Adda che segna in pratica l'inizio della salita. La stessa fatta sotto il sole è veramente micidiale. Faccio la salita a rilento anche per recuperare un po le forze , che sotto il sole cocente, alle volte vengono meno e, nel frattempo ho gia consumato oltre due litri d'acqua. Ad un certo punto la salita diventa aspra, non da tregua ed il paesaggio non è ancora esaltante. Mentre sto facendo le ultime pedalate prima di raggiungere il passo, vedo del fumo che più che fumo è una nuvola di vapore.
Mi avvicino e noto uno strano personaggio assai curioso, se non fosse per quel che sta facendo, sembra uscito da una fiaba; sta immergendo nell'acqua bollente delle povere galline , per facilitare poi l'asportazione delle piume.
Eccomi dunque al passo, abbastanza affaticato ma no mi fermo perchè desidererei trovarmi un campeggio per mettermi a mio agio; la discesa fino ad Edolo è abbastanza lunga e molto dolce. Raggiungo Edolo e dalle mie informazioni dovrebbe esserci un campeggio, ma purtroppo l'informazione non è esatta. Mi informano però che il prossimo, senza ombra di dubbio, è a 18 Km. Non sono pochi però l'unica soluzione è proseguire!
Ho l'impressione che le informazioni che via via attingo , non collimano coi dati in mio possesso comunque proseguo anche perchè non altre alternative. Ora la strada è ancora in salita, la fatica ormai è parecchia ma ogni tanto m ritrovo il segnale del campeggio, e ciò mi rincuora. Ora il campeggio è a due Km, sembra un miraggio. L'ultimo pezzo di strada è un calvario in quanto ho gia nelle gambe circa cento km., e le stesse ormai girano a fatica.
Raggiungo il campeggio, alla periferia di Ponte di Legno e sebbene stanchissimo monto la mia minitenda, una bella doccia ed un po' di riposo. Domani vedrò se proseguire o se decidere [ saggia decisione ] di recuperare le forze per la tappa successiva che sarà molto impegnativa.











Seconda Tappa

Venerdi'  11    Agosto

Ponte di Legno / Sant'Apollonia tappa di avvicinamento al passo Gavia

La giornata odierna in effetti è senza un programma ben definito. Decido quindi di prendermela con comodo dopo i notevoli sforzi di ieri, faccio un giro di perlustrazione verso Ponte di Legno che dista solamente circa cinque Km, e naturalmente sempre in salita ! Mi fermo presso una cafeteria per la colazione che come sempre in queste occasioni è ottima ed abbondante, e in mattinata mi reco presso l'Azienda di soggiorno per chiedere se c'è un campeggio ai piedi del Gavia, dato che me l'hanno descritto abbastanza terribile. La risposta è affermativa, anzi mi dicono che dista solamente quattro Km, per cui decido, dato che è ancora abbastanza presto, di raggiungerlo per poterlo visitare e poi decidere per la notte.
I quattro Km all'atto pratico risultano ben quindici e come sempre succede da queste parti, sempre e rigorosamente in salita. Il campeggio è molto ben esposto, un immenso pianoro solcato da un vivace torrente dalle acqua limpide e strano a dirsi, il campeggio è libero ed è stato aperto appositamente per dare un punto di appoggio ai numerosissimi turisti che affrontano la salita del Gavia.
A questo punto decido di trasferirmi con la tenda, si ma come ? Scendere di nuovo per ritirare tutto il mio materiale è inaudito. Decido di chiedere aiuto a qualche buon samaritano. Chiedo ad un gruppo di tre ragazzotti sui vent'anni se se la sentono di accompagnarmi, logicamente dietro un giusto compenso, ma la loro risposta è negativa. Non mi perdo d'animo e rivolgo la mia richiesta a due ragazzi che gestiscono una piccola baracca per la fabbricazione artigianale del formaggio locale e, devo dire che hanno aderito subito alla mia richiesta in quanto devono già scendere a Ponte per il pranzo. Ci siamo quindi dati appuntamento per le 12,30; raggiunta Ponte, recupero immediatamente tutto il mio materiale e debbo dire che mi ha colpito molto la disponibilità dei due ragazzi. Pranzo anch'io presso una vicina trattoria e all'ora stabilita ripartiamo di nuovo verso il campeggio, dove ho tutto il tempo necessario per sistemarmi la tenda e tutte le mie cose.
Alla sera, una buona cenetta ed a letto presto per poter affrontare una nuova ed emozionate giornata, l'intenzione tempo permettendo, di affrontare la terribile salita del Gavia.

Terza Tappa

Sabato 12 Agosto

Sant' Apollonia / Bormio località Valdisotto con scalata al passo Gavia

La sveglia suona molto presto, sono solo le 4 , 30. Il sonno è stato un poco turbolento per via di alcune compagnie di ragazzi che hanno cantato e schiamazzato sin quasi al mattino. Ciò è stato possibile in quanto il campeggio non avendo nessun controllo, ognuno si permette di fare i propri comodi, comunque siamo in ferie e tutto è concesso o quasi tutto ! Alle sei sono gia in sella e mentre m accingo a raggiungere la prima rampa, inizia un leggera pioggia. Rimango per un attimo turbato e titubante sul da farsi e poi immediatamente prendo la giusta decisione; parto comunque , considerando quanto ho sofferto per il caldo salendo l'Aprica, ora preferisco prendere un poco di fresco, ammesso che poi non si tramuti in tormenta. Dopo pochi Km ad andatura lenta , le gambe sono ancora fredde, inizia lo sterrato per circa cinque Km che faccio regolarmente a piedi, primo perchè la pendenza è, oserei dire proibitiva, secondo e molto importante è che con lo sterrato c'è il rischio di forature che mi rovinerebbero immediatamente la giornata. Il tempo nel frattempo migliora leggermente, pensavo peggio: la scelta di partire è stata quindi azzeccata ? forse.
A tratti riprende a piovere, poi cessa e cosi' via....., comunque con la mia mantellina antipioggia salvo la situazione. Esaurisco di buon passo i cinque Km di sterrato, la cui strada è molto stretta ed il poco traffico procede molto lentamente.











Mi rimetto quindi nuovamente in sella , la pendenza è sempre molto elevata ed a tratti faccio una pausa per respirare a pieni polmoni. Raggiungo la galleria poco illumunata, anch'essa in salita che con la messa in funzione della dinamo, mi rende ancora più faticoso il procedere. A questo punto decido di farmi uno spuntino ristoratore ed in quell'istante vengo raggiunto da una raazza inglese che avevo conosciuto la sera prima al ristorante, che si ferma ci si saluta e riparte con la sua rombante motocicletta da 400 cc. Proseguendo nel mio intento, raggiungo finalmente il passo, anche qui' il tempo non promette nulla di buono e fa molto freddo per cui dopo aver scattato alcune foto decido di proseguire verso Bormio dove trovo un ottimo campeggio in località Val di Sotto con annesso ristorante. Programmi per domani ?
Stiamo a vedere come sarà il tempo ed anche e sopra tutto le forze. La cosa positiva è che ad essere soli, qualsiasi decisione tu possa prendere..........nessuno si permette di criticare !

Quarta Tappa

Domenica 13 Agosto

Bormio / Passo dello Stelvio / Bormio

Sveglia alle sette. Quando apri la tenda al mattino, è sempre un'incognita, non sai mai che tempo puoi trovare. Comunque statisticamente, durante il periodo di agosto, le possibilità sono sempre fifthy-fifthy. In questo momento la giornata sembra si presenti bene, il cielo non è completamente limpido, comunque non posso dire che sia una brutta giornata. Il programma sarebbe che io mi trascini tutto il materiale fino al passo dello Stelvio e poi ritornando sui miei passi per circa un Km, proseguissi attraverso la Svizzera, facendo il valico di Giogo Santa Maria, in direzione Livigno.
Il che mi sembra azzardato dopo lo sforzo di ieri e comunque ben recuperato con un ottimo pranzo serale a base di pizzoccheri & c. ed un'ottima dormita ristoratrice.
Decido quindi di effettuare una uscita perlustrativa, portando con me solamente un po di viveri di conforto e qualche indumento in caso di brutto tempo, da queste parti non si sa mai ! Mi avvio quindi verso Bormio, mi faccio una super prima colazione sulla via principale e mi avvio timidamente verso i primi tornanti di Rè Stelvio. Dico timidamente perchè i ciclisti hanno per lo Stelvio un certo timore riverenziale. Sono anni che desideravo questa ascesa, assaporarla come una cosa che si desidera da troppo tempo, veramente dal versante opposto, comunque non si può avere tutto e subito, accontentiamoci ! Una pedalata dietro l'altra ad un'andatura da passeggiata, però non sono molto convinto anche perchè non mi sento pienamente in forma. Nel frattempo trovo parecchi ciclisti giovani e meno giovani ed anche alcune ragazze straniere; ognuno con la propria cadenza che salgono lentamente con molto rispetto della salita che si sta affrontando. Le gambe iniziano a carburare per bene, nel frattempo vengo affiancato da due ragazzini sui vent'anni e faccio pochi Km in loro compagnia. Superiamo insieme le prime gallerie e raggiungiamo l'unico posto di ristoro che c'è lungo la salita quasi al decimo Km. del percorso. Ci rifocilliamo, una breve sosta per riposare e riprendiamo a salire. Da questo punto possiamo vedere sotto di noi la strada gia percorsa che sembra un lungo serpentone, mi sembra impossibile che abbia gia fatto tutta quella strada.











Facciamo insieme ancora qualche Km, i due ragazzi li perdo di vista, uno dei due ha una muntain bike e sembra in crisi. Nel frattempo la salita si fa più dolce e le gambe girano che è un piacere, il tempo è fresco anche perchè il sole non picchia come sull'Aprica e l'orario è ben diverso. Infatti la salita l'ho iniziata verso le 8,30 e la velocità di salita è di circa 10 Km/h. Tornante dopo tornante raggiungo quota 2000m. E' un succedersi di pianori molto dolci dove i contadini nei mesi estivi fino a Settembre portano le loro mandrie a pascolare. Mentre sto facendo un'ampia curva a gomito mi devo bloccare in quanto una mandria sta occupando tranquillamente tutta la sede stradale.











Qualche km ancora di falsopiano, dove, dalla parola stessa, non si capisce bene se stai pedalando in salita oppure in leggera discesa, ed ecco che da lontano si incomincia ad intravedere il passo, il fatidico passo dello Stelvio a quota 2759 metri. A questo punto, ormai ho la certezza, succeda qualunque cosa, ormai è fatta e ti adagi un attimo, ti rilassi, scatti qualche bella foto e poi via di nuovo.
Gli ultimi tornanti sono particolarmente gravosi, ma la voglia di raggiungere la meta ti fa superare qualsiasi cosa. Ancora qualche pedalata ed eccomi arrivato. Il passo è intasato all'inverosimile di auto, motociclette ed anche parecchie bici. Il tempo è ottimo, anche se nuvoloni non affidabili si spostano velocemente da una zona all'altra del cielo ancora azzurro, e nel frattempo la nebbia si sta abbassando.
A queste altitudini è sempre meglio non fidarsi troppo, specialmente se si è a piedi oppure in bici, e l'esperienza insegna che bisogna sempre avere a portata di mano tutto il materiale occorrente per poter fronteggiare al meglio qualsiasi situazione.











Il tempo di acquistare alcune cartoline, la foto ricordo vicino al monumento del Campionissimo da mostrare poi agli amici ciclisti e subito mi butto nella discesa dopo essermi ben coperto con gli indumenti a disposizione. A dire il vero riparto malvolentieri, mi piacerebbe intrattenermi più a lungo alfine di assaporare le bellezze che che tale paesaggio offre, ma la paura che possa sopraggiungere il brutto tempo, mi fa anticipare la discesa. Scendo quindi a velocità molto ridotta, evitando di mettere il casco che mi sembra d'impiccio. [ che imprudenza ! ]
Scendendo ho la possibilità di gustarmi in pieno il bellissimo e vario paesaggio ed anche in parte l'ebrezza della discesa che, anche se effettuata a modesta velocità, curva su curva, mi accompagna sino a valle. Pur essendo solo le 14 incontro ancora numerosi ciclisti che si apprestano ad intraprendere la salita, il traffico automobilistico è sempre sostenuto e noi poveri ciclisti dobbiamo porre particolare attenzione, specialmente nell'attraversare le gallerie , in quanto gli automobilisti a dire il vero non è che se ne preoccupano più di tanto, anzi !
Le gallerie si susseguono, alcune molto ben illuminate, altre completamente buie.
Ancora qualche stop per le solite foto e poi via verso Bormio, dove mi fermo , essendo appassionato di flora alpina, a visitare il giardino botanico situato sulla sinistra prima dell'ingresso in città. E' molto bello, costruito su ampie e numerose terrazze degradanti ed esposte ad est, ma purtroppo non ho la possibilità di gustarmelo come vorrei in quanto, una pioggia sostenuta mi sta guastando la seconda metà della giornata. La pioggi non cessa però vorrei rientrare ugualmente, indosso il completo impermeabile e via veloce verso il campeggio. Come arrivo, sono in condizioni proibitive, ma rimedio immediatamente con una signora doccia ed un nutrito spuntino. Faccio un po di bucato e metto tutti i miei indumenti ad asciugare nel locale caldaia. Purtroppo mi aspetta ancora una notte di pioggia , perlomeno queste sono le previsioni.
Malgrado tutto, la serata si conclude in gloria con una ottima cena e poi regolarmente in tenda per il meritato riposo, pensando a come sarà il domani, che con tutta questa pioggia, sarà un grosso problema da risolvere.
Mentre sono accovacciato sotto la tenda in attesa che il sonno mi raggiunga, mille pensieri si alternano e, facendo per un attimo il resoconto dell'intera giornata, quasi non mi sembra vero che questa mattina sono uscito dal campeggio in bicicletta per una semplice passeggiata e, tornante dopo tornante mi sono fatto la salita dello Stelvio, fino al passo, e malgrado la pioggio, sono veramente ed ugualmente soddisfatto.

Quinta Tappa

Lunedi' 14 Agosto

Bormio Valdisotto / Tirano

Dopo una notte tanquilla sotto la pioggia che non accenna minimamente a smettere, la sveglia è per le sette, per una buona prima colazione che aiuta a riordinare le idee che per il momento sono ancora confuse sull'eventuale decisione da prendere.
Sono parecchio impaziente e continuo ad entrare e ad uscire nervosamente dal bar del campeggio . Mi sono impossessato di un angolino che ho fatto mio, ho piazzato tutte le mie cartine stradali ed ogni tanto le consulto, però per il momento non faccio programmi in quanto per ora la pioggia non me lo permette. Cerco in tutti i modi di mantenere la calma pensando che non può piovere in eterno, e nell'attesa ammazzo il tempo un pò leggendo ed un pò conversando con altri campeggiatori.
Sul mezzogiorno, la pioggia cessa ed in breve l'asfalto delle strade si asciuga per cui in pochi istanti prendo una saggia decisione. Smonto la tenda, metto tutto il mio bagaglio sulla bici, pago il conto del campeggio e mi avvio risoluto verso Tirano.
Una piacevole e lunga discesa , spruzzata quà là dalla pioggia quanto basta per rinfrescarti senza dare noia. Ho modo di vedere il luogo dove alcuni anni fa è avvenuta quella tremenda frana che ha stravoltola montagna distruggendo col fango la valle sottostante. Vorrei fermarmi per rendermi esattamente conto dell'accaduto ma il cielo è troppo nero per cui riparto di buona lena. Sono ancora a stomaco vuoto e con la borraccia completamente vuota però non mi preoccuto perchè lo sforzo è minimo in quanto fino alla stazione di Tirano è tutta una discesa. Arrivo veramente in un attimo, dove mi informano che funziona un regolare servizio di treno + bici, mi munisco di regolare biglietto e prendo posto sul treno che parte dopo pochi minuti. I 60 Km che mi separano da Colico, vengono superati dal treno in un' ora esatta, e per la cronaca, ha ripreso a piovere abbastanza forte.
Giunto a Colico, ringrazio e saluto gli amici macchinisti che mi hanno fatto compagnia durante il tragitto, permettendomi di rimanere con loro nella cabina di guida.
Riparto sotto una pioggia torrenziale dirigendomi verso il lago per ritirare la mia pandina che avevo giorni fa lasciato in custodia ad una gentile signora del posto. Ringrazio per la sua cortersia e carico tutto sull'auto, saluto e mi avvio verso casa. La pioggia mi accompagnerà per quasi tutto il tragitto fino ad Albizzate. Sono contento , dopo tanta pioggia di essere di nuovo a casa mia, com mia moglie e mio figlio e con tutte le mie comidità, ma un pò amareggiato per non aver potuto completare il mio tour secondo il programma stabilito. Comunque contro il cattivo tempo non si può competere, ed in questi casi, quando un ciclista esaurisce gli indumenti asciutti che ha a disposizione, non ci sono altre soluzioni che fare ritorno a casa con la coda in mezzo alle gambe; fa parte delle regole del gioco, vorrà dire che per il prossino anno , problemi permettendo, saprò gia da dove dovrò ripartire ! speriamo beneeeeeeeee !







f i n e

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